San Ranieri

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San Ranieri, il santo che Pisa accende ogni anno

Nel cuore di Pisa, tra i riflessi dell’Arno e le pietre bianche del Duomo, si muove ancora oggi l’eco di un uomo che lascia il segno: San Ranieri Scàcceri, figlio ribelle, pellegrino d’Oriente, patrono di una città intera.

È il 17 giugno, giorno in cui Pisa si ferma, si illumina, si emoziona. Perché oggi è il giorno di San Ranieri.

Ranieri, inquieto figlio del mercante

Ranieri nasce nel 1118 circa, in una Pisa mercantile e fiera, che commercia spezie e ambizioni da un Mediterraneo all’altro. È figlio di Gandolfo Scàcceri, un ricco mercante, e come molti giovani della sua età, ama la musica, il vino e le compagnie disinvolte.

Ma qualcosa lo inquieta. All’età di vent’anni, una predicazione lo colpisce al cuore. Non è più sufficiente suonare la cetra e godere della vita: Ranieri scompare da Pisa e riappare tempo dopo… in Terrasanta.

Ranieri eremita in Terra Santa

In Palestina vive come eremita e pellegrino, servendo nei monasteri, chiedendo l’elemosina, dormendo sui sassi. Digiuna, prega, si spoglia degli ori. La leggenda lo vuole tra i più umili, eppure dotato di una luce che gli altri notano: guarisce malati, consola i disperati, predica senza pretendere.

Dopo molti anni, rientra in patria. Pisa quasi non lo riconosce più. Non è il giovane frivolo di un tempo, ma un uomo segnato dal deserto, magro, bruciato dal sole, ma ardente di carità.

🕊️ Il profeta della compassione

Tornato a Pisa, Ranieri si stabilisce presso il monastero di San Vito, vicino al porto, dove vive gli ultimi anni dedicandosi ai poveri, visitando i malati, parlando con chiunque voglia ascoltarlo. È conosciuto per miracoli improvvisi: un pozzo secco che sgorga acqua, una barca salva da un naufragio, una guarigione inspiegabile.

Muore il 17 giugno del 1161, e la città intera si riversa sulle sue spoglie. Non passa molto tempo prima che lo si veneri come santo.

Pisa si accende per lui

Nel 1284 Ranieri viene proclamato patrono della città di Pisa. Ogni anno, la sua festa è un’esplosione di luce e devozione. La Luminara di San Ranieri, nella sera del 16 giugno, trasforma l’Arno in uno specchio incantato: oltre 70.000 lumini disegnano i contorni dei palazzi, mentre la Torre Pendente osserva in silenzio.

Il giorno dopo, il 17 giugno, le regate storiche solcano le acque del fiume, tra i rioni in competizione. E nella Cattedrale, dove è conservato il suo corpo, si celebra la messa solenne, con l’orgoglio di una città che non ha dimenticato il suo santo.

Un santo moderno

Ranieri non è un moralista, né un asceta severo. È un giovane convertito, un uomo inquieto che trasforma la sua ricerca in dono. Oggi sarebbe forse un volontario tra i migranti, o un medico nei campi profughi. Un uomo che sa cambiare vita, e farlo con coerenza. Il suo messaggio attraversa i secoli: puoi essere altro, se hai il coraggio di perdere tutto per ritrovarti.

Ranieri