Lo spirito Santo

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Mistero che Vibra: Lo Spirito Santo nella Storia e nelle Scritture

Quando si parla di Spirito Santo, spesso ci troviamo davanti a qualcosa di profondamente familiare ma anche misterioso. Per alcuni è come un vento leggero che scompiglia le vele della vita, per altri una fiamma che arde nel cuore, per altri ancora un compagno silenzioso che guida, consola, ispira.
Ma chi — o meglio che cosa — è davvero lo Spirito Santo?

Un Protagonista dalla Genesi alla Pentecoste

Lo Spirito Santo non fa la sua comparsa all’improvviso nel Nuovo Testamento. Né entra in scena all’ultimo atto. È presente sin dall’inizio.

Nella Genesi, al secondo versetto della Bibbia, leggiamo:

«La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque» (Gen 1,2).

Già qui si intravede una presenza dinamica, creativa. È come un respiro divino che mette ordine nel caos.

Nell’Antico Testamento, il termine ebraico “ruach” significa “soffio”, “vento”, “respiro”. Questo spirito è ciò che dà vita, forza e sapienza: scende su profeti come Isaia, Elia, Ezechiele.

È forza che suscita coraggio nei re, intelligenza negli artigiani del tempio, parole potenti nei boccioli del deserto.

Ma è con Gesù che lo Spirito riceve un volto più definito, un’identità più personale.

Lo Spirito Santo nel Nuovo Testamento: Fuoco, Colomba, Vento

Nel Nuovo Testamento, lo Spirito Santo diventa protagonista. Entra in scena molto presto, nel Vangelo di Luca, quando Gesù non è ancora nato. L’angelo Gabriele annuncia a Maria la concezione verginale, con queste parole:
«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.» Luca 1,35

Più avanti, viene nominato, mentre Giovanni Battista amministra il Battesimo:
«Io vi battezzo nell’acqua, in vista della conversione; ma colui che viene dopo di me […] vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.»
Matteo 3,11

Ed è proprio ciò che avviene:

Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto». Luca 3,21-22

Inizia così la missione di Gesù sulla terra. Dio Padre lo ha investito di un compito e lo Spirito Santo è sempre con lui.
«Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto.» Luca 4,1

Matteo 28,19
«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.»
Gesù invia i discepoli, menzionando esplicitamente la Trinità.

Compare nel battesimo di Gesù, sotto forma di colomba (Lc 3,22).

Lo guida nel deserto, lo accompagna nella missione e lo anima in ogni parola e miracolo.

La Pentecoste

Poi viene la Pentecoste. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, lo Spirito scende sugli Apostoli come fuoco e vento impetuoso:

«E tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue…» Atti 2,4

Non solo li consola dopo la partenza del Maestro: li trasforma. Da uomini timorosi diventano testimoni coraggiosi. Parlano lingue nuove, compiono segni, portano il Vangelo fino ai confini del mondo.

A Cosa Serve lo Spirito Santo?

Domanda pragmatica, ma importante. È la Presenza attiva di Dio nella vita del credente e della Chiesa.

Ecco alcune delle sue “funzioni”, per usare un termine moderno:

  • Consolatore: Gesù lo chiama “Paraclito” (dal greco parakletos), cioè Avvocato, Difensore, Consolatore (Gv 14,16).
  • Guida alla verità: lo Spirito “vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,13).
  • Creatore di comunione: unisce i fedeli in un solo corpo, la Chiesa (1Cor 12).
  • Datore di doni: distribuisce i carismi secondo la volontà di Dio (1Cor 12,7-11).
  • Motore della missione: è lui che spinge a uscire, annunciare, amare senza misura.

Gli Attributi dello Spirito Santo

Lo Spirito Santo è Dio, la Terza Persona della Trinità. Non è un’energia impersonale, ma un “Chi”, non un “che cosa”. Ecco alcuni dei suoi principali attributi:

  • Eterno: non ha principio né fine (Eb 9,14).
  • Onnipresente: “Dove andare lontano dal tuo Spirito?” (Sal 139,7).
  • Sapiente: conosce i pensieri di Dio (1Cor 2,10-11).
  • Santo: purifica, illumina, santifica.

Nei simboli biblici viene spesso rappresentato come:

  • Fuoco: che purifica e infiamma (At 2).
  • Vento: che spinge e muove (Gv 3,8).
  • Acqua viva: che disseta l’anima (Gv 7,38-39).
  • Olio: che consacra (1Sam 16,13).
  • Colomba: segno di pace e innocenza (Lc 3,22).

Un Dio Vicino e Vivente

Spesso si ha l’idea che Dio Padre sia “lontano”, “attratto” e “vago”. Ma in realtà, lo Spirito è Dio che vive in noi, come presenza viva, attiva, operante.

San Paolo lo dice chiaramente:

«Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo?» (1Cor 6,19).

Non siamo soli. Non lo siamo mai. Lo Spirito è Dio che abita la nostra interiorità, che ci dà forza quando vacilliamo, luce quando siamo nella nebbia, parole quando la voce ci manca, respiro quando tutto sembra stretto.

Conclusione: Lasciarsi guidare

Parlare dello Spirito Santo è come cercare di catturare il vento: sfugge, ma senti che ti muove. È come cercare di spiegare una musica: la puoi descrivere, ma solo chi la ascolta la capisce davvero.

E allora forse più che parlare dello Spirito, dobbiamo lasciarlo parlare in noi. Più che capire, accogliere. Più che afferrare, lasciarsi guidare.

Perché in fondo, lo Spirito Santo è proprio questo: il vento divino che ci fa volare verso Dio.

Spirito Santo