La Visitazione: un incontro di cuori, grembi e Spirito Santo
La visitazione è una festa di fede, di gioia e… di pancia!
Il 31 maggio (o, in alcune tradizioni liturgiche, il 2 luglio), la Chiesa celebra un momento davvero speciale, pieno di grazia e… di vita! Si tratta della Visitazione della Beata Vergine Maria. L’episodio si trova nel Vangelo di Luca (Lc 1,39-56).
Sembra quasi la scena madre di un film. Solo che qui i protagonisti non sono stelle di Hollywood o supereroi, ma due donne straordinarie: Maria e la sua parente Elisabetta.
La visitazione non è solo cortesia
La scena della visitazione si apre con Maria che, ricevuto l’annuncio dell’angelo Gabriele, non si prende nemmeno un momento per farsi una tisana e riflettere sull’evento incredibile che le è appena accaduto.
No! Scatta subito in piedi e si mette in viaggio “in fretta” verso la montagna. Va a trovare Elisabetta, che – sorpresa delle sorprese – è in attesa di un figlio, nonostante l’età avanzata.
Questa visita non è solo una cortesia tra parenti. Si tratta di una vera epifania domestica. Un momento di rivelazione mistica tra le pareti di una casa, tra abbracci, benedizioni e parole cariche di Spirito Santo.
L’incontro: quando i grembi danzano
Appena Maria entra nella casa e saluta Elisabetta, accade qualcosa di straordinario. Il bambino che Elisabetta porta in grembo – Giovanni il Battista – sussulta di gioia. Non è un calcetto qualunque: è un vero e proprio salto di entusiasmo spirituale.
Giovanni, ancora nel ventre di sua madre, riconosce la presenza del Salvatore, anche Lui ancora nascosto nel grembo di Maria.
È il primo incontro tra Gesù e il suo precursore, da pancia a pancia, cuore a cuore, verrebbe da dire.
Elisabetta allora, piena di Spirito Santo, esclama una delle frasi più belle del Vangelo:
“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”
È il momento in cui la fede di Maria viene riconosciuta, la sua disponibilità al disegno di Dio viene lodata, e noi – se ci pensiamo – recitiamo quelle stesse parole ogni volta che diciamo l’Ave Maria.
Maria risponde: esplode il Magnificat
E qui arriva il capolavoro: il Magnificat, il cantico che Maria intona con un cuore pieno di lode e riconoscenza. È un inno dirompente.
Un’esplosione di gioia in cui l’umiltà di una giovane donna si unisce alla grandezza dell’opera divina:
“L’anima mia magnifica il Signore,
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore…”
In quelle parole c’è tutto. C’è la fiducia di Maria, la memoria della storia di Israele, la certezza che Dio rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili. È una preghiera, ma è anche una dichiarazione rivoluzionaria, un manifesto di speranza per tutti i tempi.
Qualche curiosità frizzante
- Una “maratona” di fede: Il viaggio di Maria verso la casa di Zaccaria ed Elisabetta non era una passeggiata. Secondo gli studiosi, si trattava di un percorso di circa 100-150 km tra Nazaret e la regione montuosa di Giuda. Altro che “camminata veloce”: Maria era davvero determinata!
- Una casa da visitare: La tradizione cristiana localizza la casa di Elisabetta ad Ain Karem, un pittoresco villaggio vicino a Gerusalemme. Oggi è meta di pellegrinaggi e custodisce una chiesa dedicata proprio alla Visitazione, dove sulle pareti si possono leggere le parole del Magnificat in decine di lingue diverse.
- Una festa che si è spostata: La data della celebrazione è stata fissata per secoli al 2 luglio, ma dopo il Concilio Vaticano II è stata spostata al 31 maggio, per collocarla tra l’Annunciazione e la nascita di Giovanni Battista (24 giugno), in modo da seguire più fedelmente l’ordine cronologico degli eventi evangelici.
La visitazione è una festa delle relazioni
La Visitazione è molto più di un ricordo liturgico: è una festa delle relazioni vere, profonde, spirituali.
Due donne, due madri, due “sì” che cambiano la storia. È la celebrazione di un’umanità visitata da Dio e resa capace di portare frutto anche nei momenti e nei luoghi più inaspettati.
Frutti enormi e preziosissimi, seppur nati da donne normali, disposte però a fidarsi di Dio.
Buona festa della Visitazione!
E che il tuo spirito, come quello di Maria, magnifichi sempre il Signore.
Quindi, se oggi hai qualcuno da andare a trovare – una persona anziana, una futura mamma, un’amica che aspetta buone notizie – fallo con lo spirito di Maria.
Chissà, forse anche lì accadrà qualcosa di bello, di santo, e – perché no – di memorabile.
