La domenica della Divina Misericordia

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La Domenica della Divina Misericordia

C’è una domenica speciale, subito dopo Pasqua, che annuncia la primavera, e la speranza… e di una bella notizia per tutti: è la Domenica della Divina Misericordia!

E se già avevamo appena festeggiato la Resurrezione, questa celebrazione è qui a dirci che la festa non è finita.
Oltre alla Resurrezione, che resta il traguardo di ogni credente nella corsa della vita, c’è pure un alleato prezioso per arrivarci: la Misericordia di Dio.

Ma la Domenica della Divina Misericordia non è sempre esistita. Anzi, prima di essere riconosciuta ufficialmente, ha dovuto superare una serie di ostacoli!

Ma da dove arriva questa festa?

Tutto comincia negli anni ’30 del secolo scorso, in Polonia. Lì c’è una giovane suora di nome Faustina Kowalska. Una donna semplice, di famiglia povera, con poca istruzione, ma con una grande fede. Faustina ha un rapporto davvero speciale con Gesù.
Lui stesso le appare e le dice più o meno così: “Faustina, voglio una festa tutta dedicata alla mia Misericordia. Un giorno in cui tutti possano ricordarsi che il mio amore è più grande di qualsiasi errore.” Non solo.

Durante le apparizioni, Gesù le chiede di far dipingere un quadro. Nel quadro, Gesù è vestito di bianco, con la mano destra benedice, dalla mano sinistra, poggiata sul cuore, escono due raggi: uno rosso, che rappresenta il Sangue, e uno pallido, che rappresenta l’Acqua.


Questi due elementi, acqua e sangue, sono quelli che – secondo il Vangelo di Giovanni – sgorgarono dal costato di Gesù sulla croce.

I simboli della Divina Misericordia

I raggi simboleggiano l’amore salvifico e misericordioso di Gesù, che ci purifica (con l’acqua) e ci dona la vita (con il sangue). In poche parole: Gesù ci apre il suo cuore e ci dice “Non avere paura di venire a me, sono qui per salvarti.”

Ecco perché l’immagine è strettamente collegata alla festa:

Gesù stesso dice a suor Faustina che voleva che l’immagine sia venerata. E la venerazione doveva avvenire, in particolare, nella prima domenica dopo Pasqua, che doveva essere la Festa della Divina Misericordia.

Gesù Promette a Faustina che, chi venererà con fiducia l’immagine, ne riceverà grandi grazie: “Vinceranno la giustizia, la mia misericordia li abbraccerà”, dice.

Faustina si mette subito all’opera, perché sia fatta la volontà del Signore. Ma non è tutto semplice e veloce. Invece, ci sono voluti decenni prima che il progetto andasse in porto. 

Il travagliato riconoscimento della Domenica della Divina Misericordia


Suor Faustina scrive tutto quello che il Signore le ha detto nel suo Diario. Descrive l’immagine di Gesù Misericordioso (quella con i due raggi, rosso e pallido) e cerca, come può, di farsi ascoltare.

Ma qui cominciano i problemi. Il messaggio sembra troppo nuovo e troppo semplice per l’epoca. Alcuni superiori ecclesiastici sono diffidenti. La Chiesa cattolica, prudente come sempre, non vuole accreditare rivelazioni private senza prima passare al setaccio ogni cosa e verificarne la fondatezza.

Faustina muore giovane, nel 1938, senza vedere realizzata la promessa della festa.

E nel 1958 il Sant’Uffizio (l’attuale Dicastero per la Dottrina della Fede) mette addirittura in lista nera la devozione alla Divina Misericordia proposta da suor Faustina, proibendone la diffusione pubblica! Un nuovo e importante ostacolo alla istituzione della festa.

Eppure…

Dio aveva altri piani. 

Giovanni Paolo II e Faustina

Tutto sembra fermo. Finché, fortunatamente,  compare sulla scena un altro polacco molto famoso, Karol Wojtyła (proprio lui: di lì a qualche anno diventerà Papa Giovanni Paolo II). 
All’epoca è un giovane arcivescovo. Lui conosce bene il culto della Divina Misericordia e il Diario di suor Faustina. 

Non dimentica il proposito di realizzare la festa della Divina Misericordia. Ci lavora senza esitazione e, nel 2000, quando è Papa, rende ufficiale questa giornata.

Da allora in avanti, la prima domenica dopo Pasqua, possiamo tutti tirare un bel sospiro di sollievo. Ci viene ricordato che, qualunque sia il nostro passato, Dio non ci chiude la porta in faccia, anzi, ce la spalanca!

I doni della Domenica della Divina Misericordia

Il “pacchetto regalo” di questa domenica è davvero strepitoso: se ci si confessa e si riceve la Comunione, si ottiene una specie di “pulizia totale” dell’anima.
Non solo il perdono dei peccati, ma anche delle pene. Come dire: si torna ai blocchi di partenza della corsa verso la salvezza, senza penalità né ostacoli.

Ma le sorprese non finiscono qui! Potremmo dire. Nella devozione della Domenica della Divina Misericordia, le 15:00 (l’ora della morte di Gesù) è un momento speciale. È l’ora in cui si può recitare la Coroncina della Divina Misericordia, una preghiera semplice e potentissima per chiedere grazie.

Il simbolo della festa è l’immagine di Gesù Misericordioso, con due raggi – rosso e pallido – che escono dal suo cuore, e una scritta semplice ma potentissima: “Gesù, confido in Te.”

Una frase da tenere stretta, soprattutto quando la vita ci mette alla prova.

Tutti pronti a godervi la festa?

In fondo, la Domenica della Divina Misericordia è una gigantesca dichiarazione d’amore: Dio ci ama davvero così come siamo, con le nostre cadute, i nostri dubbi, le nostre confusioni. E ogni anno ci ricorda che non è mai troppo tardi per ricominciare.

Insomma: una domenica piena di luce, di sorrisi e di nuove possibilità. Chi non vorrebbe festeggiarla?

Domenica della Divina Misericordia