San Matteo evangelista : il grande guru

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Il mio evangelista preferito

Ogni tanto ci vuole un incoraggiamento, una buona parola, un consiglio fidato. E chi meglio di Matteo – sì, proprio lui, l’evangelista – può regalarci una manciata di perle spirituali che, pur avendo un paio di millenni sulle spalle, suonano ancora attualissime? Anzi, sembrano scritte ieri, magari tra un caffè e l’altro in smart working.

1. “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Matteo 11,28)

Ecco il primo mantra del benessere interiore, versione biblica. Dimenticate spa, tisane detox e coach motivazionali: qui il ristoro è gratis, garantito e non richiede neanche l’appuntamento.
Matteo ci dice: siete stanchi? Stressati? Sommersi dalla vita che corre più di voi? Ok, fate un bel respiro e ricordatevi che c’è un posto dove tutto si alleggerisce (spoiler: non è Netflix).

2. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini…” (Matteo 5,16)

Tradotto: fate i bravi, ma non fate finta. La luce c’è, usatela. Non siate timidi: non nascondete il vostro lato migliore (e nemmeno sotto i filtri di Instagram). Mostrate chi siete, fate del bene, e non per farvi dire “quanto sei bravo” dalla zia o dagli amici su Facebook, ma per ispirare altri a fare lo stesso. Una sorta di passaparola di bontà.

3. “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini…” (Matteo 6,1)

Eh già, Matteo è un tipo diretto. Qui ci ricorda che fare il bene per farsi notare… beh, non è proprio la via più sincera. È un po’ come donare a un’associazione e poi farsi il selfie con la ricevuta in mano.
Dio lo sa. Ed è questo che conta. E se lo sa Lui, basta e avanza. Il resto è marketing.

4. “Chiunque avrà lasciato case, fratelli, sorelle… riceverà cento volte tanto” (Matteo 19,29)

Investimento ad alto rendimento, altro che criptovalute, bitcoin e titoli Nasdaq. Matteo ci parla di un ROI spirituale da capogiro.
Chi è disposto a lasciare qualcosa di caro per un bene più grande, riceverà cento volte tanto (più la vita eterna nel pacchetto). Altro che Black Friday.

5. “Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi” (Matteo 19,30)

Attenzione, ribaltone in arrivo. In un mondo dove vince chi arriva primo, Matteo tira il freno e dice: “Ehi, calma. Non tutto si misura con le classifiche umane”. Qui vince chi si comporta , non chi sgomita, chi rimane umano anche in fondo alla fila, chi crede in Dio. Non importa se non ha un lavoro prestigioso, una bella casa, l’invidia dei vicini. Queste cose potrebbero non contare nulla, al cospetto di Dio.
L’ultima parola non spetta a noi. (Anche se ogni tanto ci piacerebbe molto averla).

6. “Non giudicate, per non essere giudicati” (Matteo 7,1)

Questa dovrebbe essere incisa sullo specchio del bagno, accanto al post-it con “compra il latte”. Perché diciamocelo: giudicare è lo sport nazionale. Più che il calcio: lo praticano davvero tutti!
Ma Matteo ci fa un bel reminder: ogni volta che punti un dito, guarda bene gli altri dove sono rivolti. Ricordati che il metro di giudizio che applichi agli altri, sarà lo stesso applicato a te. E quindi, sii misericordioso, comprensivo, empatico. Non fare il primo della classe!

7. “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete…” (Matteo 7,7)

Matteo qui sembra quasi un motivatore spirituale: “Vuoi qualcosa? Chiedi. Hai perso la strada? Cerca. Hai trovato una porta chiusa? Bussa!” E non temere se non risponde nessuno subito: magari stanno solo cercando le chiavi. Ti apriranno, ma tu non essere impaziente. Il Signore ascolta tutti, coi suoi modi e i suoi tempi. Anche se a volte, siamo presi dall’ansia e vorremmo avere tutto e subito.

La saggezza dell’evangelista

In fondo, il Vangelo secondo Matteo è una raccolta di consigli che, tra una parabola e una manifestazione del divino, ci invita a vivere meglio. A brillare, senza fare gli splendidi, a non giudicare troppo (neanche noi stessi) e, soprattutto, a chiedere e bussare. Perché, dice lui, prima o poi, qualcuno apre.

E se non apre… forse c’è solo da aspettare un po’. Ma intanto tu continua a bussare.

Matteo