Esodo per principianti

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I miei articoli:

Esodo per principianti (istruzioni per uscire da se stessi senza perdersi)

Se Dio fosse un coach motivazionale su Instagram, probabilmente lo troveremmo con una storia in evidenza dal titolo: “Come rivoluzionare la tua vita in 40 giorni!” E poi lì la didascalia:

“Esci dalla tua comfort zone. Letteralmente.”

La Bibbia è piena di gente che Dio chiama fuori. Fuori dalla tenda, fuori dall’Egitto, fuori dal Sinai, fuori da sé. Lui, evidentemente, non sopporta chi si adagia.

E noi? Noi, come sempre, ci barcameniamo tra il tentativo di restare ben comodi dove siamo (che già la vita ci stressa abbastanza) e la sensazione che, forse forse, qualcosa dovremmo cambiare anche noi.

La seconda domenica di Quaresima

Arriviamo così alla seconda domenica di Quaresima, quella della Trasfigurazione. Una scena che sembra quasi la puntata speciale di un talk show celeste.

Gesù porta tre discepoli su un monte (location top), la scena si illumina come una lampadina LED (effetti speciali garantiti), appaiono Mosè ed Elia (le guest star), e tutti insieme parlano… di un esodo.

Ora, con tutto il rispetto, uno potrebbe anche chiedersi: “Possibile che, fra tanti argomenti, si finisca a parlare di uscire?”

E invece sì. L’esodo è sempre il tema. Non un’uscita qualsiasi, ma l’uscita per eccellenza.
Quella con la U maiuscola.

Dio non si limita a suggerirci una passeggiata fuori porta: vuole tirarci fuori da noi stessi. Dalle nostre fissazioni, dalle nostre piccole o grandi prigioni interiori, dal nostro egoismo ben piazzato e pure ben giustificato.

Adamo e l’Esodo

Prendiamo Abramo: nella prima lettura di oggi, Dio lo sveglia, lo fa uscire dalla tenda e gli dice: “Guarda il cielo. Conta le stelle, se ci riesci.” (Spoiler: non ci riesce, ovviamente).
Il punto non è -ovviamente- quanti astri riesce a contare. Il punto è che Abramo, stando chiuso nella sua tenda, vedeva solo sé stesso e i suoi limiti. E Dio, invece, lo chiama fuori per mostrargli che c’è un orizzonte molto più grande. Un orizzonte non più solo terreno, fatto di cose umane: la tenda, le pecore, le strade d’Egitto, ma ultraterrene, come il cielo e le stelle.

Ecco, la Quaresima fa proprio questo: arriva e ci prende per le spalle. Ci dice che no, non possiamo restare per sempre dentro la nostra tenda – qualunque forma abbia: comfort zone, convinzioni granitiche, pigrizie assortite, paura del cambiamento.

Non è una faccenda per supereroi. Non bisogna essere mistici professionisti per capire che il nostro piccolo Egitto quotidiano ha molte facce.

Può essere l’abitudine a lamentarci senza cambiare mai nulla, o quel vizio di pensarci sempre al centro del mondo, magari pure vittime predilette del destino.

Il Vangelo di Luca ci dice chiaramente che l’esodo non è solo roba antica. Non è solo Mosè, non è solo Gesù. Anche noi, nella nostra ordinaria vita moderna (tra riunioni su Zoom e figli da scarrozzare), siamo chiamati a questo: uscire. E fidarci che fuori dalla nostra tenda ci sia qualcosa di più grande.

Uscire da noi stessi

Certo, Dio non ci promette che sarà una passeggiata. Così come nell’Esodo, anche nelle nostre vite c’è sempre un deserto, una croce, un pezzo di strada scomoda da fare.

Ma la meta non è male: la gloria, la vera vita. Quella che inizia proprio quando smettiamo di far girare tutto attorno a noi e iniziamo ad amare sul serio.

La buona notizia? Non dobbiamo avere subito tutto chiaro. Non serve sapere con precisione quale sia il monte della Trasfigurazione. Né usare Google Maps per orientarsi. Si parte e non è necessario avere un piano a lungo termine. Basta ascoltare quella voce che dice: “Questo è il Figlio mio. Ascoltatelo.”

Tradotto: fidati. E inizia a camminare.

E se ogni tanto ci scappa pure una risata lungo la strada, ben venga. Perché chi ha detto che per attraversare il deserto bisogna per forza avere la faccia seria?

E voi? Qual è il vostro piccolo (o grande) Egitto da cui vorreste fare l’esodo? La tenda comoda da cui Dio vi sta invitando a uscire, ma che fate finta di non sentire? Scrivetemelo nei commenti, che magari ci facciamo compagnia nel viaggio!

Esodo
il Blog di Anna Porchetti, rigorosamente vista mare!