Buon inizio di Quaresima ambrosiana
Oggi inizia la Quaresima Ambrosiana, che segue un calendario diverso da quello del rito romano. Niente mercoledì delle ceneri: la Quaresima ambrosiana inizia proprio di domenica. È un tempo, questo, che ci viene dato per pentirci, convertirci, fare penitenza.
Oggi ascoltavo a Messa la lettera di Paolo ai Corinzi. Un messaggio che mi è particolarmente familiare. Io corro da una vita e queste parole pare che San Paolo le abbia scritte anche per me:
“Fratelli, non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!
Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre.
Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.”
Bella la metafora sportiva. Non per nulla,San Paolo si conferma un grande comunicatore. Fosse stato qui oggi, avrebbe usato una metafora calcistica, o quella di uno sport altrettanto popolare e seguito (il tennis? Lo sci?). Ci teneva a farsi capire, San Paolo. Come diremmo oggi, voleva arrivare.
Uno su mille ce la fa?
Immaginate di trovarvi in uno stadio gremito, per assistere a una gara di atletica spirituale. L’apostolo Paolo, con la sua tunica svolazzante, si prepara ai blocchi di partenza, pronto a scattare non verso un traguardo terreno, ma verso una corona incorruttibile.
Nella Prima Lettera ai Corinzi, Paolo paragona la vita cristiana a una corsa, esortando i fedeli a correre in modo da ottenere il premio. Per farlo, Paolo sottolinea l’importanza dell’autodisciplina e dell’impegno costante.
Come nelle gare terrene, non tutti coloro che corrono, sono destinati alla vittoria.
Ora, facciamo un salto temporale fino al 1985. Gianni Morandi, con la sua inconfondibile grinta, intonava “Uno su mille ce la fa”. La canzone, che ha segnato il suo ritorno sulle scene dopo un periodo difficile, è un inno alla perseveranza e alla determinazione di chi, nonostante le avversità, continua a lottare per i propri sogni.
Morandi canta: “Se sei a terra non strisciare mai, se ti diranno sei finito non ci credere, devi contare solo su di te”. Parole che risuonano come un eco moderno delle esortazioni paoline.
I blocchi di partenza della Quaresima ambrosiana
Sia Paolo che Morandi ci ricordano che la vita è una corsa irta di ostacoli, dove solo chi mantiene viva la speranza e l’impegno può aspirare alla vittoria.
E se è vero che “uno su mille ce la fa”, come dice la canzone, è altrettanto vero che, con la giusta dose di fede e determinazione, possiamo tutti aspirare a quella corona incorruttibile di cui parla Paolo.
È bene ricordarlo sempre, ma a maggior ragione in quaresima. La Quaresima ambientata, che si apre davanti a noi, è la perfetta occasione per riflettere sull’importanza della disciplina nella vita del cristiano e sul traguardo ambito che desideriamo tagliare.
Sappiamo infatti, come ci ricorda San Paolo, che il premio è offerto a tutti, ma non tutti riusciranno a ottenerlo. Qualcuno cadrà, altri si fermeranno, arrendendosi. A qualcuno verranno i crampi.
La differenza la facciamo noi. Sta a noi proseguire nella nostra corsa, fino alla fine.
Uno su mille ce la fa, bisogna stare concentrati sull’obiettivo.
Sia che ci troviamo a correre nello stadio della vita spirituale con Paolo, sia che cantiamo a squarciagola con Morandi, l’importante è non arrendersi mai. Come ci insegnano entrambi, la perseveranza è la chiave per raggiungere qualsiasi traguardo.
