San Tommaso: il santo XXL

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San Tommaso d’Aquino: Il Santo che Non si Accontentava di “Per Sentito Dire”

Se c’è una cosa che possiamo imparare da San Tommaso d’Aquino è questa: mai fidarsi di una risposta vaga. Se fosse vissuto oggi, probabilmente sarebbe stato il peggior incubo dei centralini telefonici: “Premi 1 per informazioni, premi 2 per assistenza, premi 3 per parlare con un operatore”. E lui, implacabile: “Sì, ma che cos’è veramente un operatore?”

Un Santo XXL

Prima di diventare il gigante del pensiero teologico che tutti conosciamo (o fingiamo di conoscere), Tommaso era letteralmente un gigante. Pare che fosse un uomo di stazza notevole e che, durante i pranzi in convento, gli avessero costruito un’apposita rientranza nel tavolo per farlo stare più comodo. Se oggi ci scandalizziamo per chi si fa portare il cuscino ergonomico al ristorante, pensiamo a lui: il primo influencer del comfort a tavola!

Un Bambino Ribelle… a Suo Modo

Nato nel 1225 in una famiglia nobile, i suoi genitori avevano grandi progetti per lui. Ma il piccolo Tommaso, invece di inseguire una carriera politica o militare, aveva una passione sfrenata per la filosofia e la teologia. Quando decise di entrare nei Domenicani, i suoi familiari lo rapirono – letteralmente – per impedirglielo. Ma lui, invece di scappare o ribellarsi, passò il tempo di prigionia leggendo e pregando. Insomma, oggi sarebbe il tipo di persona che, punita con il divieto di uscire il sabato sera, finisce per laurearsi con 110 e lode.

San Tommaso e il bullismo

Se oggi San Tommaso d’Aquino fosse a scuola, sarebbe quel ragazzo che siede in fondo alla classe, ascolta in silenzio e poi, alla prima interrogazione, risponde con un trattato filosofico degno di un premio Nobel. Ma all’epoca, i suoi compagni di studi non avevano ancora capito di avere accanto un genio, e invece di ammirarlo… lo bullizzavano.

Sì, perché Tommaso non era il tipo che si faceva notare con battute brillanti o gesti plateali. Era grosso, tranquillo e silenzioso. Il classico studente che i professori adorano perché non disturba mai e che gli altri compagni prendono in giro proprio per questo. E quale soprannome trovarono per lui? “Il Bue Muto”. Un capolavoro di creatività da parte dei suoi coetanei.

Bullismo Medievale: Quando il Problema Non Era Solo il Latino

Va detto che il bullismo medievale era un po’ diverso da quello di oggi. Niente chat di gruppo per sparlare, niente meme offensivi, ma battute sarcastiche in latino e scherzi di dubbio gusto. Uno dei più famosi riguarda un gruppo di studenti che tentò di farlo passare per ingenuotto.

“Tommaso, Tommaso! Vieni a vedere, un bue sta volando fuori dalla finestra!”

Ora, la logica di Tommaso funzionava più o meno così: “Gli uomini possono volare? No. I buoi possono volare? No. Ma se così tante persone dicono che sta accadendo… beh, non costa nulla controllare”. E così si voltò a guardare.

Risate generali. “Ahaha! Ci è cascato!”

Ma Tommaso, imperturbabile come sempre, si girò e, con la calma di chi avrebbe vinto qualsiasi dibattito futuro, rispose: “Preferisco credere che un bue possa volare piuttosto che pensare che un cristiano possa mentire”.

La Profezia di Sant’Alberto Magno: Dal Muggito all’Urlo della Filosofia

Non tutti, però, sottovalutavano il nostro caro Tommaso. Il suo maestro, Sant’Alberto Magno, aveva già capito tutto. Un giorno, stanco di sentire gli studenti ridere alle spalle del suo allievo più brillante, sbottò con una previsione che sarebbe entrata nella storia:

“Voi lo chiamate ‘bue muto’, ma questo bue un giorno muggirà così forte che il suo muggito riempirà il mondo intero!”

E infatti, oggi, mentre i suoi compagni di classe sono finiti nel dimenticatoio, Tommaso d’Aquino è uno dei più grandi pensatori della storia. Il suo “muggito” ha davvero riempito il mondo, sotto forma della Summa Theologiae, un’opera che ancora oggi è studiata in ogni angolo del globo.

Morale della storia? Mai sottovalutare i tipi silenziosi. Potrebbero finire per spiegarti l’esistenza di Dio con cinque prove inconfutabili.

San Tommaso: Il Detective della Teologia

Se Sherlock Holmes avesse avuto un rosario, si sarebbe chiamato Tommaso d’Aquino. Niente per lui poteva restare senza spiegazione: voleva prove, logica e argomentazioni. Il suo capolavoro, la Summa Theologiae, è praticamente il “Manuale delle Giovani Marmotte” della filosofia cristiana, con risposte a domande tipo:

• Dio esiste? (Spoiler: sì, e lo dimostro in cinque modi).

• Che cos’è il male? (Un’assenza di bene, come una pizza senza mozzarella).

• Gli angeli litigano? (Teoricamente no, ma se mai dovessero farlo, sappiamo esattamente come).

Se oggi Tommaso fosse su internet, probabilmente gestirebbe il blog “Risposte Divine per Dummies” o un canale YouTube intitolato “Spiegato Bene: Teologia Edition”.

La Visione Finale (E la Fine delle Domande)

Alla fine della sua vita, dopo aver scritto montagne di libri e trattati, Tommaso ebbe un’esperienza mistica che lo lasciò senza parole. Disse che tutto ciò che aveva scritto gli sembrava “paglia” in confronto alla grandezza di Dio. Insomma, dopo una vita passata a scrivere, arrivò alla conclusione che le parole non bastavano. È un po’ come quando passi un weekend a scrivere la recensione perfetta di un film e poi qualcuno ti chiede: “Com’era?” e tu rispondi solo: “Bello”.

San Tommaso d’Aquino è la dimostrazione che anche le menti più brillanti, alla fine, si fermano davanti al Mistero. Ma fino ad allora, possiamo sempre fare come lui: domandare, studiare e, quando serve, farci allargare il tavolo per il pranzo.

San Tommaso
il Blog di Anna Porchetti, rigorosamente vista mare!