Digiuno alternativo

Vai al blog

I miei articoli:

21 – IL DIGIUNO ALTERNATIVO PER L’ANIMA

Caro padre, ho letto della pratica dell’astinenza dalle carni, ma non si è parlato di qualche tipo di digiuno alternativo: dalla TV, dal telefonino, dai social, ecc… Non pensa che il digiuno da queste cattive abitudini potrebbe essere associato a quello alimentare?

Questa domanda – come si suol dire – cade a fagiolo. Sì, perché non vi è tempo migliore di quello che ci stiamo accingendo a vivere (la Quaresima!) per esercitare il digiuno nelle sue varie forme, ma soprattutto (forse bisognerebbe dire, solamente) se ne comprendiamo il senso.

Vivere in modo spirituale

Sì, perché, vivere la mortificazione (il digiuno è una forma di mortificazione) è del tutto inutile se non ha un’anima, se non se ne comprende il significato profondo.

La Chiesa chiede tutto l’anno di avere un occhio alla mortificazione. Per questo l’astinenza dalle carni è per tutti e singoli i venerdì dell’anno e non solo in Quaresima (quando, comunque, è richiesta un’attenzione particolare).

Mi è capitato, qualche giorno fa, di sentire un sacerdote che faceva un elenco di fioretti (possiamo definirli piccole forme di digiuno alternativo, da vivere in Quaresima). Subito dopo, ha detto che oltre a questi era necessario vivere anche qualcosa “di spirituale”. Quasi che gli stessi fioretti non avessero una valenza spirituale.

La mortificazione del corpo

Tutte le forme di mortificazione che viviamo e che, magari, “colpiscono” il nostro corpo devono avere una tensione spirituale. Se mortifichiamo il corpo non lo facciamo perché ne abbiamo un’idea negativa: assolutamente no! 
Per un cristiano, la mortificazione del corpo non è una pratica tantrica che nasce dalla considerazione che la materia (e, quindi, il corpo) siano da ritenersi negativi. Al contrario: l’anima e il corpo, lo spirituale e il materiale, sono entrambi creati da Dio e per questo “cosa buona”. 

Inoltre, è bene ricordare che se un giorno andremo in Paradiso, non sarà “nonostante” il nostro corpo, ma “grazie” al nostro corpo. Non è un caso, tra l’altro, che i misteri centrali della nostra fede contemplino sia l’Incarnazione (Cristo prende un corpo) sia laRisurrezione (Cristo risorge nel Suo vero corpo).

In quest’ottica, le mortificazioni, altro non sono che mezzi per aiutare il nostro corpo, anch’esso segnato dal peccato e dalle sue conseguenze, a vivere in modo più attento le realtà spirituali.

Quaresima e digiuno alternativo

Spesso si sottovaluta la Quaresima, relegandola tra le tradizioni ecclesiali che hanno l’odore del passato. Ma attenzione; poniamoci questa domanda: «e se fosse la mia ultima Quaresima?»
Una domanda che non porta in sé intenzioni terroristiche, sia chiaro! È un dato di fatto che, preso in sé stesso, aiuta a capire il senso profondo del perché sia necessario digiunare(in tutti i sensi possibili, anche come digiuno alternativo).

Dare un’anima alle varie forme di digiuno alternativo praticate, significa sapere “perché” lo si fa e soprattutto “per chi”. Ovvero, per noi stessi e per Cristo (per unirsi all’offerta di Cristo).

Sull’opportunità, poi, di unire altre forme di digiuno alternativo a quello alimentare… ebbene: non dovrebbe essere una scelta, ma un dovere.
Il digiuno alimentare molto spesso nasconde intenzioni di vanità: si fa digiuno per perdere qualche chiletto (che non fa male nella società dei sazi e disperati). 

Cos’è il digiuno alternativo

Ma il vero digiuno è quello che estingue gli eccessi dell’animo: evitare la tv, mettere da parte il cellulare (che non è solo evitare i social), evitare messaggi e chiamate non strettamente necessari, usare bene il tempo a nostra disposizione, pregare di più meglio, avere tempi silenzio, leggere con calma il Vangelo… 

Sapeste quanti siano pochi coloro che prendono coscienza di quanti peccati si commettano nel condividere notizie, foto, informazioni che servono solo alla sete di curiosità (che mai si estinguerà) di chi è troppo avido di cattive informazioni.

Insomma: se proprio vogliamo fare una Quaresima “giusta” puntiamo a qualcosa di concreto. Abbiamo detto meno telefonate inutili, meno messaggi non necessari, meno tempo sui social web, meno tempo in compagnia di coloro che sono sorgenti inesauribili di pettegolezzi…

Ma bisogna anche fare qualcosa di positivo: il tempo che guadagniamo evitando il male, usiamolo per leggere gli straordinari passi evangelici delle letture della Messa di questo tempo. Andiamo a Messa più spesso (magari ogni giorno). Fermiamoci in qualche chiesa a fare compagnia a Gesù nel tabernacolo, recitiamo il rosario con calma e senza farlo mentre si fa altro.
Ascoltiamo di più chi ci sta più antipatico (donando il nostro tempo). Proviamo a chiedere perdono a chi, per qualche ragione, abbiamo allontanato. Diamo qualcosa di nostro come gesto carità (al parroco, all’istituto di suore che sappiamo essere attento ai bisognosi o qualcun altro che si prende cura di chi ha meno…). Insomma: diamoci da fare!

Perché anche se non è terrorismo psicologico il pensare alla nostra ultima Quaresima, resta un fatto: nessuno conosce la fine dei propri giorni.

Digiuno alternativo
il Blog di Anna Porchetti, rigorosamente vista mare!