San Davide del Galles

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Davide, il santo patrono del Galles: miracoli, porri e la passione per l’acqua

Se pensavi che i santi fossero tutti seriosi e impegnati a compiere miracoli spettacolari come dividere mari o resuscitare i morti, lascia che ti presenti San Davide, il patrono del Galles. È il santo delle piccole cose.
Un uomo che ha reso un ortaggio il simbolo della nazione e la cui massima trasgressione era bere acqua, allungata con un po’ di latte

Un gallese tutto d’un pezzo (e molto idratato)

San Davide, noto anche come Dewi Sant in gallese, nasce nel VI secolo in Galles. All’epoca, la sua è una terra ricca di leggende. È in Galles che si trova il lago di Lich, quelli che, secondo la tradizione, sarebbe abitato dal mostro di Loch Ness.

Sempre in Galles, per tutto il Medioevo, circolano leggende sui draghi. Da sempre spaventosi simboli del male, draghi popola gli antichi racconti gallesi, al punto che, ancora oggi, la bandiera del Galles ne ritrae uno.

Della famiglia di San Davide si sa poco o nulla. Figlio di Sant non-si-sa-chi (le fonti discordano), Davide diventa ben presto un monaco devoto, è dotato di grande intraprendenza. Fonda monasteri ovunque, con la stessa velocità con cui oggi sempre nuovi fast food spuntano in ogni città.
Invece di hamburger e bibite, i suoi monaci avevano una dieta molto più sana e ascetica. Mangiavano infatti solo pane, erbe e, udite udite, unicamente acqua. Niente vino, niente birra. Una cosa incredibile in Galles, patria di birre e di un famosissimo whisky.

Nonostante le severe regole imposte dal santo, sono numerosissimi i giovani che vogliono entrare nel suo monastero. San Davide li sottopone a un vero e proprio casting. Per essere ammessi, devono sostare per dieci giorni davanti alla porta del monastero, senza quasi toccare cibo e dormendo pochissimo. Solo i migliori ce la fanno.

Il miracolo del podio improvvisato

Tutta la vita di San Davide è ricca di piccoli episodi straordinari. Non a caso, è il santo delle piccole cose.
Tra le sue imprese leggendarie, spicca quella volta in cui, mentre predica a una folla di fedeli, si rende conto che non tutti riescono a vederlo. Cosa fare in un’epoca priva di palchi, megafoni e maxischermi? Facile! San Davide provvede a un miracolo istantaneo.
Fa che il terreno sotto di lui si sollevasse, creando una collina. Un effetto speciale degno di un film Marvel, ma senza computer, intelligenza artificiale o trucchi tecnologici.

San Davide e il porro

Se pensavi che il Galles fosse famoso per i draghi rossi, sappi che il vero simbolo nazionale è il porro. Proprio lui: quello strano ortaggio a forma di tubo, che trovi in normalmente al supermercato e che gli chef stellati valorizzano come fosse un ingrediente di gran pregio (invece è il cugino strano della cipolla).

La lezione di Davide: il santo delle piccole cose

La tradizione vuole che San Davide abbia consigliato ai soldati gallesi di attaccarsi un porro al casco per distinguersi dai nemici in battaglia.
Nessuno sa se fosse una mossa strategica o un esperimento culinario andato storto, ma ancora oggi, il 1 marzo (giorno della sua festa), molti gallesi girano con porri appuntati ai vestiti. E c’è chi dice che la cipolla pianga per invidia.

L’insegnamento più celebre di San Davide è il suo motto: Gwnewch y pethau bychain. Se il gallese non è fra le lingue che parlate meglio, non preoccupatevi: esiste la traduzione! La frase significa letteralmente: Fate le cose piccole. Una filosofia di vita niente affatto disimpegnata! È invece perfetta per chi non ha voglia di strafare, ma anche un consiglio sottile a non strafogarsi di porri.

In conclusione, San Davide è la prova che non servono effetti speciali per diventare patrono di una nazione. Basta la fede, il rigore, è una buon livello di idratazione.

San davide
il Blog di Anna Porchetti, rigorosamente vista mare!