Pier Damiani: Il Monaco Inarrestabile che Redarguiva Papi e Dormiva sul Pavimento
Se c’è un santo che non le mandava a dire, quello è Pier Damiani. Monaco, cardinale, teologo, riformatore e a tempo perso anche fine scrittore, questo Dottore della Chiesa era decisamente multi-tasking.
Pier Damiani ha passato la vita a redarguire vescovi corrotti, a sgridare papi e a scrivere lettere infuocate che oggi farebbero impallidire le email più aggressive del vostro capo.
Un’infanzia da romanzo
Pier Damiani nasce a Ravenna intorno all’anno 1007. Presto rimane orfano, e la sua storia somiglia al destino di famosi orfani della letteratura, da Oliver Twist a Harry Potter. Infatti, viene affidato a un fratello più grande che, invece di allevarlo con amore, lo tratta come uno schiavo da cucina. Fortunatamente, un altro fratello (stavolta più generoso) lo manda a studiare. Questo fratello si chiama Damiano, e in suo onore, il futuro santo aggiunge al proprio nome il genitivo (di Damiano). Il giovane Pier scopre il suo talento per la teologia, la scrittura e il ragionamento. Affina le sue qualità oratorie, che sfodererà più tardi nelle invettive contro il malcostume ecclesiastico. Pier diventa precettore, e si dedica con successo all’insegnamento.
Il monaco che amava il disagio
Invece di godersi il successo accademico, Pier Damiani decide di ritirarsi in monastero. Ma non un monastero qualunque: entra a Fonte Avellana, un posto che faceva sembrare i campeggi scout di oggi delle vacanze di lusso. Qui la regola era semplice: poco cibo, poco sonno, molta preghiera e ancor più autoflagellazione (letteralmente).
Pier Damiani non solo si adatta, ma rilancia: dorme per terra, si nutre di legumi e pane secco e scrive trattati in cui consiglia la penitenza estrema per purificare l’anima. Se qualcuno pensava di prendersela comoda in convento, con lui nei paraggi era meglio cambiare idea.
Le sue lettere infuocate: quando Pier Damiani strigliava il Papa
Pier Damiani è una sorta di blogger medievale, ma invece di postare su Facebook, scrive lettere e pamphlet incendiari. E non si limita a criticare qualche prete locale: va dritto ai piani alti.
Ad esempio, quando scopre che alcuni ecclesiastici si stanno concedendo piaceri proibiti, scrive il Liber Gomorrhianus, un testo in cui denuncia la corruzione morale con uno stile che oggi sarebbe censurato su qualsiasi social.
Non le manda a dire neanche ai papi, ricordando loro che devono fare il loro dovere e non vivere come principi. Incredibilmente, i papi non si offendono (o forse sì, ma non possono dirglielo). Invece, lo nominano cardinale e vescovo di Ostia. Lui accetta, ma poi si pente e cerca in tutti i modi di tornare alla sua vita ascetica.
Le opere e l’eredità di Pier Damiani
Pier Damiani ha scritto di tutto: lettere, poesie, sermoni, trattati teologici e persino biografie di santi. Le sue opere insistono sempre sugli stessi temi: povertà, rigore morale, disciplina e lotta contro la corruzione ecclesiastica.
Viene canonizzato nel 1828 e nel 1823 dichiarato Dottore della Chiesa, il che significa che i suoi scritti sono considerati fondamentali per la teologia cattolica.
un santo che oggi sarebbe un influencer temutissimo
Se Pier Damiani vivesse oggi, probabilmente avrebbe un blog di denuncia, una newsletter seguitissima e un profilo Twitter pieno di post taglienti contro la corruzione. La sua vita è un insieme di rigore estremo, battaglie morali e scontri epistolari con i potenti, il tutto condito da una coerenza ferrea e da uno spirito combattivo che lo rendono uno dei santi più inaspettatamente carismatici della storia della Chiesa.
Insomma, un uomo che non solo ha sfidato il potere, ma lo ha fatto senza mai concedersi un cuscino morbido. E questo, di per sé è già un miracolo.
