Crescere troppo in fretta

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Piccole donne crescono… troppo in fretta?

La fretta e la tirannia del tempo scandiscono le nostre giornate. Ultimamente pare però che la fretta, da problema contingente, legata agli impegni, sia diventata la cifra stilistica ed emotiva della nostra società. Così pervasiva, da infilarsi in ogni fase della vita, persino nell’infanzia.


C’erano una volta le feste di compleanno per bambine. Quelle con palloncini, torte fatte in casa e giochi di gruppo. Situazioni chiassose ma senza ombre: il massimo rischio era sporcarsi o sbucciarsi un ginocchio, se si inciampava.

Oggi, invece, pare che le festeggiate di quattro anni abbiano un’agenda più fitta di una fashion blogger. Un quotidiano nazionale scopre che il mai più senza delle feste di compleanno, anche per bimbe della scuola materna è il manicure party.

I manicure party e la tentazione di vedersi grandi troppo in fretta

Benvenuti ai manicure party, una festa che renderà le vostre unghie meravigliose! Ma se state pensando sia una festa per trentenni o per signore mature interessate alle ultime tendenze del Make-Up, vi sbagliate.

Invece, nei manicure party di cui vi parlo, le bimbe si siedono composte, mettono le manine in ammollo e scelgono il colore dello smalto con lo stesso entusiasmo con cui una volta si sceglieva la bambola preferita.

Ora, che una bimba voglia sperimentare un po’ di colore sulle unghie, non è una novità. Chi non ha mai rubato lo smalto della mamma per poi ritrovarsi con le mani appiccicose e unghie artisticamente sbavate?

Il punto è un altro: perché una bambina di quattro anni dovrebbe preoccuparsi di avere le unghie perfette? E soprattutto, perché dovrebbe trovare divertente un’attività che, fino a ieri, era considerata roba da estetista del sabato pomeriggio?

Siamo di fronte a una realtà ormai evidente: la sessualizzazione precoce delle bambine. Bambine spinte a crescere troppo in fretta, ad asssumere caratteristiche, pose, atteggiamenti non adatti alla loro età.
Mi rendo conto che il termine “sessualizzazione precoce” suona drammatico, tuttavia, basta avere un po’ di spirito di osservazione, per vedere questa tendenza che si afferma sempre più.

La società spinge le piccole a sembrare grandi, a imitare modelli che appartengono al mondo adulto, a pensare che l’aspetto fisico sia qualcosa di fondamentale già dall’età in cui dovrebbero preoccuparsi solo di quale gusto di gelato scegliere.

Non un fisico qualsiasi, ma un corpo sessualizzato: ovvero seduttivo, desiderabile, spesso a rischio di oggettivazione. Far crescere in fretta le bambine è indubbiamente una mossa che ha un motivo economico: si amplia il pubblico di potenziali utilizzatrici di prodotti, che altrimenti non sarebbero interessati per quelle fasce d’età.

Ogni età ha le sue caratteristiche

Colpa dei social? Forse. Delle pubblicità? Anche. Dei genitori che trovano irresistibile vestire le figlie come mini-influencer? Un po’ sì. Per molti e diversi motivi, ai bambini e alle bambine di toglie un pezzo d’infanzia, infilandoli in fretta e furia in una età che non è la loro.


Il risultato è che il confine tra infanzia e adolescenza si sta accorciando a vista d’occhio, e questo non è un bene. L’infanzia, come periodo di crescita, di gioco, di spensieratezza, è una conquista moderna. Prima i bambini andavano in miniera, lavoravano nei campi e non era risparmiata loro la durezza della vita, sin dalla più tenera età.

L’infanzia è una terra protetta, in cui i bambini, ancora fragili, al riparo da molti input esterni, sviluppano il loro carattere, sperimentano le loro capacità, imparano da esperienze quotidiane, adatte alla loro età, con carichi emotivi che possono sostenere. Crescere troppo in fretta, espone i bambini a emozioni e situazioni che non sono attrezzati ad affrontare.

Giocare alla spa può essere divertente oggi, ma se a otto anni c’è già l’ansia per lo smalto sbeccato, a dodici potrebbe arrivare quella per la cellulite e a quindici per i ritocchini estetici. E nel frattempo, dove finisce il tempo per sporcarsi le mani di terra, per sbucciarsi le ginocchia correndo, per ridere con il naso sporco di cioccolato senza preoccuparsi del rossetto sbavato?

Forse, prima di regalare un set da manicure a una bimba, varrebbe la pena chiederci se, tra una passata di smalto e l’altra, non le stiamo anche togliendo un pezzetto di infanzia. E magari ripensare a quando l’unica “cura di bellezza” dell’infanzia era infilarsi una corona di margherite tra i capelli e sentirsi, per un giorno, regine del prato.


Fretta
il Blog di Anna Porchetti, rigorosamente vista mare!