Beato Amedeo IX di Savoia: Il Duca più Santo (e generoso) della Storia
Se pensate che essere un duca nel XV secolo significasse solo banchetti, duelli e intrighi di corte, vi sbagliate di grosso. E se il duca in questione è Amedeo IX di Savoia, vi sbagliate ancora di più. Perché? Amedeo non era il solito signorotto medievale assetato di potere: lui era santo, letteralmente.
Un duca fuori dagli schemi
Amedeo IX nacque nel 1435, figlio di Ludovico di Savoia e Anna di Cipro. Fin da piccolo aveva un grande amore per la preghiera e per i poveri. Queste caratteristiche lo rendevano un po’ atipico, rispetto al nobile medio della sua epoca. Mentre gli altri principi si esercitavano con la spada, lui distribuiva elemosine a destra e a manca, facendo parlare di sé.
Quando diventa duca, nel 1465, tutti si aspettano un governo forte e deciso. Lui invece decide di adottare una politica innovativa: la generosità. Usa le casse dello Stato per aiutare i bisognosi, al punto che i consiglieri di corte iniziano a chiedersi se sia il caso di mettere un limite ai suoi slanci di bontà. Amedeo è così: lui il Vangelo lo mette in pratica tutto, non solo nelle parti che vanno incontro ai suoi interessi.
Amedeo di Savoia: uomo di pace (forse troppo?)
Amedeo è un vero pacifista ante litteram. La sola idea di un conflitto lo mette in crisi. Quando scoppiano tensioni tra i suoi alleati e i nemici, invece di inviare eserciti, lui propone giornate di digiuno e preghiera per risolvere tutto. Una tattica che, strano ma vero, spesso funziona.
Soffre anche di epilessia, sin da piccolo, il che non è certo un aiuto alla sua carriera politica. Al suo fianco il Signore ha messo una moglie carismatica: Yolanda di Valois (una vera dura, sorella del re Luigi XI, un pezzo da novanta, nello scacchiere politico del tempo). Yolanda prende in mano le redini del ducato.
Deve battagliare parecchio, perché persino i parenti più prossimi di Amedeo, fratelli e cugini, conoscendo la bontà del principe, tentano di approfittarne.
E mentre lei fa politica, Amedeo continua nelle sue opere di carità e devozione: distribuire ricchezze e a dedicarsi alla contemplazione.
Il duca che non odiava la povertà
Ai tempi di Amedeo di Savoia (ma anche oggi) chi ha il privilegio di nascere ricco, spesso non ama i poveri. Li considera dei deboli e dei disgraziati, da compatire, e tenere a distanza. Non è così per Amedeo di Savoia.
Uno dei suoi passatempi preferiti è travestirsi da mendicante per andare a distribuire cibo e denaro ai poveri. Il problema?
Spesso si comporta come quei principi delle fiabe, che si aggirano fra la popolazione in incognito, per riconoscere e premiare chi è davvero di buon cuore. Per questa abitudine, talvolta Amedeo passa qualche disavventura. Una volta, a un consigliere tocca riportarlo a casa perché il principe ha donato persino il suo mantello!
Il popolo lo ama, per la sua generosità e l’austerità della sua vita, infatti Amedeo di Savoia prende i voti da terziario Francescano.
Amedeo di Savoia è anche ricordato per il sostegno offerto all’iniziativa di Pio II: la crociata per liberare Costantinopoli, appena caduta in mano ai turchi.
Il culto
Muore nel 1472, a soli 37 anni, dopo essersi ritirato nell’amatissima città di Vercelli, a cui ha lasciato parte dei suoi beni. Lascia Yolanda ad occuparsi come reggente dei figli, che purtroppo moriranno in giovane età, il figlio Carlo I di Savoia, sarà seppellito vicino a lui, nel duomo di Vercelli.
Per la sua causa di beatificazione si prodigano molti nomi illustri: Francesco di Sales, Roberto Bellarmino, Maurizio di Savoia. Il Papa Innocenzo XI ne concede il culto, nel 1678.
Diciamolo, se non lo avessero fatto sarebbe stato strano, vista la sua carriera da santo in vita.
Amedeo di Savoia, la bontà al potere
Beato Amedeo IX di Savoia è la prova che la bontà può essere una strategia politica, anche se non sempre praticabile sul piano finanziario. Forse non è stato il duca più pragmatico della storia, ma di sicuro è stato uno dei più amati. E chissà, se fosse vissuto oggi, probabilmente avrebbe vinto il Nobel per la pace (e donato tutti i soldi in beneficenza il giorno dopo).
