Una data da ricordare: lo sposalizio della Vergine
Solo ieri parlavamo di nozze mancate: https://annaporchetti.it/2025/01/22/nozze-annullate/ oggi, invece, ricordiamo una ricorrenza importante: lo sposalizio della Vergine. Un tema che ha incuriosito e affascinato molti.
Una giovane donna, bionda, bella, slanciata, che tende una mano, dalle lunghe dita affusolate a un uomo, che sta per infilarle l’anello al dito. La scena si svolge sotto lo sguardo attento di un altro uomo. Forse un sacerdote che officia la funzione.
La celebrazione avviene alla presenza di molti testimoni, all’aperto. Sullo sfondo, un raffinato edificio a sedici lati, circondato, al piano terra, da un porticato con colonne ioniche e archi a tutto sesto.
Non è la scena di un film, ma un quadro famosissimo. Raffaello lo dipinge nel 1504, raffigurando lo sposalizio della Vergine.
Lo sposalizio della Vergine nelle Sacre Scritture
Si tratta di un episodio che conosciamo attraverso gli apocrifi. Quei vangeli che, da sempre, forniscono particolari inediti, curiosità e aneddoti della vita della sacra famiglia.
una sorta di rubrica di gossip e attualità.
Episodi che nei Vangeli canonici non hanno trovato spazio, forse in parte inventati e sicuramente ricamati con un po’ di fantasia. Certo è che lo sposalizio della Vergine sarà un realmente accaduto, anche se forse non come gli apocrifi lo tramandano. Tutto si sarà svolto secondo la tradizione ebraica, poiché Giuseppe era un giusto e anche Maria apparteneva a una famiglia osservante.
L’origine dello sposalizio della Vergine
Il Protovangelo di Giacomo (II secolo), fornisce dettagli che hanno influenzato profondamente la tradizione. Qui si narra che Maria, cresciuta nel Tempio di Gerusalemme, avrebbe sposato colui il quale, fra i suoi pretendenti, avrebbe fatto fiorire un ramo secco.
E infatti, Maria diventa la promessa sposa di Giuseppe. Lui è l’unico a ottenere il miracolo. Il suo bastone, miracolosamente, fiorisce, come segno del favore divino. La scena viene ripresa anche nel dipinto di Raffaello, in cui, in primo piano, un uomo spezza un ramo secco (un ammiratore friendzonato)?
L’evangelista Matteo, raccontandoci la nascita di Gesù, dice che Maria era «promessa sposa» di Giuseppe. La consuetudine ebraica voleva che il matrimonio si svolgesse in due fasi: prima il fidanzamento ufficiale (che già possedeva un valore matrimoniale vero) e poi, a un anno di distanza, l’entrata della sposa a casa dello sposo e la successiva coabitazione.
Dunque Maria è veramente stata sposata a Giuseppe secondo la duplice fase del matrimonio ebraico ed è durante l’anno che precedeva la coabitazione, che la Vergine concepisce il figlio di Dio.
Le origini della festa
Celebrare questa ricorrenza è importante, perché in fondo è così che tutto è iniziato. Senza quelle nozze, Gesù non avrebbe avuto una famiglia amorevole, non avrebbe potuto crescere e diventare adulto. I suoi genitori lo hanno allevato, curato ed educato, all’interno di una vita matrimoniale normale, felice, durato tutta la vita.
La festa dello Sposalizio tra la Vergine Maria e San Giuseppe nasce in Francia, all’inizio del XV secolo.
Secondo alcune fonti, a iniziare questa celebrazione è stato Jean Gerson, Gran Cancelliere dell’Universita di Parigi, morto nel 1429.
Il suo testamento conteneva una disposizione particolare: far celebrare una messa ogni 23 gennaio in onore del matrimonio di Maria e Giuseppe.
Secondo altre fonti, l’istituzione della celebrazione è successiva. Si sarebbe diffusa a partire dalla diocesi di Arras. Lì si sarebbe celebrata per la prima volta questa festa, il 23 gennaio del 1556.
Quale che ne sia l’origine, la festa si è diffusa molto in fretta ed è stata adottata da molti ordini religiosi, come i Francescani e i Domenicani, diffondendosi poi in tutto il mondo. Nel 1725 viene introdotta anche nello Stato Pontificio, da Benedetto XIII.
La festa oggi
La memoria non è mai entrata nel calendario ufficiale della Chiesa cattolica, perché considerata ridondante rispetto a quella della Sacra. Dal 1961 la Congregazione dei riti ha incluso lo sposalizio della Vergine alle “feste di devozione”, permettendone la celebrazione solo per motivi o luoghi particolari.
A me piace ricordare questa festa, perché, come sapete, sono una fan del matrimonio in ogni sua declinazione!
