La consuetudine del santo dell’anno
Fratelli e sorelle maggiori il 2025 è ormai iniziato e con esso tutte le attività si sono rimesse in moto dopo la pausa natalizia. C’è una bellissima consuetudine che può accompagnarci: quella della scelta del “Santo dell’anno”.
Molto apprezzata da Santa Faustina Kowalska, si sta diffondendo sempre di più. È possibile pescare fisicamente un bigliettino con il nome del protettore oppure estrarlo online, per esempio a questo link https://www.preghiereperlafamiglia.it/santo-protettore-dell-anno.htm.
Il Santo dell’anno: perché
Il Santo dell’anno non è l’alternativa ai diabolici oroscopi o segni zodiacali. È un fratello o una sorelle maggiore nella fede che ci prenderà a cuore. Noi, a nostra volta, ci impegneremo a pregare e conoscere sempre più e meglio, sia nella biografia che nelle virtù.
Maria Santissima stessa, apparendo a Medjugorje, ha più volte ricordato nei Messaggi l’importanza del loro esempio. Ricordiamone alcuni: “I santi siano per voi intercessori ed esempi da imitare per vivere una vita santa” (25 ottobre 2024); “Vi invito ad aprirvi e a prendere i Santi come vostri modelli.
La Madre Chiesa li ha scelti perché siano per voi uno stimolo per la vita quotidiana” (25 ottobre 1994); “Figlioli, pregate finché la preghiera diventi per voi gioia. Chiedete attraverso i vostri santi protettori, affinché vi aiutino a crescere nell’amore verso Dio” (25 luglio 2002).
Al riparo dalle superstizioni
Abbiamo detto prima di stare alla larga da tutto ciò che non è Cielo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è molto chiaro a questo proposito, affermando: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che “svelino” l’avvenire. (cfr. Dt 18, 10; Ger 29, 8).
La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste.
Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo» (CCC 2116). Tutto ciò, infatti, è in piena, netta e chiara contrapposizione con il Primo Comandamento, che dice: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”.
I santi sono un ponte con Dio
Farsi sostenere dai Santi, invece, significa affidarsi a Dio attraverso chi lo ha fatto prima di noi, dimostrando che non si è soli nel cammino e che – anche nelle fatiche più pesanti – il Signore è vicino a noi, ci prende per mano e ci aiuta, non lasciandoci mai.
È ancora il Catechismo della Chiesa Cattolica a fornirci spunti preziosissimi: “’L’intercessione dei santi. « A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità […]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. […] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine ». (CCC 956).
E ancora: “La comunione con i santi. « Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d’esempio, ma più ancora perché l’unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall’esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio ».
«Noi adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il loro Re e Maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e condiscepoli »” (CCC 957).
Il santo dell’anno non è magia, né scaramanzia
Il pescare quel bigliettino, o collegarsi al link, dunque, non sarà né qualcosa di magico né di banale ma il primo passo di un impegno che si concretizzerà un giorno dopo l’altro, non solo nel nuovo anno ma in tutta la nostra esistenza. L’augurio, dunque, si accompagna a queste parole di Maria: “Oggi vi invito tutti a pregare con tutto il cuore e a cambiare di giorno in giorno la vostra vita. Specialmente vi invito, cari figli, a incominciare a vivere santamente con le vostre preghiere e sacrifici, perché desidero che ognuno di voi, che è stato a questa fonte di grazia, arrivi in Paradiso con il dono speciale che è stato dato a me, cioè la santità. Perciò cari figli, pregate e cambiate ogni giorno la vostra vita affinché diventiate santi. Io sarò sempre vicino a voi” (dal Messaggio del 13 novembre 1986).
Fabrizia Perrachon
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