La normalità: quella cosa noiosa che ti manca come il caffè al mattino quando non ce l’hai più
Ah, la normalità. È quella compagna di vita che, quando c’è, non ci fai neanche caso. Ti svegli, sbadigli, scrolli il telefono, maledici il traffico o il tuo vicino che usa il trapano alle sette di domenica mattina. La normalità è piena di bollette da pagare, mail a cui rispondere, calzini spaiati e riunioni noiosissime. Ed è proprio per questo che ci sembra… banale. Almeno fino a quando la perdi.
Kate Middleton, in uno dei suoi primi impegni ufficiali dopo il difficile percorso del cancro, ha toccato un punto che molti ignorano o sottovalutano. tornare alla normalità dopo un’esperienza simile è una grande desiderio. Ma non è affatto semplice. “A volte dall’esterno pensiamo tutti che hai finito il trattamento e torni alle tue cose. Ma è dura tornare alla normalità”, ha detto con onestà. E non serve aver vissuto la sua stessa esperienza per capire che aveva ragione: la normalità diventa straordinaria proprio quando ci manca.
Quando la normalità ti saluta con un “arrivederci”
Pensaci: prima di un evento sconvolgente, la normalità era un loop senza fine. Ti lamentavi del caffè troppo amaro, del treno in ritardo o del fatto che non trovavi niente di decente da guardare su Netflix (anche con tutte le opzioni disponibili!).
Poi, all’improvviso, succede qualcosa – una malattia, un cambiamento drastico, un momento difficile – e la tua routine sparisce. Eccoti lì, a rimpiangere perfino quel collega insopportabile che parlava troppo durante le riunioni.
La verità è che la normalità è come quell’amico d’infanzia che prendevi in giro per anni: non sai quanto ti manca finché non trasloca.
La banalità del bene
Quando sei sano, ti sembra che la normalità sia scontata. È quasi fastidiosa nella sua prevedibilità. Ti svegli, vai al lavoro, prepari la cena, vai a dormire. Ma prova a immaginare di non poter fare nemmeno una di queste cose. Di colpo, anche svuotare la lavastoviglie sembra un privilegio. La spesa al supermercato diventa un’avventura. Anche il caffè troppo amaro si trasforma in una coccola.
Ed è qui che arriva la riflessione di Kate: “Tutti mi dicevano: ‘Mantieni un atteggiamento positivo, fa davvero la differenza’.” Più facile a dirsi che a farsi, certo, ma è proprio questo il punto. È il mindset che trasforma una giornata “normale” in una piccola vittoria quotidiana.
Tornare alla vita normale: una missione da eroi
E poi, c’è il ritorno alla normalità. Dopo il trattamento, la normalità non ti accoglie con un caloroso abbraccio, ma con un po’ di indifferenza. È come se dicesse: “Oh, sei tornato? Bene, metti a posto quei piatti e paga quella multa per divieto di sosta.” Kate Middleton ha detto bene: dall’esterno sembra tutto automatico, ma dentro c’è un mondo da ricostruire.
La normalità, infatti, non si riprende come una vecchia maglietta che avevi lasciato nell’armadio. È un processo, una riconquista. È riappropriarti di quelle piccole cose che prima ti sembravano noiose: una passeggiata, una risata, una serata davanti alla TV.
La lezione della malattia
Forse, la prossima volta che ti trovi a sbuffare perché il Wi-Fi non funziona, o perché hai dimenticato l’ombrello sotto la pioggia, pensa a questo: queste piccole seccature fanno parte di quel pacchetto chiamato vita normale. E sì, è un pacchetto prezioso.
Quindi, forse dovremmo tutti fare come Kate: ricordarci che, anche se la normalità non è perfetta, è sempre meglio di non averla. E magari iniziare a celebrare un po’ di più le nostre giornate banali – con il traffico, le grane di lavoro e tutto il resto.
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