La morte delle persone care

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I miei articoli:

Cosa fare di fronte alla morte delle persone care

Buongiorno Padre Enzo, ho una domanda sulla morte delle persone care. La settimana scorsa è venuto a mancare improvvisamente il padre di un mio amico, cosa possiamo fare per lui, da punto di vista spirituale?

Mai come i tempi che stiamo vivendo, ci possono aiutare a far pace con la morte raffigurata, troppe volte e ingiustamente, come una vecchia megera con in mano una falce che miete vite senza pietà quando e chi vuole.

Eppure, la tradizione dei santi, maestra di vita, non ha mai accettato questa visione così negativa. 

San Francesco nel suo stupendo Cantico delle Creature arriva a chiamare la morte “sorella”: «Laudato sii, o mio Signore, per nostra sora Morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scampare. Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.Beati quelli che si troveranno nella tua volontà poiché loro la morte non farà alcun male» (San Francesco d’Assisi, Cantico delle Creature). Che grazia grande sarà l’essere nella sua volontà, non tanto per il dolore, bensì per la salvezza!

Passaggio in Purgatorio

Da un po’ di tempo ho affinato la mia devozione alle anime del Purgatorio: prego tantissimo per loro e celebro Messa per loro. Lo faccio per i miei avi, per coloro che non ho mai conosciuto, per chi, magari, solo e abbandonato, soffre le pene del Purgatorio, tutte le volte che trovo un’edicola funebre lungo la mia strada.

E, lo confesso, lo faccio nella speranza che anche loro lo faranno “quel giorno” per me: illuso colui che crede di poter fare a meno della preghiera d’intercessione degli altri.

Sì, lo so, è il comportamento dell’amministratore disonesto del Vangelo (Lc 16,1-9) che, vi piaccia o no, a me è sempre stato molto simpatico (mi ci rivedo!).

Pregare dopo la morte delle persone care

Noi dobbiamo sperare che le persone care che ci lasciano, all’ultimo respiro, siano in Grazia di Dio, sebbene non ne avremo mai la certezza.

Ed è per questo motivo che, nel dubbio, non possiamo e non dobbiamo dimenticare di pregare per loro, far celebrare Messa per loro, fare opere di bene per loro.

In una delle comunità in cui sono stato parroco – una contrada di campagna carica di contraddizioni – ho avuto modo di apprezzare alcune usanze, al riguardo, che meritano di essere conosciute e diffuse.

Era uso, almeno ai tempi del mio servizio, quando il sacerdote andava a visitare il defunto per la prima benedizione post mortem, che i familiari del morto, i vicini, gli amici presenti, approfittassero della presenza del “parrino” per potersi confessare. E non solo! Era uso raccogliere offerte tra i conoscenti, a volte tra colleghi di lavoro dei familiari vicini alla famiglia, che erano devolute, poi, per la celebrazione di Sante Messe e per fare opere di bene in espiazione dei peccati del defunto.

Insomma, una sensibilità spiccata che nasceva da una tradizione che non era avvezza all’idea di una morte dal volto malvagio ma la accoglieva in casa. Le moderne “case del commiato” che sembrano una bella invenzione (esportata, guarda caso, dal protestante nord America), da un lato evitano gente estranea che gira per casa, dall’altro lato non hanno fatto altro che mettere alla porta sora Morte corporale.  Allontanandone la presenza, per certi versi familiare, l’hanno fatta divenire un’estranea, una vergogna, un tabù di cui non parlare e non vedere.

Il valore delle messe in suffragio

È oramai prassi diffusa non far celebrare Messe per i nostri cari che, in questo modo, prolungano il loro stato di dolorosa purificazione (se hanno la grazia di finire in Purgatorio).

Cosa possiamo fare per chi ci ha lasciati? Far celebrare Messa in suffragio! Non c’è dubbio.

Certo è – e anche questo è un fatto! – la Messa la fa celebrare chi ci crede: se non ci credo non la faccio celebrare perché non ne capisco il senso e il valore.

Per non parlare, poi, delle Messe Gregoriane… molti neanche ne conoscono l’esistenza. Ma è cosa normale: le perle preziose e i tesori d’arte sono compresi solo dagli intenditori. Per tutti gli altri, è solo tempo perso…

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