San Carlo Borromeo: Il Santo che Metteva in Riga Tutti
Chi l’avrebbe detto che uno dei santi più inflessibili e rigorosi della storia cattolica potesse insegnarci qualcosa anche oggi? Eppure, San Carlo Borromeo – sì, proprio lui, il cardinale con lo sguardo severo – è più attuale di quanto sembri.
Nasce nel 1538 in una famiglia della nobiltà lombarda. Carlo sembra destinato a una vita di lusso e comodità. Mentre tutti pensano a feste e banchetti, lui preferisce ritirarsi a pregare. Ed è così che, tra una messa e un atto di carità, è diventato il santo che non sapeva cosa fosse il compromesso.
Il Santo delle “Pulizie di Primavera” nella Chiesa
Oggi, se Carlo Borromeo fosse ancora tra noi, probabilmente lo avrebbero soprannominato “il maniaco dell’ordine”. Quando diventa arcivescovo di Milano, la situazione nella Chiesa non e’ facile. Predicatori svogliati, chiese sporche, fedeli persi nelle cose del mondo. E lui che fa? Dichiara guerra al disordine.
Inizia a fare una sorta di “pulizia di primavera” nella diocesi: visita ogni singolo paesino, incontra i sacerdoti, mette in riga tutti. Ah, se solo avesse avuto una scopa di quelle potenti, l’avrebbe sicuramente usata anche per spazzare via ogni traccia di negligenza. Ma San Carlo non si limita alle prediche, ci mette il cuore – e parecchia energia – per riformare davvero la Chiesa e riportare tutti a una vita di fede sincera.
Un Uomo Pronto a Tutto (anche a Rischiare la Pelle) per gli Altri
San Carlo non si tira indietro quando le cose si mettono male. Durante la terribile peste del 1576, quando molti preferiscono chiudersi in casa per evitare il contagio. Lui fa il contrario. Apre le chiese, organizza processioni per pregare e sostenere i malati. Si mette a disposizione, senza paura di rischiare. O forse un poco di paura l’avra’ anche provata, ma la fede e la speranza sono state piu’ forti.
Carlo si fa vedere in giro per la città a piedi nudi, con una corda al collo in segno di penitenza. Da’ l’esempio e infonde coraggio a tutti. Così, mentre gli altri scappano, lui resta esattamente dove Dio lo ha messo. Al fianco dei milanesi, per i quali diventa una sorta di “supereroe” della fede.
San Carlo Parla Poco e Fa Tanto
Spesso tanti parlano, pontificano, annunciano grandi cambiamenti… e poi? Beh, succede poco o niente. San Carlo Borromeo e’ra’ stato esattamente l’opposto> San Carlo Borromeo non ama parlare troppo.
Preferisce i fatti, e a ogni parola fa seguire un’azione. Per lui, il vangelo non serve solo per essere proclamato, ma per essere vissuto. E questo lo sanno bene i suoi preti, che, a volte forse non vedono l’ora di toglierselo di torno. Ma San Carlo e’ così. Un santo d’azione, di quelli che non si stancano mai di fare un passo in più per portare la luce della fede.
Un Esempio di “Minimalismo” Spirituale
San Carlo e’ stato un santo austero. Deciso a rinunciare ai lussi della sua famiglia, e vive in modo spartano. . Per lui, il vero lusso resta il servizio agli altri. Niente vestiti sfarzosi, niente banchetti, ma solo il necessario. Un vero minimalista, forse non uno dei primi della storia, ma di certo una mosca bianca, fra i vescovi del tempo. Oggi San Carlo probabilmente raccomanderebbe di “fare decluttering” spirituale, lasciando andare tutto ciò che è superfluo per fare spazio a ciò che davvero conta.
San Carlo Oggi?
Oggi San Carlo Borromeo ci insegnerebbe ancora molto. Ci direbbe di essere inflessibili solo con noi stessi, di abbracciare la semplicità, di mettere l’altro al primo posto, e di non avere paura di rischiare, specie quando si tratta di fare il bene. Forse ci suggerirebbe di non temere un po’ di rigore e di non fuggire dalle sfide. Invece, di affrontarle, convinti che c’è sempre un motivo per combattere. E, alla fine, Carlo ci ricorderebbe anche che la santità non è una vita di compromessi, ma di decisioni coraggiose e fatte con il cuore.
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San Carlo Borromeo, il santo del rigore e della compassione, ci invita oggi a riconsiderare cosa significa davvero vivere con coerenza e a non cercare scorciatoie quando si tratta di fare il bene.
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