Chiedi al sacerdote: la sofferenza dei buoni

Vai al blog

I miei articoli:

La sofferenza dei buoni

Gentile Padre, non riesco a spiegarmi perché anche ai buoni capitino cose brutte, che non meritano…

«Perché ad una persona buona, che fa del bene, che aiuta tutti, deve capitare del male?, Subire un lutto, una tragedia familiare, portare la croce di una malattia? Per quale ragione  soffrire le ingiustizie che subiscono le persone amate?» e le domande potrebbero continuare. È la domanda sul giusto che soffre.

Siamo portati a pensare che i buoni non dovrebbero mai vivere, o peggio, subire il male… Eppure, vi condivido che, a sangue freddo, mi verrebbe da controbattere: “e perché, invece, il cattivo sì? Perché i cattivi potrebbero/dovrebbero soffrire e i buoni no? Non siamo tutti ugualmente figli di Dio?”.

Chi sono i buoni?

Qualcuno obietterebbe che la mia replica “di stomaco” è giustificabile per il fatto d’essere un sacerdote. E invece no: non credo si possa mai giustificare il male nei confronti di nessuno. Tanto più se – ed io ci credo! – non esistono i buoni in assoluto: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo» (Mc 10,18) risponde Gesù al giovane ricco che lo interroga. E su queste parole ogni presunta bontà è smascherata.

CROCE E SPERANZA

Sì, è vero, alcuni dimostrano un’indole più buona di altri: ma nessuno è buono per come Dio lo ha pensato. Potrebbe, per alcuni, bastare questo per rispondere alla domanda di questa settimana, ma non a tutti, evidentemente, perché la sofferenza dei buoni scandalizza, ci lascia basiti, senza parole.

Solo davanti alla croce, ai piedi del Crocifisso, troviamo una risposta più sensata: Lui, Gesù, il vero giusto che subisce il massimo della sofferenza.

La domanda di questa settimana è domanda di secoli: «unde malum?»… perché il male?, da dove si origina?… E non importa se sia per presunti buoni o veri cattivi. Il male nel mondo c’è e miete vittime, sempre ingiustamente e sempre realmente, senza sconti.

Il male del giusto per eccellenza: la prima domenica della storia

Condizione non bella quella dell’uomo sulla terra: e con questo non ci vogliamo abbandonare ad una visione negativa e tragica della storia perché, nonostante ciò, la nostra speranza nasce da uno sguardo sulla prima domenica della storia, quando, Colui che più di tutti ingiustamente aveva subito il male, primo fra tutti vince il peggiore dei mali.

A volte sento dire che solo alla morte non c’è rimedio… e, per una forza irrefrenabile il labbro mi si inarca in una smorfia di sorriso contrattato mentre penso: «Poverini Signore… si vede proprio che non sanno che Tu sei stato capace di sconfiggere il peggiore dei mali» (che, detto tra noi, è il peccato, non tanto la morte).

LA LUCE DELLA CROCE

La nostra logica intrisa di umanità è portata a ragionare secondo i canoni del dovuto-non dovuto. E’ la logica del distributore di lattine, insomma. Io ho messo la monetina e adesso tu mi devi buttar fuori la lattina. E la cosa peggiore è che, senza accorgercene, riduciamo Dio stesso a quest’immagine.

“Io ti ho pregato, ho detto tanti rosari, ho fatto tante novene, mi sono confessato e fatto novene a più non posso, poi ti ho anche visitato in pellegrinaggio, e mi sono comportato bene, non ho fatto del male… e Tu, adesso, cosa fai? Mi dai la malattia, fai morire quella persona a me cara, mi fai fare un incidente, mi fai perdere il lavoro, non mi fai superare l’esame…”.

Quello che ne viene fuori è l’immagine di Dio despota, che quasi si diverte a prendere in giro gli uomini facendoli soffrire, un po’ come nella mitologia greca dove divinità con tutti i vizi degli uomini trascorrono le giornate a rovinare la vita de mortali.

Perché anche i buoni soffrono

Cristo, invece, ci ha detto che Dio è Padre… posso io dare la colpa al mio papà del male che vivo? No… il mio papà sarebbe capace di prendersi lui il mio male… e Dio questo lo ha fatto: Cristo – che è Dio – si è offerto all’ignominiosa morte della Croce.

Come può spesso capitare, quindi, il problema non sono tanto le risposte che non arrivano, ma le domande formulate in modo non propriamente corretto…

E forse, questa, è una di quelle domande che, osservata dal lato della Croce, dalla luce della Croce è illuminata. Ecco perché anche i buoni soffrono.

Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it

il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu

per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti