Carlo Acutis
5.641 giorni. Questo è il tempo che Carlo Acutis ha trascorso sulla terra. Un tempo breve, eppure preziosissimo. Di questi poco più che 5.500 giorni, Carlo Acutis non ha sprecato neanche un minuto.
Una esistenza breve, che non gli ha impedito di vivere la sua vita tutta intorno alla fede.
In questo tempo così limitato, eppure così denso, Carlo Acutis ha convertito molti cuori, prima di tutto i suoi stessi genitori. Ha dato un esempio luminoso si ragazzi della sua e di ogni generazione. Soprattutto, ha offerto una grande testimonianza.
Cosa ci lascia Carlo Acutis, a 18 anni dalla morte
Oggi, Carlo Acutis avrebbe trentatré anni. Se fosse vissuto abbastanza, sarebbe diventato sacerdote. Questo era il suo grande desiderio.
In questi anni, la sua straordinaria vicenda umana e spirituale si è diffusa, grazie al passaparola, arrivando in luoghi lontani.
Chi lo ha conosciuto in vita, non si stupisce che sia stato beatificato e sia in attesa della definitiva canonizzazione.
La cerimonia di beatificazione è avvenuta ad Assisi il 10 ottobre 2020 e Carlo Acutis verrà canonizzato probabilmente nel 2025, anno giubilare, anche se la data non è ancora nota.
Carlo era assiduo nella preghiera e nell’Eucarestia, e oltre alla dimensione spirituale, aveva molto a cuore le opere di carità.
Portava cibo, bevande, coperte ai diseredati che vivono per le strade di Milano, la città in cui era cresciuto.
In queste missioni serali lo accompagnava un collaboratore domestico dei suoi genitori, che, colpito dalla generosità del ragazzo, si è poi convertito al cristianesimo.
Carlo ci lascia le sue frasi semplici e piene di amore per Dio, frasi ormai diventate iconiche, che testimoniano il temperamento del giovane, appena adolescente, ma con le idee molto chiare sui suoi obiettivi di vita:
“Il Rosario è la scala più corta per salire in Cielo”
“Una vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa il prossimo come noi stessi”.
“Criticare la Chiesa significa criticare noi stessi!La Chiesa è la dispensatrice dei tesori per la nostra salvezza”.
Una vita straordinaria
Poco più di 5.500 giorni di vita sono bastati a Carlo, per lasciare un segno indelebile nelle vite di chi lo ha conosciuto e anche in quelle di chi non ha avuto modo di incontrarlo.
A lui si sono rivolti in tantissimi, per la sua intercessione. A Carlo Acutis sono attribuite grazie, segni e i due miracoli che hanno permesso di completare il processo canonico.
Quello che è ancora più straordinario è la sua normalità. Carlo Acutis è stato il classico ragazzo della porta a fianco.
Malgrado la sua devozione fuori dal comune, Carlo è stato un ragazzo con le passioni e gli interessi della sua età: il calcio, gli amici, il web, di cui è considerato patrono.
Carlo ha fatto ottimo uso di ognuno dei giorni che ha vissuto. In questo è un esempio è una guida, per i molti ragazzi che, in questa epoca, soffrono di un grande disorientamento, per la mancanza di valori e di uno scopo nobile a cui dedicare la vita.
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