San Francesco

Vai al blog

I miei articoli:

Un santo straordinario: San Francesco

Oggi la Chiesa celebra la memoria di San Francesco. Egli è stato un uomo che, per tutta la vita ha perseguito la povertà. Eppure, ha portato una grande ricchezza spirituale. La sua figura e la sua storia fanno sin da subito breccia nella sensibilità dei suoi contemporanei.

A lui dobbiamo il presepe: nella notte di Natale del 1224 Francesco celebra la Messa in cima alla montagna di Greccio (in provincia di Rieti). Lì c’è una grotta, simile a quella di Betlemme. In quel luogo, Francesco sceglie di raffigurare ai fedeli presenti la natività. Vuole che vedano la povertà in cui Gesù Bambino è venuto al mondo.

Francesco è straordinario in molti modi: non solo predica la povertà, ma anche l’amore per il creato, che è riflesso anch’esso dell’amore divino.

San Francesco nell’arte

San Francesco muore il 3 ottobre 1226. Solo due anni dopo, viene canonizzato e comincia a radicarsi la devozione nei suoi confronti. Devozione che diventerà vasta e profondissima rapidamente. Oggi San Francesco è co-patrono d’Europa.

Per celebrare la sua vita spesa per la fede, nel 1228 cominciano i lavori di costruzione della basilica a lui dedicata, ad Assisi. La basilica sarà consacrata nel 1253.

A questo progetto lavorano alcuni tra i massimi artisti del tempo. Fra essi, molti straordinari pittori. Viene dato loro il compito di rappresentare vari episodi della vita del santo, per perpetuarne la memoria. Ripercorriamo l’immagine del santo, nell’opera di in alcuni artisti.

San Francesco visto da Cimabue

Al cantiere della basilica, lavora il più celebre pittore di quegli anni, il fiorentino Cimabue. L’artista realizza alcuni importanti affreschi nella Basilica Inferiore (1288-1292). Non è l’unico dei grandi nomi dell’arte medievale a omaggiare il santo. 

Il suo quadro intitolato: la Maestà di Assisi, è una raffigurazione piena di grazia, dai colori delicati. Mostra la Madonna col Bambino su un trono, tra quattro angeli. Vicino alla Vergine e al Bambino, in piedi a destra, si scorge anche San Francesco, immediatamente riconoscibile, con il suo saio di tela grezza. Le stimmate sono ben visibili sulle mani.

Giotto e il Santo

Giotto, il più innovativo e rivoluzionario pittore del XIII-XIV secolo, realizza un intero il ciclo delle Storie sulla vita di san Francesco (1296-1304), nella Basilica Superiore di Assisi. I soggetti dei dipinti si si basano sulla Legenda maior (Leggenda maggiore) di Bonaventura, che nel frattempo era diventata la biografia ufficiale del santo.

Giotto rappresenta, in ventotto affreschi, gli episodi più significativi della vita di San Francesco, creandone una biografia figurata. Queste raffigurazioni di arte sacra non avevano solo uno scopo celebrativo e devozionale. Avevano anche l’obiettivo di istruire i fedeli sulla vita dei santi e su episodi delle Sacre Scritture. Queste informazioni sarebbero state altrimenti inaccessibili al popolo, di solito analfabeta.

Giotto tratterà l’immagine di San Francesco nuovamente negli anni successivi. Oltre vent’anni dopo il suo contributo alla basilica di Assisi, nel 1325, Giotto dipinge altre sei scene Episodi della vita di San Francesco. Questa volta, a Firenze,  nella Basilica della Santa Croce. È un Giotto più maturo, che torna al tema del santo di Assisi, quando è ormai al vertice del suo percorso artistico. 

Il ciclo cristologico di Lorenzetti

Il terzo artista che raffigura San Francesco nella Basilica di Assisi è Lorenzetti. Pietro Lorenzetti lavora dal 1310 al 1319 a un grande ciclo di episodi pittorici, che descrivono la vita, la Morte e la Resurrezione di Cristo. 

Lorenzetti rende omaggio a San Francesco, dandogli spazio nelle storie di Cristo. Egli, infatti, inserisce San Francesco ben due volte in questo ciclo cristologico. La prima, in un quadro noto come: il Miracolo delle stimmate. Il quadro riprende un tema già mostrato da Giotto e molto rilevante, nell’esperienza spirituale di San Francesco: l’episodio in cui riceve le stimmate.

Nella seconda raffigurazione, San Francesco è accanto alla Vergine, che tiene in braccio il bambinello. Il quadro si intitola: La Madonna col Bambino tra i santi Francesco e Giovanni Evangelista e fa comprendere bene la grande considerazione nutrita per Francesco, già dai suoi contemporanei.

Infatti, il poverello di Assisi viene inserito nel quadro accanto a San Giovanni Evangelista, che i vangeli tramandano essere il discepolo prediletto di Cristo. Colui a cui ha affidato la madre, Maria, prima di morire.

il mio libro si può acquistare qui: https://amzn.to/3SZUaAb

Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it

il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu

per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti