Il piacere dell’onestà

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Il piacere dell’onestà, né un romanzo, né un saggio

Il piacere dell’onestà, il mio libro consigliato della settimana, non è un romanzo, ma racconta una storia. Non è un saggio ma contiene delle riflessioni sulla natura umana.

Si tratta di un’opera teatrale, composta da quello che è probabilmente lo scrittore contemporaneo più raffinato e interessante: Pirandello. 

Di cosa parla il piacere dell’onestà? È prima di tutto una grande storia di redenzione. Di come la volontà di essere onesti possa vincere una natura umana debole, incline al vizio. E parla del fatto che abbracciare l’onestà liberi dagli errori del passato. 

Se l’onestà, invece che la legge morale degli uomini fosse un principio trascendente, staremmo di fronte alla salvezza dell’anima.

La trama

Essendo stato scritto più di un secolo fa, posso permettermi qualche rivelazione in più sulla trama. Credo che nessuno mi accuserà di spoilerare, visto che il testo si legge persino nelle scuole.

Il protagonista è Angelo Baldovino, un uomo dedito al gioco. Per questo suo vizio si è letteralmente rovinato e ora ha dei debiti che non può onorare. 

Al di là di questo, è comunque una persona ancora presentabile. Così presentabile, che viene appunto presentato a un giovane nobile, che si trova anch’egli nei guai, seppur di natura diversa.

Al centro della storia c’è una giovane donna, Agata. Ha ventisette anni. Non è poi così giovane, per gli standard del tempo.

Pirandello fa dire alla madre che nella ragazza già appassisce il fiore della prima giovinezza. Provate a immaginare di dirlo di una ventisettenne di oggi. 

Agata fa una cosa inspiegabile, per una donna adulta: rimane incinta di Fabio Colli, con cui ha una relazione. Lui è sposato. 

Sposato infelicemente, ma pur sempre sposato, in una società in cui il matrimonio è indissolubile.
Anche Fabio, che ci viene presentato come un uomo innamorato e pienamente adulto, quasi quarantenne, fa anche lui una cosa inspiegabile per noi: mette incinta una donna verso la quale non può prendere alcun impegno. 

Alla faccia di chi dice che sono i giovani d’oggi a compiere leggerezze e a non valutare le conseguenze delle loro azioni. Eppure, entrambi i protagonisti si comportano come adolescenti alla prima cotta. I due appaiono così, maturi d’età, ma sprovveduti, impulsivi, immorali irresponsabili.

La madre di lei li rimprovera blandamente e poi rimprovera sé stessa, per non aver vigilato. Cosa anche questa incomprensibile, a pensarci bene. Perché mai un uomo di quasi quarant’anni e una donna di ventisette avrebbero dovuto essere sorvegliati dalla madre di lei?

Anche qui, alla faccia di chi dice che i bamboccioni siano una invenzione moderna, mentre una volta ci si affrancava dalla sorveglianza dei genitori in tenera età.

Tutti e due gli amanti hanno una natura debole, priva di autodisciplina, incline a farsi trascinare dai propri impulsi, anche verso comportamenti immorali o per lo meno illeciti.

In questa commedia è evidente che tutti siano disonesti o comunque in qualche modo colpevoli. Da questo punto di partenza comune, ognuno di loro prenderà una strada, frutto delle sue scelte.

La soluzione

Per capire questa vicenda, scritta circa un secolo fa (è del 1917), dobbiamo spogliarci della nostra mentalità moderna, in fatto di morale sessuale e familiare e ricordare quale fosse la sensibilità e il contesto sociale del tempo.
Oggi, un figlio nato fuori dal matrimonio, non è così inusuale e quasi non ci si fa caso, ma all’epoca, una relazione extraconiugale, per di più adulterina, resa pubblicamente nota attraverso un figlio illegittimo, sarebbe uno scandalo piuttosto grave.

La soluzione più semplice e onorevole è un matrimonio di facciata. Agata può sposare un uomo celibe, che risulterà il padre legittimo del figlio.

A tempo debito, ci si potrà sbarazzare di questo prestanome, appena commetterà un passo falso. Si tratta pur sempre un uomo che ha accettato di sposarsi per interesse, e dunque ricattabile, dalla dubbia moralità e dal comportamento non lineare. 

Fabio non dubita che questo succederà. 

A quel punto, la coppia clandestina potrà riavvicinarsi, contando su una maggiore indulgenza della pubblica opinione. 

Una giovane moglie, separata senza colpa, potrebbe ragionevolmente consolarsi con l’amico di famiglia, anche lui infelicemente sposato. La relazione illecita è meno scandalosa, se è una riparazione per due persone colpite dalle vicissitudini della vita.

Il piano sembra perfetto e ciascuna delle parti lo accetta. Il debito di gioco di Angelo viene saldato da Fabio (che mette in chiaro che non gli darà una lira di più: un atteggiamento un po’ gretto, nei confronti di uno che è disposto a salvarti la faccia). 

Come il piacere dell’onestà ti cambia

Angelo si impegna ad abbracciare il suo ruolo di padre e marito ineccepibile.
L’unica condizione per accettare l’intera situazione disonesta, è per lui comportarsi con la massima onestà e salvare così l’onore di una famiglia. 

Angelo, che è un fallito, ha finalmente l’occasione di compiere un’azione degna. Anzi, di salvare la reputazione di tante persone. Angelo prende estremamente sul serio questa opportunità e la onora costantemente.

Questa onestà, che ha scelto liberamente, lo cambia.

Da fallito, lo trasforma in vincente. Angelo diventa un uomo rispettabile e rispettato, quale non era mai stato prima.
Si conquista la considerazione della moglie, che inizialmente lo guardava con sospetto. Diventa anche un uomo d’affari di un certo successo. 

L’errore che dovrebbe metterlo fuori gioco e spianare la strada a Fabio non arriva. Al punto che Fabio, desideroso di sbarazzarsene, gli tende una trappola.

Trappola in cui Angelo non cade. Ciò fa però sì che sia Fabio, scoperto, a perdere la faccia.

L’onestà è una libera scelta

Fabio deve arrendersi al fatto di aver creato, con le proprie mani, un matrimonio riuscito. Contava di fare tutto questo per raggiungere un fine disonesto.

Invece, viene condannato per la sua disonestà e perde tutto. Disonesto era partito e disonesto si conferma. Anche questa è una libera scelta. Vivere non gli ha insegnato nulla. 

Angelo, che si è dato l’impegno di essere onesto, è un uomo nuovo, redento del suo passato disonorevole.

Anche Agata è ora una moglie onesta, che si occupa solo della sua famiglia e ha interrotto la relazione con Fabio. Anche lei può voltare pagina, rispetto alla sua condotta precedente. 

Il loro impegno a vivere con onestà la loro condizione, seppure all’inizio dettata dalle circostanze, diventa poi una scelta libera e onorevole. Il principio dell’onestà trionfa (se nell’opera ci fosse il trascendente, anziché un valore umano, trionferebbe l’opera di redenzione di un Dio salvifico).

Questa commedia ci dice molto sulla natura umana, sugli impulsi disordinati e le loro negative conseguenze e su come si possa, in ogni momento della vita, scegliere il bene e salvare sé stessi.

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