Oggi si ricorda il martirio di San Giovanni Battista. Giovanni Battista è stato un uomo pio, l’ultimo profeta, colui che ha annunciato l’arrivo prossimo del Messia, che, per di più era suo cugino.

Giovanni nasce pochi mesi prima di Gesù, figlio di Elisabetta, la cugina più anziani di Maria, sterile, e da suo marito Zaccaria, un sacerdote molto stimano. La nascita miracolosa e inattesa di Giovanni, in quella coppia ormai in là con gli anni e rassegnata a non generare, appare già una grande benedizione.

La vita ascetica di Giovanni

Ancora più sarà chiaro che Giovanni è un ragazzo speciale. È molto amato dai giudei, ai quali predica di comportarsi bene e rispettare le leggi morali. Passa molto tempo nel deserto, a pregare e fare penitenza. Il suo rigore morale è noto a tutti, persino ad Erode, il re dei giudei.

Giovanni non si monta la testa. Sa bene, e lo dice, di non essere lui il Salvatore. Dice che verrà un altro, dopo di lui, che battezzerà non in acqua, ma in Spirito Santo.

Abbraccia la sua missione di profeta, la sua voce ammonisce anche I potenti. Non esita a farsi dei nemici, perché la verità non piace a tutti. In particolare, Giovanni rimprovera Erode per aver sposato Erodiade, già sua cognata. Erode lo fa imprigionare, ma non osa alzare un dito contro di lui. Sa che Giovanni dice il vero, anche se a lui non conviene. E teme la reazione della gente, visto che Giovanni è amato e stimato per la sua santità.

Il prezzo della verità

Accade però un colpo di scena. Erodiade, a cui Giovanni ha spesso rimproverato la condotta immorale con Erode, è una donna vendicativa. Sa che il suo matrimonio si pone al di fuori della legge e della morale giudaica e non ama che questo le venga pubblicamente ricordato.

Sa però che non sarà facile eliminare Giovanni Battista e lei stessa non ha un ascendente sufficiente su Erode, per ottenere che lo uccida. Per questo, ricorre ad un espediente. Ha una figlia bella, giovane, aggraziata: Salomè. Salomè balla per Erode e la sua corte, con tale leggiadria, che il re ne rimane incantato.

Vorrebbe premiarla e le chiede quale sia la ricompensa che desidera. La ragazza lo chiede alla madre ed Erodiade capisce che questa è l’occasione che aspettava, per sbarazzarsi del profeta austero e rigoroso.

San Giovanni vittima dell’ipocrisia

Erodiade chiedere a Salomè la testa di Giovanni. Sa che il re non può fare marcia indietro, ha promesso e per di più di fronte a testimoni: a tutto il suo seguito di corte. Erode è addolorato dalla richiesta, ma la onora lo stesso.

Il suo orgoglio vale più della vita di un uomo innocente. Questo non meraviglia: Erode è come noi, anche quando sa di comportarsi male, non trova dentro di sé la forza e l’onestà necessarie a un cambio di rotta.

Giovanni viene barbaramente ucciso, nella prigione in cui si trova. Sgozzato come un vitello, la vittima sacrificale della verità. La sua testa è servita su un piatto. Erodiade ha ottenuto quel che voleva.

Il martirio di Giovanni mostra molte dinamiche che ben riconosciamo anche oggi. La vendetta, il rancore, la manipolazione. Erodiade è il primo ritratto evangelico di una manipolatrice, una persona che non esita a far fare agli altri cose che non vorrebbero fare, pur di ottenere i suoi obiettivi.

Erode è un uomo dalla morale e dalla volontà deboli: orgoglioso, ipocrita, cinico.

E Giovanni battista è il simbolo di come la verità, specie le verità scomode, richiedano un prezzo da pagare. Denunciare il peccato di Erode e sua moglie costa a Giovanni letteralmente la testa. Un prezzo davvero molto alto.

Scelta scellerata da parte di chi sa di essere in errore, ma preferisce mettere a tacere chi glielo dice, piuttosto che ascoltarlo e abbandonare il peccato per convertirsi. Un atteggiamento molto umano: quante ingiustizie e delitti vengono commessi ogni giorno, da chi non vuole essere messo di fronte alle sue responsabilità?

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