Agostino e la strada per la santita’
Ci sono santi che lo sono sin dalla culla. E altri che trovano la via della santità, dopo un cammino lungo e tortuoso. Questa è la strada di Sant’Agostino. Nessuno avrebbe creduto che quell’adolescente intelligente e inquieto potesse farsi santo. Probabilmente non lo avrebbe creduto lui stesso. L’unica che lo desiderava fortemente era sua madre, Santa Monica. Si sa che le madri, sul futuro dei figli, sognano in grande.
Ma le strade del Signore sono infinite e misteriose, come i suoi disegni. E così sant’Agostino studia, viaggia, si diverte e vive. Pare trovi anche moglie, a un certo punto. I due hanno persino un figlio e restano insieme almeno quindici anni. Il suo sogno è studiare nelle metropoli africane del tempo e insegnare ciò che ha imparato.
L’Africa del nord, nel IV secolo, è diversa da com’è oggi. E’ una terra piena di metropoli cosmopolite e raffinate, come Cartagine, dove il giovane Agostino approda, per approfondire lo studio.
Frequenta feste e conviti, si appassiona a una corrente religiosa esotica, il manicheismo, molto in voga. Ma intanto il Signore ha piantato dei piccoli semi, dentro di lui.
Il seme della fede
E i semi piano piano cominciano a germogliare. Agostino capisce che il manicheismo è una dottrina di chiacchiere vane. Anche il solo platonismo non lo soddisfa più, anche se rimane una base filosofica importante, che gli dara’ molte chiavi di lettura. Agostino si convince che anche la vita terrena e la storia hanno un valore, per gli uomini.
Le vicende della vita e l’amore per lo studio lo portano a Milano, che, nel V secolo, e’ una citta’ divisa fra l’ortodossia e le tesi eretiche di Ario. Qui Agostino incontra un grande santo: Ambrogio. Ambrogio, come Agostino, e’ entrato nella comunita’ dei credenti da adulto, avendo ricevuto il battesimo e l’elezione a vescovo in eta’ matura.
L’incontro fra i due giganti, Ambrogio e Agostino, avra’ un effetto determinante su quest’ultimo. I semi sono germogliati e stanno dando frutto: Agostino e’ pronto per una piena adesione al cristianesimo.
La strada in salita di Agostino
E’ stata in salita, la strada di questo figlio, che alla fine ha trovato Dio. Santa Monica e’ felice di questa conversione, lei che non ha mai smesso di sperare e pregare e ha seguito il figlio in tutto il suo peregrinare, fra l’Africa e l’Italia.
Agostino passa il resto della sua vita a comporre opere straordinarie, in cui tutto il suo acume e il suo sapere filosofico si offrono per interpretare e capire il cristianesimo, nella sua dimensione piu’ profonda. La ricerca della fede e della verita’, che lo avevano tormentato da giovane, diventano un percorso lineare. Vinti i dubbi del passato, Agostino rilegge la fede. Il problema del male, che lo ha tormentato in gioventu’, ora e’ chiarito: tutto quello che viene da Dio e’ bene e il male e’ il risultato della liberta’ degli uomini.
Dopo la conversione
Ma la strada a cui e’ destinato Agostino e’ ancora lunga. Agostino torna in Africa, viene ordinato sacerdote. Predica, converte, confuta le principali eresie del tempo, incluso il manicheismo, che in gioventu’ lo aveva appassionato. Agostino mette la sua intelligenza al servizio della fede. Negli anni della maturita’, confutera’ tutte le principali eresie del tempo: non solo il manicheismo, ma anche il pelagismo, il donatismo e l’eresia piu’ tenace di tutte: l’arianesimo, che dara’ del filo da torcere allo stesso Ambrogio.
Agostino si spende fino all’ultimo giorno, cercando di mediare e di preservare la purezza della fede dalle molte minacce ideologiche, ma anche politiche. La morte lo coglie in Africa, intento a pacificare e ricondurre tutti alla fede. Le sue spoglie, dopo la morte, tornano in Italia, la terra in cui Agostino e’ stato molto amato.
Agostino e’ l’esempio di come Dio possa scrivere cose meravigliose anche su righe storte e prendere un uomo lontano dalla fede e portarlo sulla propria strada, verso un cammino di santita’.
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