Gioacchino’Anna: due sposi felici
Oggi si parla di due Santi straordinari, uniti in matrimonio: Gioachino e Anna. Non li troverete nei vangeli canonici, benché abbiano un ruolo fondamentale in quello che sarà narrato nel Nuovo testamento.
In Galilea, nella regione a nord di Israele, c’è un piccolo Villaggio, Nazaret. A Nazaret vive una coppia, Gioachino e Anna. Anna discende dalla tribù di Giuda, ovvero dal glorioso re Davide. Suo marito Gioachino è un uomo molto ricco e pio. Nulla sembra mancare alla loro vita, se non un figlio. Come per Sara e per Rachele, la sterilità affligge profondamente Anna.
A un certo punto, accade un fatto che turbò profondamente la coppia. Mentre Gioacchino si appresta a portare le sue offerte al tempio, per una festa religiosa, un sacerdote, Rubano, lo ferma. Gli dice che non è degno di partecipare coi suoi sacrifici alla celebrazione, perché il suo matrimonio è sterile. Gioacchino se ne addolora a tal punto, che si rifugia nel deserto.
L’uomo nel deserto
Il deserto è, nelle Sacre Scritture, il luogo impervio e solitario in cui l’uomo viene messo alla prova e cerca Dio.
Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Deuteronomio 8, 2
Nel deserto, Dio si manifesta alll’uomo:
Il Signore parlò a Mosè, nel deserto del Sinai, nella tenda del convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell’uscita dal paese d’Egitto Numeri 1,1
Il deserto è anche quel luogo in cui Dio mostra all’uomo la sua misericordia. È nel deserto che Dio procura miracolosamente del cibo, per sfamare il suo popolo:
Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. Esodo 16, 2-4
Dio esaudisce la preghiera di Gioacchino e Anna
Il protovangelo di Giacomo, quello che ci dà notizie sull’infanzia della Vergine e sulla sua famiglia, racconta che Gioacchino:
Si ritirò nel deserto, vi piantò la tenda e digiunò quaranta giorni e quaranta notti, dicendo tra sè: “Non scenderò né‚ per cibo, né‚ per bevanda, fino a quando il Signore non mi abbia visitato: la mia preghiera sarà per me cibo e bevanda Giacomo 1, 4
Anche sua moglie Anna, si affligge profondamente:
Ma sua moglie innalzava due lamentazioni e si sfogava in due pianti, dicendo: “Piangerò la mia vedovanza e piangerò la mia sterilità”. Giacomo 2, 1
E chiede a Dio di fare per lei quello stesso miracolo che fece a Sara:
“O Dio dei nostri padri, benedicimi e ascolta la mia preghiera, come hai benedetto il ventre di Sara, dandole un figlio, Isacco”. Giacomo 2,4
Il Signore non resta indifferente, di fronte a tanto dolore. Ascolta la preghiera dei due sposi e la esaudisce. Manda il suo angelo, ad annunciare che avverrà il miracolo:
Ecco, un angelo del Signore le apparve, dicendole: “Anna, Anna! Il Signore ha esaudito la tua preghiera; tu concepirai e partorirai. Si parlerà in tutta la terra della tua discendenza”. Giacomo 4,1
Un angelo del Signore era infatti disceso da lui per dirgli: “Gioacchino, Gioacchino! Il Signore ha esaudito la tua insistente preghiera. Scendi di qui. Ecco, infatti, che Anna, tua moglie, concepirà nel suo ventre”. Giacomo 4, 2
Dopo nove mesi, Gioacchino e Anna provano la gioia di diventare genitori. Anna dà alla luce una bambina, che chiameranno Maria e che sarà allevata nel tempio, fino all’età del fidanzamento con Giuseppe. Una bambina e una ragazza che, sin da principio, viene tenuta al riparo dalle cose impure e cresce fra le vergini della stirpe di Davide.
La prova e la fede
Gioacchino e Anna sperimentano una grande prova. Oltre al dolore di non avere figli, si aggiunge per loro la vergogna e il disonore che le coppie sterili sperimentavano nella società ebraica. Società e cultura che considerava la prolificità un dovere, sin dalla prima coppia di sposi della Genesi, Adamo ed Eva:
Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Genesi 1, 28
E per la quale, la sterilità era una maledizione. Gioacchino e Anna non si allontanano, non imprecano contro Dio. Non fanno come molte coppie di oggi, che, quando qualcosa va storto, se la prendono con l’altro. Anche quando non è sua responsabilità.
Gioacchino e Anna non pensano di risolvere la cosa da loro, andando da un medico famoso, facendo diete nutrienti o cambiando abitudini di vita. Capiscono invece che la soluzione alla loro situazione può venire solo da Dio. Solo Dio può fare quello che per la natura è impossibile: renderli genitori.
Dio sa, prima ancora di dare loro una figlia, che il loro matrimonio è profondamente fecondo. È un matrimonio fatto di amore, unità, rispetto, fede in Dio. Gioacchino e Anna sono pii, credono nel Signore, anche nella sventura. Allora Dio decide di rendere anche fertile, questa unione che ha già dato molti frutti. Chi meglio di Giacchino e Anna potrebbero essere i genitori della Vergine e dare avvio al piano di Dio per la nuova alleanza?
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