Perfezione e felicità

Vai al blog

I miei articoli:

Tazze rotte, perfezione e felicità

Ovvero: di come la perfezione non sia garanzia di felicità

A casa mia abbiamo una strana propensione: accumuliamo in maniera seriale tazze da caffellatte e ne rompiamo regolarmente i manici. Quasi sempre. Specie le nostre preferite. E così, ogni volta che apro il pensile che le contiene, ho davanti questa piccola corte dei miracoli di tazze prive di manici. Ferite, deturpate, ma comunque amatissime. Anche se bere da una tazza senza manici non è l’ideale, non ci è mai venuto in mente di buttarle.

Abbiamo invece imparato a usarle, malgrado tutto. Quindi a bere tè bollente, senza scottarci le dita, ad afferrare le tazze con una mano sola, ma senza l’ausilio di un manico. Insomma, si fa di necessità virtù. Anche perché ogni tazza è un pezzo di storia. Ci sono quelle comprate nei negozi dei musei. Quelle che sono souvenir di una vacanza. O delle città lontane e improbabili visitate per lavoro. Ne abbiamo con frasi spiritose, con i disegnini, con forme inusuali. Ciascuna con la sua particolarità, di cui il manico rotto è parte.

Perché vi racconto delle tazze ammaccate di casa nostra? Perché oggi, mentre scorrevo il feed di instagram, bevendo caffelatte da una delle mie tazze preferite (rigorosamente priva di manico), ho letto un articolo che mi ha fatto riflettere.

Ho letto lui che scrive di lei, che ama lui…

Il contenitore della notizia bislacca è, manco a farlo apposta, una lettera a Gramellini. Sociologo, politologo, pedagogo, opinionista e ultimamente anche donna Letizia in doppiopetto. Attenti al triplo salto capriato: un uomo scrive a un altro uomo, scrivendo a Gramellini, che pubblica la lettera e la chiosa (sì, lo so, sembra contorto, ma non avete ancora visto niente).

Dunque, l’autore di questa lettera, che si firma con le iniziali LF (manco la soddisfazione di un nome proprio per esteso!), si rivolge a un tal Luigi, che aveva scritto in precedenza a Gramellini. E gli confessa di trovare delle somiglianze fra la situazione di Luigi e la propria.

Di che si tratta? Entrambi hanno lasciato la moglie, per accompagnarsi con un’altra donna. Una donna che, secondo le parole di LF è:  la donna perfetta a cui non puoi, e sottolineo non puoi, resistere. E infatti lui non resiste. Tanto questa donna è dotata di perfezione, che la vita con lei diventa un inferno. Il marito fedifrago si sente in colpa. Quindi non riesce a vivere né con la legittima moglie, né con la perfettissima amante.

Perfezione, immaturità

Questa presunta perfezione della donna, incontrata per caso e subito amata, non è dunque sufficiente a garantire l’amore e la felicità. La cosa vi stupisce? Davvero ancora credevate che avreste un giorno incontrato la donna perfetta (o l’uomo perfetto), e sareste vissuti felici e contenti per sempre? Cioè, avete continuato a crederci, anche dopo aver compiuto i nove anni? Avete smesso di confidare in Babbo Natale, nella befana, nelle proprietà drenanti della bardana.

Eppure, ancora credete che esista il partner perfetto? Là fuori, da qualche parte, che aspetta solo di incontrarvi per rendervi felici? No, dai, non sarete mica seri? Ma siete adulti! Uomini e donne maturi, mica crederete ancora alle favole?

Se ci credete, mi secca dover essere proprio io a dirvelo, ma siete fuori strada. Non per spoilerare, ma la donna perfetta non la incontrerete mai. E non perché siate sfortunati o non conosciate i locali giusti. La donna perfetta non potrete mai incontrarla, perché non esiste.

È come il mostro di Lochness. Tutti ne parlano, di tanto in tanto qualcuno si convince di averlo avvistato, ma nella realtà non è mai esistito. È solo una leggenda metropolitana. Come la perfezione umana. La perfezione è un attributo del divino, non dell’umano.

Per questo non esistono mogli né mariti perfetti, ma neanche figli o genitori perfetti. Non ci sono capi ufficio perfetti, vicini di casa perfetti, parroci perfetti. Se avevate scommesso tutto sulla perfezione, come garanzia di felicità, avete puntato sul cavallo sbagliato.

Il miraggio della perfezione il risveglio del senso di colpa

Mi sarei aspettata che Gramellini, nella sua qualità di funzionario della posta del cuore, spiegasse misericordiosamente ai due uomini che questo miraggio della perfezione è una cantonata. E che questa cantonata è la causa principale della loro infelicità.

Invece no. Il commentatore e arbitro della rubrica non ci pensa affatto a dire l’unica cosa adulta, sensata, obiettiva che si sarebbe potuto dire. Che ha detto? che lui vorrebbe istituire un comitato di liberazione dai sensi di colpa. Perché, secondo lui, il problema sarebbe il senso di colpa. Non l’immaturità affettiva di buttare all’aria una famiglia, per inseguire un sogno irrealizzabile. Nemmeno la stoltezza di credere di aver incontrato la perfezione, fatta a forma di donna o di uomo. No, il problema sarebbe il senso di colpa!

Il senso di colpa

In realtà il senso di colpa non è la causa della situazione. Ne è la conseguenza. Ed è l’unica cosa positiva dell’intera narrazione. Il senso di colpa è un segnale di allarme. E’ lì per farci capire che c’è qualcosa che non va. Dovrebbe farci riflettere. Se ci sentiamo in colpa, vuol dire che abbiamo l’intuizione di aver sbagliato, di aver fatto qualcosa di male.

Forse non ne siamo del tutto consapevoli a livello razionale. Però la nostra coscienza non rimane in silenzio. Continua a lavorare e a lanciarci segnali, che dobbiamo cogliere, per il nostro bene. L’errore è proprio nel credere a questa perfezione impossibile e sacrificare ogni cosa concreta, in nome di questa illusione.

La vera felicità non è cercare la perfezione, ma imparare ad amare tazze senza manici e uomini o donne non perfetti. Capire che non possiamo né vogliamo sbarazzarcene, malgrado gli manchi qualcosa. Che le amiamo, e non le cambieremmo con tazze nuove, seppur perfettamente integre e apparentemente perfette. Perché la ricerca della perfezione, l’ambizione al meglio, il desiderio ad avere sempre di più, sono loro il nostro vero problema. Sono i nemici della nostra felicità.

Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it

il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu

per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti

perfezione