Servire chi si ama

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I miei articoli:

Servire è un atto d’amore

Lo so quello che si pensa del servire oggi: che sia una forma di sfruttamento, un segnale di debolezza. Regolarmente sento dire che le donne che si spendono in famiglia sono delle serve. Io personalmente ho ricevuto critiche più o meno bonarie, per la dedizione un po’ anacronistica che dedico alla mia famiglia. Non è moderno, non fa emancipazione, non mostra autodeterminazione egoriferita, che è la nuova filosofia contemporanea del vivere. È vero, talvolta la fatica si fa sentire.

Sicuramente la famiglia non mi lascia molto tempo per coltivare i miei interessi e passioni. Ma tutto questo non mi è mai pesato. Probabilmente ognuno di noi ha il suo modo di esprimere l’amore.

Io non sono capace di gesti romantici, di frasi a effetto, di moine. Io mostro il mio amore, prendendomi cura di chi amo. Mi piace alleviare le fatiche, fare piacere, coccolare i miei cari.

Diciamolo con chiarezza: mi piace essere al servizio delle persone a cui tengo. Servire non è una cosa disonorevole. Particolarmente se lo si fa perché si è mossi dall’amore.

L’esempio di Gesù

Il Giovedì Santo, quando Gesù si sta congedando dagli apostoli, impartisce loro un esempio di umiltà e amore. Per sedare le competizioni che serpeggiano fra loro, mostra la bellezza, l’importanza, l’amorevolezza del servire gli altri. Se serve Lui, che è il più grande di tutti, non può esserci nulla di male nel servire.

chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti, chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure, io sto in mezzo a voi come colui che serve. Luca 22, 26-27

Anzi, mettersi al servizio delle persone care è la più grande manifestazione d’amore. lo sappiamo per certo:

avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Giovanni 13,1

Servire, nella logica evangelica

Per la logica del mondo, servire è un’attività destinata a chi ha un rango inferiore. Nella piramide delle gerarchie sociali, i potenti non si mettono al servizio degli altri. Al contrario, usano il loro potere per farsi servire. Nella logica evangelica, invece, chi è più importante serve le persone che dipendono da lui.

Gesù capovolge il significato del servizio. Servire, sacrificarsi per gli altri, è un modo per usare i propri carismi – oggi diremmo la propria leadership – a beneficio di chi è più fragile, di chi ha bisogno di aiuto, di chi ci è stato affidato.

 «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.  Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti». Matteo 20, 25-29

Servire è il contrario di essere egoisti, di pensare al proprio bene come priorità, di mettersi al centro del mondo. Comportamenti che non si combinano con la generosità dell’amore cristiano, che invece si cura moltissimo del prossimo:

Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Giovanni 13, 34

Il senso di servire

In fondo “servire”: significa essere utile. Cosa c’è di più bello che essere di aiuto alle persone care? Così possiamo sollevarli di qualche peso, contribuire ai loro obiettivi, farli stare bene. Voler bene a qualcuno significa desiderare il suo bene e fare del proprio meglio perché lo ottenga. Essere al servizio del bene di chi si ama, contiene già in sé una grande ricompensa: vederlo felice.

https://annaporchetti.it/2023/07/02/luglio-e-il-mese-piu-crudele/

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