Fratelli diversi

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San Pietro e Paolo: Fratelli diversi

San Pietro e Paolo sono state due colonne nel cristianesimo antico. Due apostoli che hanno esercitato un ruolo chiave nell’evangelizzazione del mondo. Li legava anche un rapporto di stima e fratellanza. Eppure, non avevano molto in comune. Erano a tutti gli effetti due fratelli diversi. Differente era la loro origine, diverso il carattere, il percorso spirituale. Eppure, entrambi si sono trovati uniti nella fede in Dio, in suo figlio Gesù e nello Spirito Santo. Sono stati uniti anche nel martirio, avvenuto a Roma, probabilmente nel 67 d.C.

Ripercorriamo le storie di questi due fratelli diversi.

San Pietro, il Galileo

San Pietro nasce a Betsaida, un villaggio di pescatori sulla costa del Mar di Galilea. Non si chiama Pietro, che è un nome latino, ma Simone, un nome comune fra gli ebrei. È Gesù che profeticamente lo ribattezza Pietro:

E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli Mt, 16, 18-19

Pietro è ricordato come primo vescovo di Roma e ogni Papa ne è il successore. E dunque, Pietro ha avuto il privilegio di incontrare Gesù di persona.

È stato uno dei dodici. Uno dei discepoli più vicini e più intimi del Signore. Lo ha accompagnato per i 3 anni della sua predicazione, è stato testimone della resurrezione. Malgrado i Vangeli ci presentino Pietro come un impulsivo e a tratti un fanfarone, Gesù gli ha voluto molto bene.

Pietro non è un uomo di grandi studi, nemmeno religiosi. È un ebreo come tanti e un pescatore. Senza la chiamata di Gesù, non sarebbe entrato nella storia. Invece, quell’incontro con il Maestro nazareno, cambia tutta la sua vita. Dopo la morte di Gesù, assieme agli altri apostoli e ai seguaci di Gesù, diventa il capo della chiesa di Gerusalemme.

Le opere di San Pietro

A lui sono attribuite due lettere del Nuovo Testamento. Alcuni studiosi ritengono che Pietro sia stato la fonte di ispirazione del Vangelo di Marco. Pietro dettava al suo giovane collaboratore gli eventi straordinari osservati di persona, per conservarne la memoria.

Dopo la predicazione a Gerusalemme, si sposta ad Antiochia e in seguito a Roma. lì trova la fine viene seppellito, nelle grotte vaticane. In quel luogo è stata trovata una cassetta con resti umani. Le indagini scientifiche hanno riconosciuto il corpo di un uomo di circa sessant’anni, vissuto nel primo secolo. Particolari che confermerebbero l’identità delle reliquie.

Il secondo dei due fratelli diversi: Paolo di Tarso

Paolo è un ebreo della diaspora. E’ nato e cresciuto in una grande città della Cilicia (odierna Turchia). La sua famiglia ha la cittadinanza romana. Il suo nome ebraico è Saulo. A differenza di Pietro, Paolo ha ricevuto una profonda istruzione religiosa. Lui stesso racconterà di essere stato educato dal rabbino Gamaliele, un maestro molto rispettato.

Paolo è un fariseo. Appartiene a quella corrente dell’ebraismo, che persegue una perfetta aderenza a tutte le prescrizioni della legge mosaica. I farisei sono quegli ebrei zelanti, con cui Gesù si scontra spesso, durante la sua predicazione. Nella Lettera ai Filippesi Paolo espone la sua vita prima della conversione:

«Sebbene io possa vantarmi anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui: circonciso l’ottavo giorno, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge; quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della legge.» Fil 3, 4-6

E infatti, all’inizio, Paolo guarda con sospetto a questi seguaci di Cristo. A suo modo di vedere, rappresentano una minaccia per la purezza della fede giudaica.

Ammetterà lui stesso:

«Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.» Gal 1, 13-14

La conversione di Paolo

Tuttavia Dio ha altri progetti per Paolo. Anche se non incontrerà mai Gesù in vita, Paolo sarà chiamato da Cristo stesso a seguirlo.

La sua miracolosa conversione, sulla via di Damasco, è raccontata da lui stesso. Di lì in avanti, Paolo si dà un solo obiettivo: predicare la parola di Gesù a quante più persone possibili. A tutte quelle che sono disposte ad ascoltarlo e ad accogliere questo messaggio di speranza. Paolo comincia a viaggiare infaticabilmente. Visita l’asia minore, la Grecia, l’Europa.

Ovunque vada, fonda comunità cristiane, con cui si mantiene in contatto regolarmente. Le sue lettere a questi fedeli, giunte fino a noi, sono testimonianze fondamentali e mettono le basi della religione cristiana, chiarendo ai neofiti tutti gli aspetti del messaggio cristiano. Viene arrestato a Roma, dove subisce il martirio.

Fratelli diversi anche nelle idee

Malgrado la stima reciproca e la forte fede che li accomuna, San Pietro e Paolo sono stati fratelli diversi anche nelle idee. Hanno infatti avuto divergenze di opinione. Pietro si interessa principalmente dei giudei. Ritiene il cristianesimo in continuità con l’ebraismo. All’inizio, non reputa appropriato mescolarsi con i non circoncisi.

San Paolo, al contrario, molto più cosmopolita, decide di allargare la predicazione di Cristo anche ai pagani. Lui, fariseo, arriva ad allontanarsi dalla legge mosaica:

«Sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù per essere giustificati per la fede di Cristo e non per le opere della Legge, poiché per le opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno» (Gal 2,16).

Quello che conta, per Paolo, è la fede in Cristo, non più la circoncisione, le restrizioni alimentari del giudaismo o le sue prescrizioni di purezza. Alla fine, prevarrà l’idea di Paolo, il suo universalismo, che permetterà anche ai pagani di convertirsi.

Fratelli diversi, accomunati nella festa

Anche se non sappiamo con certezza in quale data siano stati martirizzati, la tradizione celebra San Pietro e Paolo il 29 giugno. Quella era una data storica, di grande valore simbolico. nell’antica Roma, infatti, il 29 giugno si ricordavano Romolo e Remo, i fondatori di Roma. Per questo, si ritiene che sia stata scelta la data del 29 giugno, per celebrare la memoria di questi due fratelli diversi e fondatori di una nuova Roma, nel solco del cristianesimo.

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