Il 23 Maggio 2024 è stata una data importante. Non si trattava di un compleanno o di una ricorrenza personale, per quanto piena di significato. C’è stata grande festa per la santificazione del giovanissimo Carlo Acutis. Simona Arcidiacono parla di questo santo così speciale.
Carlo Acutis, un santo giovanissimo
il 23 maggio abbiamo esultato per la proclamazione di Santità per Carlo Acutis. Non so a casa vostra, ma in casa nostra si festeggia al pari della vittoria di uno scudetto! C’è gioia nell’ aria, Carlo ha risolto molte giornate buie e storte e non si può non gioire in questo momento tanto atteso. Sì atteso, come si attende l’ arrivo del Paraclito nel giorno di Pentecoste.
C’è Gioia e dolore. Dolore perché non si può non pensare che Carlo può essere benissimo uno dei nostri giovani dell’ oratorio, o un figlio che ti gira per casa. Dolore perché il dolore di sua madre il giorno della sua morte è il dolore che avremmo provato anche noi.
La ricetta per la santità
Si diventa Santi così nel nostro vivere ordinario, nella nostra routine quotidiana ma avendo uno sguardo rivolto verso l’ Alto. Carlo ci ha lasciato questa eredità importante da custodire, evangelizzare. Evangelizzare a partire dal nostro quotidiano. Iniziando dal passo più semplice suonare al vicino di casa e chiedere se va tutto bene. Rendersi disponibile per vedere meraviglie.
Carlo è la parabola del seminatore la rende viva in questo nostro 2024 dove viviamo costantemente in allerta per ogni focolaio di Guerra che nasce nel mondo. Ma con Carlo al nostro fianco siamo seminatori di Speranza perché abbiamo la strada segnata dalla sua vita, la traccia delle tracce quella che porta all’ Eucarestia. Siamo tutti chiamati alla santità. Buona gioia a tutti. Evviva Carlo Acutis.
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