Essere autore di un blog
Di blog, storie, scrittura e personaggi in cerca di autore. Oggi Il blog compie 450 articoli, in poco più di un anno e mezzo. Chi lo avrebbe mai detto? Non sono mai stata costante in nulla. Né nel mettermi la crema idratante (per quello ho le rughe), né nel fare gli addominali (per quello non ho la tartaruga). E nemmeno nel mettere l’ammorbidente in lavatrice (per quello ho asciugamani della consistenza della carta vetrata).
Chi avrebbe scommesso che riuscissi a essere autore di un blog? Un blog con un articolo quasi ogni giorno? Io che mi stufo presto di tutto, mi arrendo subito, cambio continuamente programma?
La scrittura doveva diventare una abitudine, come il caffè della mattina, come le preghiere. Non era facile, perché le altre due abitudini appena citate sono piacevoli, gratificanti. Invece scrivere è fatica e concentrazione. Talvolta quello che vorresti dire non ti viene proprio fuori. Altre volte non lo sai manco tu, cosa vorresti dire.
Il mistero dei post-it scomparsi
Spesso mi appunto qualche idea su un post-it, ripromettendomi di lavorarci. Appena la segno sul post-it, mi si svuota la mente. Al punto che, se lo perdo, sono fregata. Talvolta pure se lo trovo.
Di tanto in tanto, uno di questi post-it, incautamente abbandonato sul tavolo da pranzo, viene misteriosamente inghiottito dal nulla. Servono a poco le invocazioni disperate alla prole: raaaagaaaazeeeee! avete mica visto un post-it giallo? Stava sul tavolo, era una cosa importante. Le figlie manco mi rispondono.
Lo so cosa pensano. Cosa ci potrà essere mai di importante in un post-it? Mica ci puoi scrivere una verità che il mondo disperatamente cerca, in un foglietto di cinque centimetri per cinque. Che poi, mamma, tu sei pure disgrafica. Capace che manco riesci a rileggere quello che hai scritto, sul post-it.
Metodi per tenere un blog
Poi, ogni tanto c’è un falso allarme o un vero scoop: una figlia ha trovato il post-it sotto il mobile. Non è quello che cerco. E’ un reperto vintage: questo lo avevo scritto due mesi or sono, come spunto per un articolo del blog, che non ho più pubblicato. Sarebbe quasi una bella notizia. Solo che adesso vatti a ricordare cosa volevo scrivere? Tanto più che la grafia è illeggibile.
In gioventù, essere disgrafica ti allena alla memorizzazione. Poi, quando invecchi e perdi la memoria, sei fritto.
Ogni tanto ho provato a rimpiazzare i post-it, con un mezzo più tecnologico. Facevo dei file di Word col mio stream of consciousness, il mio flusso di pensiero, per il blog. Solo che, archiviare un file, non è più facile di conservare con cura un post-it. Comunque ti devi ricordare dove lo hai messo.
Malgrado tutte queste difficoltà sono andata avanti a scrivere. Ho scritto anche quando non mi leggeva nessuno. Tutt’ora non credo mi leggano in tantissimi. Il che prova quel che ho sempre pensato: ogni autore scrive soprattutto per sé stesso. Anche quando è convinto di scrivere per gli altri.
Un personaggio in cerca d’autore
In verità, più che una scrittrice, ultimamente sono una blogger. Oggi si dice blogger e sembra una cosa molto figa, ma i blog sono l’ultimo gradino della catena alimentare della scrittura: non sono manco giornali. Non hanno rubriche periodiche, come quelle delle testate vere. I blogger scrivono da una cameretta. Una cameretta virtuale, la mia è vista mare, ma sempre una cameretta.
Scrivo, ma in verità sono alla ricerca di qualcosa che mi manca. Quello che cerco non è tanto un testo. Una idea o un articolo. Da tutta una vita, sono soprattutto un personaggio in cerca d’autore.
Un autore celeste
Il mio è un Autore celeste, scrittore di best seller e di storie comuni. Lo leggono in centinaia di milioni (comunque meno di quelli che dovrebbero farlo). Lui scrive su righe storte. Di certo non è disgrafico, anche se non sempre capisco la sua trama. (bisogna fidarsi: ci sono colpi di scena e c’è sempre un happy end, ma a volte le cose non vanno come ti aspetti).
Il mio Autore lo cerco costantemente. Di tanto in tanto mi pare di passargli di fianco, lui è lì che tesse le trame della storia dell’umanità. Vorrei che mi svelasse non dico il finale, ma almeno il prossimo capitolo. O quali altri personaggi incontrerò fra le pagine della mia vita.
Chi saranno i cattivi e chi non è cattivo davvero, è solo che lo disegnano così. Vorrei chiedergli a che punto è la stesura della mia vita, se siamo ancora in bozza o si intravede già la storia.
Vorrei avere qualche anticipazione dall’Autore. Sapere se riuscirò a fare quella cosa a cui tengo. Se troverò il post-it di stamattina, con un imperdibile spunto per il blog. O se riuscirò a capire cosa ci avevo scritto, sul benedetto post-it. E se ne posso tirar fuori qualcosa di utile.
e qui: https://annaporchetti.it/2023/04/28/a-proposito-di-carita-intervista/
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