La Domenica delle Palme
Domani sarà la Domenica delle Palme. Ultima domenica di Quaresima, che precede immediatamente la Pasqua. Esattamente cosa si festeggia? Sono i Vangeli a fornire l’antecedente storico a questa celebrazione. Gesù entra in Gerusalemme, cavalcando un asino.
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un’asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito. Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta:
Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un’asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.». Matteo 21, 1-5
Avverare la profezia
Qual è il profeta e la profezia di cui parla Matteo? Si tratta di Isaia. I versetti del Libro di Isaia sono leggermente diversi da quelli riportati a memoria da Matteo, ma la sostanza non cambia:
Passate, passate per le porte,
sgombrate la via al popolo,
spianate, spianate la strada,
liberatela dalle pietre,
innalzate un vessillo per i popoli.
Ecco ciò che il Signore fa sentire
all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore» Isaia, 62, 10-11
Il mistero della datazione della Domenica delle Palme
Dunque, Gesù entra trionfalmente nella città santa di Gerusalemme. La gente lo acclama. Qualcuno sostiene che Gesù si trovi a Gerusalemme in corrispondenza della festa delle Capanne (Sukkot). Si tratta di una delle tre celebrazioni ebraiche, che prevedano un pellegrinaggio nella città santa. In quella circostanza, la città si riempie di pellegrini.
E’ una ricorrenza religiosa importante per il popolo ebraico. La festa dura una settimana. Si celebra il ricordo del periodo che gli ebrei in fuga dall’Egitto hanno trascorso nel deserto. Allorché hanno vissuto in capanne e rifugi precari.
L’ipotesi di Gesù a Gerusalemme per la festa del Sukkot è suggestiva, ma forse non accurata. Infatti, il Sukkot ricorre nel mese di Tishri, ovvero fra settembre ed ottobre. Invece, Giovanni dice che l’ingresso di Gesù a Gerusalemme avviene poco prima di Pasqua:
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. Giovanni 12, 1
La Pasqua ebraica si festeggia nel mese di Nissan, fra Marzo e Aprile. Questo rende l’ipotesi della Domenica delle Palme concomitante alla festa di Sukkot poco probabile. Ma ci sono altri particolari interessanti.
L’acclamazione della folla
La gente viene a sapere che Gesù si trova nei pressi di Gerusalemme. La folla di raduna. Si è sparsa la voce del miracolo della resurrezione di Lazzaro. Vogliono sentire Gesù predicare. Lo vedono entrare in città e lo acclamano, agitando rami e fogliame. Queste le parole di Matteo:
La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. Matteo 21, 8
Idem in Marco:
E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. Marco 11, 8
Mentre Luca non le menziona:
Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Luca 19, 36
Di che fronde si tratta? Perché la folla le agita? Il gesto ha una origine antica. Nel Levitico, Dio dà istruzioni a Mosè su come onorare le feste. A proposito della festa delle capanne, indica questo rituale:
Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni. Levitico 23, 40
Agitare rami di palma, salici e fronde dalle foglie dense (cedri?) è una precisa istruzione che Dio stesso dà alla sua gente. Giovanni specifica che le fronde sono proprio rami di palma:
Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d’Israele! Giovanni 12, 12-13
Il significato dell’acclamazione
Ci è dunque chiara l’origine del gesto delle palme. Come questa usanza si è diffusa nel Cristianesimo? Giovanni colloca l’episodio dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme pochi giorni prima della crocifissione. Per questo, i cristiani rievocano questo evento nella domenica prima di Pasqua.
La celebrazione della Domenica delle Palme è nata prima nelle chiese orientali di Egitto e Siria, probabilmente nel IV secolo. Successivamente, anche la Chiesa latina ha introdotto questa festività. All’inizio questa liturgia precedeva la somministrazione del battesimo a Pasqua, per i catecumeni
Il Vangelo indica la palma nella liturgia. In certe aree geografiche, in alternativa alla palma si impiegano altre piante. Per esempio, in Italia, in alternativa alle palme, si utilizzano rametti di ulivo.
Il rito della domenica delle Palme
Di norma, la liturgia della Domenica delle Palme si svolge inizia dall’esterno della chiesa. Lì si radunano i fedeli. Il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma dei fedeli. Poi si entra in chiesa processione.
Fra parenti e amici si usa scambiarsi i rami di ulivo benedetti, come augurio di pace. Non si tratta di un gesto casuale. L’ulivo, nella Genesi, è simbolo di riappacificazione fra Dio e gli uomini:
e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Genesi 8, 11
I rametti di ulivo
I rametti di ulivo della domenica delle Palme non si buttano via dopo la celebrazione. Si conservano per un anno. Saranno poi bruciati l’anno successivo. Le loro ceneri si usano per la festività del mercoledì delle ceneri (nel rito romano) o domenica delle ceneri (nel rito ambrosiano). L’imposizione delle ceneri è un rito penitenziale con cui si apre la Quaresima.
sulle ceneri: https://annaporchetti.it/2024/02/14/san-valentino-delle-ceneri/
e qui: https://annaporchetti.it/2023/04/28/a-proposito-di-carita-intervista/
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