È iniziato il cammino Quaresimale
Con il mercoledì delle Ceneri, è iniziato il forte Tempo liturgico, il cammino quaresimale, che permette a tutta l’Umanità. Perché, in definitiva, Gesù Cristo si è offerto come vittima di espiazione dei nostri peccati! Non solo per coloro che avrebbero seguito la ‘nuova via’ e che poi furono chiamati Cristiani, ma per tutta l’Umanità. E’ proprio questa Umanità che è invitata a rivedere sé stessa alla luce di Dio e del suo Cristo.
Papa Benedetto XVI, in una sua Omelia, affermava: “Questo è il tempo per rinnovare la scelta di seguire Cristo sulla via dell’umiltà e partecipare alla sua vittoria sul peccato e sulla morte” (Omelia del 17 febbraio 2010).
La Quaresima è il tempo della decisione
La Quaresima è il tempo della decisione: da che parte voglio stare? Con il ‘bene-dire’ o ‘con il male-dire?’ E’ il tema del giovedì dopo le Ceneri. Se buttiamo uno sguardo orizzontale sul nostro vivere quotidiano, leggendo i vari avvenimenti da un capo all’altro del Mondo, non possiamo non renderci conto di come, a questa Umanità, manca lo sguardo verticale. Se c’è, è molto timido, verso Colui che tutto può e che vuole donarci sempre sé stesso, per come di fatto ce lo ha donato in Cristo.
Non mi soffermo sui vari avvenimenti, sono sotto gli occhi di tutti. Siamo ben consapevoli che stiamo sempre più precipitando verso un abisso in cui è difficile intravedere una fine positiva. Oggi l’uomo, nella sua presunzione, vittima del Secolarismo e del Nichilismo, senza andare oltre, crede di poter fare a meno di Dio. Crede di potersi salvare da solo, annullando tutto il bene vissuto per millenni, fino ad oggi, mentre la nostra unica Speranza è Gesù Cristo. Questo il motivo per cui dobbiamo intraprendere questo cammino che ci porta verso l’incontro con Lui.
Letture bibliche del cammino quaresimale
Alcune cose vorrei mettere in evidenza nelle letture bibliche che abbiamo ascoltato in questo primo giorno del cammino quaresimale.
Il profeta Gioèle annunzia con forza al popolo: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dioperché è misericordioso».
E’ un forte e drammatico richiamo al popolo Ebreo che aveva abbandonato il suo Dio. Esso si limitava a vivere esteriormente la fede ma senza coinvolgimento del cuore (laceratevi il cuore e non le vesti). Un piccolo esempio, molto semplice alla portata di tutti: provate ad immaginare i rapporti familiari tra moglie/marito, genitore/figli e viceversa, senza coinvolgimento del cuore.
Pensate che si possa andare lontano? Conosciamo, infatti i risultati della situazione italiana della famiglia disgregata, a causa della latitanza del cuore, non coinvolto in questo rapporto. E conosciamo anche le conseguenze che ne derivano, se non avviene il giusto ravvedimento. Oggi dobbiamo riconoscere che tutti abbiamo sbagliato. Tutti siamo peccatori. Tutti siamo bisognosi della misericordia di Dio, affinché anche Lui “si converta”: “Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione?”.
L’amore del popolo di Dio
Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo.
Parafrasando si potrebbe dire: “dov’è il loro amore?”. L’amore dello Sposo, Dio, nei confronti del Popolo, è esclusivo. Esclusiva dovrebbe essere la risposta del Popolo. Solo così può continuare a vivere. L’allontanamento da Dio porta alla morte!
Ambasciatori di Dio
Credo che sia bene dire, brevemente, qualcosa delle altre due letture molto belle. S. Paolo, in 2Cor 5,20 dice: “Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”.
È vero, gli Apostoli sono “Ambasciatori”. Non sto a ricordare l’importanza del ruolo di Ambasciatore all’interno delle Nazioni. Devono essere ‘fedeli’ alla linea politica della Nazione che li invia. Non devono parlare per sé stessi, ma a nome della Nazione.
Dopo 2000 anni, credo che si possa andare oltre. E dire che, in virtù del battesimo ricevuto, tutti, nei rispettivi ruoli, siamo Ambasciatori di Dio. Non solo i discendenti della tribù sacerdotale dei Leviti. Oggi il Papa, Vescovi, Sacerdoti e Diaconi, il popolo intero dei Battezzati: Ambasciatore è il padre e la madre di famiglia, verso i propri figli e viceversa. Chiunque può dire al proprio fratello, per il suo bene; “Convertiti, il Signore ti ama, lasciati riconciliare…”.
S. Paolo conclude con questa esortazione: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!”. Ora e non domani! In una Parrocchia dove ho svolto il servizio sacerdotale per lungo tempo, c’era una statua di cartapesta che raffigurava S. Espedito, centurione romano. Sulla mano destra alzata aveva una croce con su scritto “Hodie”, vivi oggi, adesso, subito. Sotto il piede sinistro aveva un corvo con la scritta “Cras”, fai domani, dopo…
I tre pilastri del cammino quaresimale
Il Vangelo di Matteo (6,1-6.16-18) riprende il tema della prima lettura, ampliandolo; «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli».
E poi indica quella che è la triplice via del cammino che ci invita a seguire, cioè Elemosina, Preghiera e Digiuno, invitandoci a non essere come i farisei. Essi fanno tutto per farsi vedere dalla gente, vestiti bene esteriormente, che dicono e non fanno e dentro sono come lupi rapaci. Rivestiamoci di Gesù, con amore e compassione per poter condividere le sofferenze con i fratelli, e proseguiamo il nostro cammino il Lui con Lui e per Lui, nostra unica salvezza.
Buon cammino Quaresimale, verso l’incontro con Cristo nella Pasqua di resurrezione.
Ne abbiamo parlato qui: https://annaporchetti.it/2023/12/21/la-beneficenza-finta-e-la-carita-vera/
e qui: https://annaporchetti.it/2023/04/28/a-proposito-di-carita-intervista/
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