La forza e la speranza

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Dove si trovano la forza e la speranza? quando tutto sembra crollare?

Da dove vengono la forza e la speranza, quando il cuore è afflitto? Sappiano che, nel mondo di oggi, ci dicono che tutto è possibile. Ci ripetono il solito mantra: “credi in te stesso”. Sapete come si chiama? È l’imperativo categorico della testessitudine. Quello in base al quale siamo misura di tutte le cose.

A dar retta alla testessitudine, pare che il futuro sia nelle nostre mani, il mondo ai nostri piedi. Basta volerlo! Come mai non ci avevamo pensato?

La forza e la speranza non vengono dall’uomo

Passiamo la vita immersi in questa illusione di onnipotenza, di forza, di autodeterminazione. E la cosa pare funzionare, finché va tutto bene. Ma la verità è che non tutto è possibile. Non basta volere, perche’ Il desiderio non è lo strumento del raggiungimento dei nostri obiettivi.

Non basta credere in se stessi. È più vero, più giusto, più significativo credere in qualcun altro. Non in altri uomini, che presentano un campionario di difetti, imperfezioni e finitezza, come noi.

È invece vero, giusto e significativo credere nel Signore e riporre in Lui la speranza.

Il Salmo di Davide

Stamattina mi sono svegliata pensando a un versetto delle Sacre Scritture. Nell’intorpidimento del mattino, non riuscivo a ricordare di cosa si trattasse. Poi, grazie a Google, ho rintracciato l’origine del verso: si tratta del Salmo 27.

Un Salmo dal titolo affascinante: “Con Dio nessun timore”. È uno dei salmi di Davide.

Quel Davide, un ragazzino che, unico fra gli ebrei, raccoglie la sfida di Golia, il gigante dei filistei che tutti temono.

Il Filisteo aggiunse: «Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d’Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!» Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sgomenti ed ebbero gran paura. 1 Samuele 17, 10-11

Golia continua a fare la stessa proposta, ogni mattina, per quaranta giorni. Tuttavia, nessun ebreo adulto si fa avanti. Davide è solo un pastorello. È armato solo di fionda, cinque pietre lisce, raccolte dal torrente e una immensa fede in Dio.

Il profeta Samuele mostra Davide mentre, senza un briciolo di paura, si rivolge a Golia, soldato di mestiere sin dalla giovinezza:

“Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai insultato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. (…) Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia” 1 Sam 17, 45-47

Davide non lo fa perché crede in sé stesso, ma perché confida in Dio. E Dio gli da’ la forza e la speranza necessarie per una impresa che appare impossibile: uccidere Golia.

Il Salmo 27 e la fiducia in Dio

La stessa fiducia in Dio, si trova nel Salmo 27. Qui Davide invoca Dio. La forza e la speranza vengono dal Signore:

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.
 (Salmo 27, 13-14)

Un Salmo che in pochi versi racconta tante grandi verità. Ovvero che Dio non è una creatura astratta. Qualcosa di indefinito, che si disinteressa del destino degli uomini. O una entità soprannaturale che abita i cieli e conosceremo solo dopo la morte. La bontà del Signore si puo’ sperimentare qui, su questa terra. In mezzo agli altri viventi. Da lui arrivano la forza e la speranza, per rinfrancare i cuori stanchi.

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