Un libro su Chesterton
Che posto dare a Chesterton nella letteratura, nella cultura, nella spiritualità cattolica moderna? Quando si parla di apologeti del Cattolicesimo, la mente corre a persone lontane nel tempo. Associamo il termine a Giustino, Agostino di Ippona, Eusebio di Cesarea. Oppure agli apologeti del Medioevo e della Contro Riforma. Negli ultimi due secoli, ci sono state meno figure di spicco in questo campo.
Eppure, l’epoca moderna ha più che mai bisogno di difensori della fede. Ai tempi di Chesterton, come oggi. La sua personalità, la sua vicenda umana e le sue opere mi affascinano. Desideravo approfondire l’argomento e ho trovato un libro molto interessante.
Un apologeta dei tempi moderni
Chesterton, nato a Londra nel 1874, fu testimone di un’epoca di grandi contrasti. L’Inghilterra vittoriana era una società, ricca, potente, in espansione. La spiritualità era però minata dalle filosofie del tempo: il materialismo, il nichilismo, il darwinismo.
I contemporanei di Chesterton erano sempre più lontani dalla fede. Di conseguenza, sempre più lontani dalla felicità.
I paradossi e le verità
Un tratto comune alla sua vasta produzione letteraria, saggistica e giornalistica, è la ricerca della verità. Con grande acume, egli individua ciò che non va nella mentalità mondana.
E lo descrive, ricorrendo al suo stile frizzante e al grande uso di paradossi. Paradossi che nessuno ha saputo maneggiare con tanta arguzia. Per questo, Chesterton non è solo un grande apologeta, Né solo un testimone di fede. Egli ha il merito di essere anche uno scrittore brillante e piacevole.
La giovinezza travagliata di Chesterton
Un uomo di grande lucidità di pensiero, ma anche di carattere buono, gioviale. Fu lui a ricordare che l’essenza del Cristianesimo è la gioia. Oggi ci sembra indubbiamente un gigante. Ma la sua vita non fu sempre così. Il giovane Chesterton ebbe una giovinezza travagliata.
Poco brillante al liceo, non si distinse negli studi. Il padre, credendo poco nelle sue capacità, gli sconsigliò gli studi universitari. Il giovane frequentò invece una scuola d’arte. Chesterton non completò mai i suoi studi. Trovò comunque la sua strada, nella scrittura. Le inquietudini della giovinezza lo avvicinarono al cristianesimo. Per lui rappresentava la vittoria della ragione e della verità, sugli inganni della cultura occidentale.
La conversione di Chesterton al cattolicesimo
Un percorso interiore che culminò nella sua conversione al cattolicesimo, nel 1929. Un cattolicesimo negletto, quello dell’Inghilterra vittoriana. Una fede da poco uscita dalla semiclandestinità impostale per tre secoli dalla chiesa anglicana. Un cattolicesimo che aveva affascinato già altre menti illustri. Come il vescovo Newman, che influenzò Chesterton.
E altri che, in seguito, da Chesterton furono influenzati. Tutto questo e molto altro in un saggio. Un libro a metà fra la biografia e l’analisi critica. Da non perdere. Il mio consiglio di lettura della settimana.
avevo parlato di lui: https://annaporchetti.it/2023/03/24/i-problemi-della-societa-del-presente/ e qui https://annaporchetti.it/2024/01/05/san-francesco/
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