Erode e i bambini, vittime delle guerre di potere degli adulti

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Erode e la strage degli innocenti

Oggi la Chiesa commemora i santi martiri innocenti. Ci troviamo nei primi anni del primo secolo dopo Cristo. Il Vangelo di Matteo parla di un uomo avido e vanaglorioso: Erode.

Erode è un personaggio realmente esistito, fra il 73 avanti Cristo e il 4 dopo Cristo.

La sua fedeltà a Roma e ad Antonio e Ottaviano gli permette di essere messo a capo della Palestina, come re dei Giudei. È un uomo malvagio, che desidera potere e gloria, a qualunque costo. Quando Ottaviano e Antonio iniziano a combattersi, si mantiene neutrale. Questo fa sí che, alla vittoria di Ottaviano, gli venga mantenuta sia la sua carica che tutti i suoi privilegi.

Il suo timore di perdere il potere è così forte, che Erode si è già sbarazzato dei propri tre figli maggiori maschi e della moglie, uccidendoli.

L’episodio evangelico

A questo punto, le vicende storiche della Palestina si intrecciano con la vicenda umana di Gesù e della sua famiglia. Siamo attorno al 1 dopo Cristo e Gesù sta per nascere.

Secondo il Vangelo di Matteo, Erode viene a conoscenza della nascita di Gesù, dai Magi, che a lui chiedono informazioni, prima che la stella cometa li guidi fino alla grotta della natività.

Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta»”. (Mt 2, 2-5)

La reazione di Erode

Erode si preoccupa moltissimo della notizia: per le Sacre Scritture, il Messia sarà il re dei Giudei. Egli teme che sia nato colui che è destinato a spodestarlo.

Per scongiurare completamente il pericolo, Erode dà ordine di assassinare ogni primogenito maschio nel suo regno:
“mandò ad uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù“ (Mt 2,16).

Dio manda a Giuseppe in sogno un angelo, che lo avvisa di mettere in salvo la Vergine e il neonato. Giuseppe parte con tutta la famiglia. Si rifugiano in Egitto, fino alla morte di Erode.

“un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio.
(Mt 2, 13-15)

I martiri innocenti di ogni tempo

Gesù scampa la morte, ma non è così per moltissimi bambini, trucidati per la delirante ambizione di potere di un re. Non ci sono stime ufficiali della strage, ma di certo furono molti i piccoli innocenti uccisi, per la sete di potere degli adulti.

Ci si potrebbe aspettare che un dolore così grande, una strage così feroce e assurda abbia insegnato qualcosa agli uomini.

Invece, purtroppo, gli uomini non hanno imparato nulla. Ogni giorno, in molte parti del mondo, tanti i bambini muoiono tragicamente, per le guerre e le folli ambizioni di politici, capi di stato, uomini di potere.

Bambini che, come i martiri della strage degli innocenti, non hanno alcuna colpa se non quella di trovarsi nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato, nelle mani di persone senza scrupoli, che non esitano a sacrificarli per i loro scopi.

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