Oggi la Chiesa ricorda Santo Stefano. Egli è detto anche protomartire. La parola unisce due termini greci: πρῶτος (prōtos, ‘primo’) e μάρτυς (martys, “testimone (di fede)”). Santo Stefano fu fra i primissimi seguaci di Cristo. Faceva parte della comunità degli ebrei di lingua greca. Fu attivo fino al 36 cD, convenzionalmente indicato come l’anno del martirio.
Assieme ad altri, si divideva fra la diffusione della parola e le opere di carità. Per non trascurare la predicazione, i discepoli nominarono Stefano primo di sette diaconi. I diaconi erano incaricati di provvedere ai bisogni delle vedove e degli orfani delle nuove comunità cristiane.
Chi era Santo Stefano?
Come per molti dei primi martiri cristiani, di Santo Stefano sappiamo poco, prima della predicazione e del martirio. Non abbiamo notizie delle sue origini, della sua famiglia, della sua professione e nemmeno del suo aspetto. Quando lo incontriamo, negli Atti degli apostoli, è un giovane che predica Cristo. Gli Atti lo presentano come un uomo pieno di qualità ammirevoli:
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo.
La sua predicazione suscitava invidia e ostilità:
Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell’Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.
All’udirlo, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». At 6,8-10;
La vendetta dei giudei
Santo Stefano aveva molti nemici fra gli ebrei della città. Molti lo avrebbero voluto morto. La Palestina era sotto il dominio romano. I giudei non potevano amministrare autonomamente la giustizia o comminare la pena di morte. Questo spettava all’autorità romana. Come era stato per Gesù, sotto Ponzio Pilato. Com’è stato stato possibile eseguire una sentenza capitale su Stefano, da parte dei giudei?
Qualcuno sostiene che in quell’anno (il 36 dC), Erode era stato cacciato. Dunque la Palestina si trovava in una vacanza temporanea del potere romano. In questa circostanza, il Sinedrio avrebbe potuto agire indisturbato e sbarazzarsi dei nemici. Anche senza l’approvazione del governatore romano. Questo è possibile.
Tuttavia, se leggiamo gli atti degli apostoli, il martirio di Santo Stefano somiglia più a un linciaggio della folla furibonda:
Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito» . Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato» . Detto questo, morì. At 7,54-59
Il Saulo di cui parlano gli Atti, altri non è che il futuro San Paolo di Tarso. Al momento del martirio di Santo Stefano, non si era ancora convertito.
Santo Stefano nella storia della Chiesa
La sua tragica fine fa di Santo Stefano il primo martire che la Chiesa commemora. Proprio perché non abbiamo dati precisi sulla sua vita e la sua morte, il 26 dicembre è una data convenzionale, che non rappresenta la data del martirio. Santo Stefano è uno dei dei Comites Christi (compagni di Cristo). Si tratta del “seguito di Cristo”.
Nel Medioevo si immaginava che questo gruppo di Santi costituisse il corteo d’onore venuto a celebrare Gesù Bambino. Questa tradizione era molto cara alla devozione popolare. I Comites Christi vengono ricordati nella cosiddetta Ottava di Natale, gli otto giorni che dividono il 25 dicembre dal 1º gennaio. In particolare, i tre giorni immediatamente successivi al Natale sono dedicati a:
- Santo Stefano protomartire (26 dicembre);
- San Giovanni Apostolo ed Evangelista, l’apostolo prediletto di Cristo (27 dicembre);
- Santi Innocenti martiri, ovvero i bambini fatti uccidere da Erode (28 dicembre).
Anticamente anche San Pietro e San Paolo si celebravano nella settimana dopo il Natale. Solo in seguito la loro festa è stata trasferita al 29 giugno.
La celebrazione di Santo Stefano
Santo Stefano è ricordato da tutte le Chiese cristiane che celebrano i santi. È considerato il santo protettore dei diaconi, e anche dei tagliapietre e dei muratori, per via della morte per lapidazione. La memoria liturgica è il 26 di dicembre per le Chiese che seguono il calendario gregoriano e il 9 gennaio per quelle che si accordano al calendario giuliano.
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