Dura la vita degli influencer
Che vitaccia fanno gli influencer. Una volta c’erano i minatori. Lavoratori sfruttati fino al midollo. Costretti a lavorare anche dieci o dodici ore. Senza manco una pausa caffè sindacale. Al massimo un pranzo veloce, consumato direttamente dalla gavetta, su qualche mensa improvvisata.
Ma oggi no. Oggi il lavoro più duro lo fanno gli influencer. Ogni giorno, nella giungla metropolitana, un influencer si sveglia e sa che dovrà correre a postare qualcosa. Ogni giorno, nella giungla metropolitana, un follower si sveglia e sa che dovrà correre a inseguire il trending topic del giorno. Ovvero quello che va di moda di cui parlano tutti.
Il trending topic è come le farfalle delle fiabe di quando eravamo bambini. È la quintessenza della volatilità. L’effimero fatto creatura vivente. La farfalla vive un giorno, dicono, come un trending topic. E quindi il follower -siamo tutti follower di qualcuno, siamo tutti un’audience che qualcuno monetizza – ha la quotidiana fatica di inseguire la farfalla, pardon, il trending topic del giorno.
Ma questo è ancora nulla, se paragonato alle fatiche quotidiane dei suoi eroi: gli influencer. Costoro devono duramente lavorare per inventare il trending topic del giorno e cavalcare l’onda, invece che essere sommersi e annegati dalle onde sollevate dagli altri.
Il trending topic non è una scienza esatta
Siccome quella dei trending topic non è una scienza esatta, l’influencer procede per tentativi. Oggi posto la pappa del bimbo, domani i suoi capricci. Poi pubblico la foto di me stesso in palestra, al ristorante, mentre mi trucco, ballo. A fine giornata tiro le somme. Un treenne fa più like di una seduta di pilates, che però tira tantissimo. Molto più di quel rossetto stiloso che mi ha fornito lo sponsor.
L’influencer contabilizza i frutti del suo duro lavoro. Perché ormai lo abbiamo capito tutti. È la visibilità sui loro profili social che gli porta guadagno. Il nostro tempo e la nostra attenzione sono la vera merce di scambio che gli influencer usano per farsi pagare dagli sponsor. Aziende di abiti, cosmetici, gioielli, articoli sportivi, elettrodomestici. Tutto quello che in noi follower fa scattare la scintilla: ce l’ha il mio influencer preferito, lo voglio anche io!
Una volta c’era la pubblicità in TV, oggi c’è Instagram. Cambia poco. O forse moltissimo.
L’influencer è un imprenditore digitale
Oggi, gli influencer più chic, quelli più gettonati, non amano farsi chiamare influencer. È troppo dozzinale. Preferiscono definirsi imprenditori digitali. La loro impresa consiste nel vendere la propria immagine. Che siano foto o video o reels poco cambia. Immortalano sé stessi e si offrono al pubblico. Senza pudori, senza incertezze: business is business.
Non c’è nulla o quasi che non possa essere mostrato e chissà che non faccia audience. O, come si dice più modernamente, che non faccia hype (che è il termine che la generazione zeta usa per le campagne pubblicitarie che acchiappano il pubblico). E dopo che gli influencer ci hanno mostrato tutto: e il matrimonio, e la cabina armadio, e la cena in famiglia e le vacanze in montagna e il cane e il gatto e il porcellino d’india, cosa resta ancora?
È qui che il gioco per l’influencer si fa duro. Bisogna non solo metterci la faccia, ma forse anche qualche altra parte del corpo. Questo devono aver pensato i Ferragnez, i super influencer del momento. Più che una coppia, una holding finanziaria dell’immagine. Perciò , si sono ritratti mezzi nudi davanti allo specchio. Chi non lavora non fa l’amore, cantava Adriano Celentano. Per gli influencer di oggi è vero il contrario: chi non fa l’amore, non lavora sui social.
Niente di che: intendiamoci. La posa è talmente finta che non contiene un solo grammo di erotismo.
Tutto in diretta
Qualche giornale ha stancamente rilanciato. Qualche utente ha stancamente commentato. Qualcuno ha tentato di creare hype, simulando lo scandalo. Zero trending topic, non ha funzionato. https://www.today.it/opinioni/fedez-ferragni-nudi-foto-editoriale.html
Scandalo proprio non ce n’è. E nemmeno trasgressione. Persino chi ha poca immaginazione intuisce che una coppia sposata abbia una vita intima.
Che del comunissimo sesso coniugale (peraltro simulato a favore di telecamera) possa avere alcunché di trasgressivo è difficile da credere. Non lo sarebbe stato nemmeno negli anni quaranta. Perché, diciamocelo, il sesso -persino il più esplicito -è inflazionato. Al punto che ci siamo assuefatti a vederlo anche nelle pubblicità dell’acqua minerale, in fascia protetta.
Figuriamoci quanto può turbare un rapporto sessuale di una coppia regolamentare, legittimamente iscritta nel registro dell’anagrafe. Toh, marito e moglie vanno a letto insieme! Meno male che ce lo dicono gli influencer, noi non ci saremmo mai arrivati.
Anche gli influencer trombano
Chissà perché una coppia di influencer sente il bisogno di scriversi sulla fronte: “eh, scandalizzatevi pure, io e mio marito (o moglie) facciamo sesso”. Come mai gli frega più del presunto scandalo da suscitare, che di tutelare dei momenti preziosi, delicati, personali. (Lo sappiamo benissimo perché: per i like, la visibilità, l’hype, il fatturato a fine giornata). Strana pure questa fissazione per i bigotti. Li vedono ovunque.
Invece, i presunti bigotti non si scandalizzano per nulla. Caso mai i bigotti (se mai esistessero) ne sarebbero lieti: finalmente del sano sesso coniugale, invece che fornicazione e adulterio! La foto non è scandalosa. È squallida. È squallido che per acchiappare qualche like e un po’ di visibilità, gli influencer condividano dei presunti momenti intimi che – lo dice la parola- intimi dovrebbero restare.
Qual è il messaggio? Che si infrange un tabù, mostrando (per finta) che c’è vita sessuale nel matrimonio? O vogliono farci sapere – ché ci togliamo ogni dubbio – che anche gli influencer trombano? Pare che gli influencer facciano anche la cacca. Ma vi prego, Ferragnez, quella risparmiatecela. Vi crediamo sulla parola.
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