Il ghosting

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Il ghosting

Sapete cos’è il ghosting? Io l’ho scoperto da poco. Mi ha scritto una lettrice del blog, Simona. Ha quarant’anni e da poco ha cominciato a usare un’app per fare incontri sentimentali. Simona ha conosciuto un uomo. Le sembrava una persona per bene. Avevano parlato a lungo di sé stessi, dei loro gusti, delle loro famiglie. A Simona pareva quasi di conoscerlo da sempre. Avevano una grande affinità e programmavano di incontrarsi finalmente di persona. Infatti, vivendo in due città diverse, tutte le loro conversazioni erano avvenute via app, whatsapp e altri mezzi tecnologici.

Ma, quasi alla vigilia dell’incontro di persona, lui è sparito, senza lasciare traccia. Non risponde ai messaggi sull’app, né via mail. L’ha bloccata su whatsapp. Questo rende impossibile ogni chiarimento.

Simona è vittima di un meccanismo relazionale che si chiama ghosting. Ghosting viene dalla parole inglese: ghost, ovvero fantasma. La persona che fa ghosting decide di sottrarsi al rapporto con l’altra, senza dare spiegazioni.

Una cosa che non conosco, essendomi fidanza e poi sposata nel mondo analogico e non digitale. Anche se qualche piccola parentesi di ghosting l’ho sperimentata anche io. Ad esempio, da parte di una studentessa che dava ripetizioni a una delle mie figlie e che, a un certo punto, è sparita nel nulla. Oppure, da parte di un venditore di eBay, che avevo contattato per comprare da lui dei libri usati e che poi, inspiegabilmente, mi ha bloccato.

Le origini del ghosting

Il ghosting è reso possibile dal fatto che oggi molte relazioni sono mediate dal telefono. Che si tratti di messaggistica, di social network, di app di incontri, molte frequentazioni non presuppongono un rapporto personale. Il ghosting avviene più facilmente se con l’altro non c’è una rete sociale in comune. Questo fa sentire protetti dall’anonimato, senza il timore di perdere la faccia, perché si tratta di qualcuno che non fa parte della propria vita reale. Chi desidera defilarsi, lo fa pensando di non avere nulla da perdere.

Le ragioni del ghosting

Che cosa induce qualcuno a sparire nel nulla? Numerosi psicologi si sono interessati al fenomeno. Un recente articolo, pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships ha analizzato 328 persone che facevano uso di app per incontri (dei quali, il 63% erano donne).

Sono emerse sia le ragioni di chi pratica ghosting, che il punto di vista di chi lo subisce. Chi decide di fare ghosting, di solito dice di averlo fatto per il timore di suscitare nell’altra persona reazioni emotive che non avrebbe saputo o voluto affrontare. Alcuni hanno ammesso di temere l’insistenza delle persone respinte. C’è chi ritiene il ghosting una opzione più gentile, rispetto a un esplicito rifiuto. Altri preferiscono il ghosting per sottrarsi, senza fornire spiegazioni.

Il ghosting di solito si innesca quando ci si accorge che l’altro non soddisfa le aspettative. Oppure, capita che, dopo un po’, non emerga l’affinità, che ci si aspettava inizialmente. C’è chi giustifica il ghosting dicendo che l’altra persona ha nascosto informazioni importanti su sé stessa. Oppure ha mentito, presentandosi diversa da quella che è. Altri ancora ritengono di non dovere nulla a chi incontrano in modo così impersonale.

La percezione delle vittime

Cosa ne pensano le vittime del ghosting? C’è chi comprende che il ghosting sia una forma di rifiuto. Purtroppo però, per molti altri, accettare il distacco non è così ovvio. Questa situazione indefinita illude. Si arriva a pensare che l’altro non abbia interrotto i rapporti di propria volontà. Chi subisce il ghosting spesso immagina che il partner sia irreperibile per problemi esterni. Spesso si trovano varie giustificazioni: non è stato bene, ha perso il cellulare, ha avuto un contrattempo ecc.

Il ghosting genera tristezza, incertezza, delusione in chi lo subisce. Molti sono stressati e feriti dalla situazione. Temono di non essere piaciuti, di non essere “abbastanza”, di non meritare attenzione.

Dopo qualche tempo, quando l’abbandono è evidente, subentra la rabbia. I sentimenti sono simili, anche per chi sperimenta il ghosting in relazioni di amicizia.

Cosa fare se si subisce ghosting

Una delle strategie migliori è chiudere con la persona che ha fatto ghosting. A esempio, disinstallare l’app con cui si comunicava. Oppure bloccare il numero di telefono o i profili social di colui (o colei) che è sparito. Così si può mettere la parola fine a un rapporto che altrimenti rimane sospeso dolorosamente.

Quello da non fare assolutamente, invece, è cercare di mettersi in contatto con chi ci ha ghostato. E’ sconsigliabile insistere. Meglio non tentare di incontrarlo faccia a faccia. Vietato anche cercare di conoscere persone del suo giro di amicizie, sperando di ottenere informazioni. O anche solo di fargli sapere che lo si cerca.

I rischi

Secondo gli esperti, il ghosting non è una pratica innocua. Nello studio già citato, il 44% degli intervistati ha raccontato che l’aver subito il ghosting ha avuto un impatto sulla sua salute psicologica a lungo termine. Questa esperienza influisce sull’autostima, per oltre il 40% degli intervistati. Un’altra sensazione negativa è la perdita della fiducia negli altri.

Un certo numero di intervistati ha raccontato di attacchi di panico e depressione.

Questi dati mostrano che il ghosting ha effetti negativi sul benessere psicologico di chi lo sperimenta. È molto meglio, nel rispetto del prossimo e della sua serenità, optare per un chiarimento, anche se spiacevole.

Lo studio psicologico citato si trova qui: https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0265407520970287

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