L’amore, il ristorante e il conto ai tempi di Tinder
A chi tocca pagare il conto al ristorante? Mentre girovagavo sul web, mi sono imbattuta in questa storia da Tinder. Non sapete cosa sia Tinder? In realtà nemmeno io. Ma lo sanno assai bene le mie amiche single di ritorno o di sola andata. Avete presente come funzionava negli anni ’80 (e forse anche prima)? Se eri single c’era sempre un’amica che conosceva il fratello del cugino del suo vicino di casa. Single pure lui e tanto un bravo ragazzo. Oppure tua cugina, il cui fidanzato aveva un collega di lavoro appena mollato dalla ragazza ma molto, molto simpatico e carino. Si combinava così un incontro.
Ecco, tutto questo è ancora vero, solo che, al posto dell’amica, della cugina, della zia, c’è un’app, che si chiama Tinder. Vi stazionano bravi ragazzi tanto carini e appiedati. Almeno in teoria. Un rifugio per cuori solitari. Cuori solitari che, a un certo punto, dopo essersi consumati i pollici opponibili a scrivere all’altro quale sia il loro colore preferito, se preferiscano il mare o la montagna, quale sia il loro film cult della vita, finalmente decidono di incontrarsi di persona.
Incontrarsi in quello che oggi si chiama: blind date, appuntamento al buio. Perché, anche se credono di conoscersi, anche se hanno passato serate e pomeriggi a chattare, in realtà non si sono mai visti. Ed è qui che parte la storia di cui vi voglio raccontare.
Un appuntamento con sorpresa su Tinder
La storia riguarda una graziosa modella etiope, che vive a New York, Winta Zesu. Winta è nota al pubblico di tik tok, perché posta sempre dei video controversi. L’ultimo in ordine di tempo riguarda un appuntamento al buio con un ragazzo, conosciuto su una app di incontri. I due sono andati al ristorante.
Al momento in cui arriva il conto, lui le dice che non è abbastanza graziosa da meritare che lui le paghi la cena. Anzi, le chiede di passargli sotto il tavolo la propria carte di credito, in modo che sembri che sia lui a pagare. E aggiunge che ha una certa reputazione in quel ristorante. Quando la ragazza dice che non ha intenzione di farlo, lui protesta. Le ricorda di essere ricca di famiglia e quindi sicuramente in grado di pagare il conto del ristorante per entrambi.
Il video ha totalizzato oltre nove milioni di visualizzazioni e una pioggia di commenti. Gli spettatori si sono divisi in varie scuole di pensiero. Da una parte, quelli che dicono che lui è un tirchio, che cercava solo un pretesto per scroccare una cena. Poi c’è il partito di chi (solitamente uomini) obiettano che non è scritto da nessuna parte che debba essere l’uomo a pagare. In epoca di parità di genere -sostengono- è una pretesa irragionevole. In mezzo, ci sono poi le orgogliose, che sostengono che il pagamento alla romana sia la loro opzione prediletta, per non trovarsi mai in imbarazzo. Ma allora, al tempo di tinder, chi paga la cena al ristorante?
Chi paga la cena al ristorante?
Devo dire che io -per fortuna- sono abbastanza fuori dai giochi. Da almeno 24 anni, ogni conto del ristorante viene pagato con la carta di credito del conto corrente cointestato, dall’alto della comunione dei beni fra me e mio marito. In queste circostanze, chiedersi chi paga cosa è abbastanza insensato. Ma ammetto che, per le nuove coppie o chi si frequenta, ma non è ancora coppia, il problema si ponga. Almeno dal punto di vista teorico.
Quando mio marito ed io eravamo fidanzati, il ristorante non era una abitudine così regolare. Eravamo due studenti universitari squattrinati e non ci interessava spendere gran parte dei nostri pochi soldi solo per mangiare. Di solito, però, preferivo pagare la mia parte, mandandolo in bestia. A me sembrava giusto, visto che i nostri soldi provenivano direttamente dalle tasche dei nostri genitori e non mi piaceva gravare su un altro bilancio familiare.
Avrei fatto ugualmente se, invece che uno studente, fosse stato un uomo economicamente indipendente, magari benestante? Non ci ho mai pensato. Ammetto di non avere le idee chiare su cosa sia realmente accettato e accettabile. Per questo, do solo una opinione personale.
Il galateo ai tempi di Tinder
Io ho sempre pensato che chi invita debba pagare. Questo perché, se ti invito in un posto, sto scegliendo un ristorante che è alla portata delle mie tasche, ma non so se lo è a quelle dell’invitato. Soprattutto se si tratta di una persona conosciuta da poco. Inoltre, molto dipende dalla reale situazione economica delle due persone.
Se non sono benestante, ma voglio invitare fuori una ragazza (o un ragazzo) che mi interessa, posso proporre di pagare a metà? Io credo che si possa fare, a patto che lo si dica prima. Troverei invece molto imbarazzante che si chiedesse di dividere solo nel momento in cui arriva il conto (che succede se l’altro non ha con sé la carta di credito o abbastanza contanti per pagare la sua metà?).
Oppure, se la disponibilità economica non è elevata e non si vuole chiedere all’altro di pagare alla romana, si può evitare il ristorante. Si può optare per una pizza, un gelato, un aperitivo. Ci sono momenti conviviali più economici. Situazioni che permettano di passare insieme un po’ di tempo, senza spendere eccessivamente.
Pagano sempre gli uomini al ristorante?
Una volta era d’obbligo che fosse l’uomo a pagare il conto del ristorante. Ma, all’epoca di Tinder, pare che queste convenzioni non esistano più. È vero che le donne lavorano e guadagnano, ma è solo una questione economica? Un uomo che non paga il conto del ristorante lo fa perché rispetta l’indipendenza della donna? O le manca di rispetto, rifiutandole un antico gesto di cavalleria? Una donna a cui viene offerta la cena, si sente in debito nei confronti del suo cavaliere? E una a cui non viene offerta, si sente delusa? Non è facile conciliare tutte le diverse circostanze della cultura moderna.
Personalmente mi sentirei a disagio se per me pagasse sempre un’altra persona. Ma non gradirei nemmeno dover sempre essere io a pagare. Non mi piacerebbe che pagasse l’altro, se sapessi che si tratta di una spesa troppo gravosa per le sue disponibilità. Nemmeno mi piacerebbe desse per scontato che fossi io a pagare, solo perché me lo posso permettere.
In definitiva, la questione non è il denaro, ma la generosità. Una relazione troppo sbilanciata a favore di uno (che è più generoso), mentre l’altro rimane un passo indietro, alla lunga è frustrante. Invito le donne a non dare per scontato che qualcuno pagherà per loro. Se il giovanotto a loro interessa, raccomando di non offendersi, né se il loro cavaliere si offre di farlo, né se lui propone di dividere il conto. E agli uomini domando: se con questa donna non volete neanche correre il rischio di pagare una cena, siete davvero sicuri di voler approfondire la sua conoscenza?
Avevo già parlato di appuntamenti al buio: https://annaporchetti.it/2022/11/02/non-devo-farlo-piu/
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Come tutto è iniziato: https://annaporchetti.it/2022/10/18/mi-faccio-un-blog/
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