Possiamo veramente meritare il meglio?
Quante volte ci siamo detti, o sentiti dire di meritare il meglio? Periodicamente, nella vita di tutti noi ci sono stati momenti di insoddisfazione. A volte questa frustrazione è un effetto di delusioni nella personali, professionali, affettive. In altri casi, ci pare di avere tutto quello che si potrebbe desiderare. Eppure non ci sentiamo felici. Comunque ci pare che ci manchi qualcosa.
E’ possibile cambiare questo stato d’animo. Si può cambiare vita? Secondo la psicologa Lucia Giovannini, autrice del libro: “mi merito il meglio” sì. Questo è il tema del libro consigliato della settimana.
Imparare a meritare il meglio: un percorso.
Imparare a meritare il meglio è un percorso. O, come lo definisce l’autrice, un viaggio che dura una vita. Il metodo consigliato non dura ovviamente una vita. Si tratta di un cammino in 40 passi. I 40 passi consistono nei 40 capitoli del libro. Bisogna leggere ogni giorno un nuovo capitolo e riflettere sul suo contenuto. Ciascuno di essi ci stimola al cambiamento.
L’autrice osserva che 40 è un numero simbolico del viaggio interiore in molte culture. A partire dall’Antico Testamento e dal Vangelo, spaziando per la religione buddista, i culti dell’antico Egitto, il numero 40 ricorre sorprendentemente spesso. Quasi fosse una unità di misura spirituale fisiologica per l’uomo.
Una riflessione per ogni capitolo
Ciascun capitolo conta poche pagine. Pur nella loro brevità sono ricche di esempi tratti dalla letteratura e da studi psicologici. Non mancano aneddoti e casi concreti che la Giovannini ha affrontato, nella sua pratica professionale. Ogni nuovo capitolo si apre con una citazione, che ne contestualizza il tema. Alla fine di ognuno, c’è un breve elenco di “domande utili”.
Il mio capitolo preferito
Il mio capitolo preferito è il 26. Si intitola: Sei pronto a dimetterti dal ruolo di manager del mondo intero? Riguarda l’abitudine dannosa di voler controllare gli altri (vi suona familiare?).
E’ tipico di chi tenta di guidare gli altri a fare quel che vuole. Questa forma di controllo ha varie sfumature. Può essere molto direttiva, quasi autoritaria. Oppure più subdola.
Le persone maniache del controllo non accettano che i loro consigli non siano messi in pratica. Più che di consigli, si tratta di ordini o istruzioni, per loro.
E’ un atteggiamento da evitare, se si vuole inseguire la felicità. Invece di cercare di influenzare le persone, è bene accettare che scelgano liberamente. Occorre invece sostenerle, nel trovare la loro personale soluzione.
Queste e altre metodologie che ci fanno cambiare e meritare il meglio!
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