Studiare la Bibbia

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Studiare la Bibbia

Studiare la Bibbia bene non è così comune. Eppure, è un testo fondamentale per la nostra fede. Persino nel linguaggio comune, quando vogliamo riferirci a una trattazione completa, esaustiva, di un argomento in un testo, diciamo che è: “la Bibbia”. Così il cucchiaio d’argento è la Bibbia della cucina. L’enciclopedia Treccani è la Bibbia del sapere. E così via.

A nostra unica giustificazione diciamo che non è una lettura semplice. Il testo sacro è modellato su uno stile di vita, sociale e politico lontani da noi. Ci sono parole presenti sono nelle vicende narrate nelle Scritture. Per questo, la lettura della Bibbia ha bisogno di una guida.

Serve una mediazione culturale, per capire un contesto che non ci appartiene più. La Bibbia contiene dei riferimenti che erano perfettamente chiari al tempo in cui il testo è stato composto. Tuttavia sono incomprensibili per il lettore moderno. Non basta semplicemente leggerla. Bisogna studiare la Bibbia, per essere in grado di comprenderla.

Un’affascinante signora di dodicimila anni

La Bibbia cominciò a vedere la luce nel X secolo aC, ovvero ormai dodici millenni fa. Non era un’opera letteraria strutturata in base a un preciso piano editoriale. La Bibbia canonica, come la conosciamo oggi, costa di 73 libri. Li chiamiamo libri, ma solo alcuni di essi hanno realmente la lunghezza e la struttura di un libro. Altri testi sono molto più brevi.

Ai testi biblici canonici dell’Antico testamento, si sono aggiunti quelli relativi al Nuovo Testamento. Scritti molto eterogenei, rispetto ai libri precedenti. Prima di approfondire questo tema, vorrei dire che tutte le informazioni che qui riporto (e molte altre) le ho ricavate dalla lettura di un piccolo saggio. Si intitola: Identità della Bibbia, di Tullio Citrini. E’ il libro che ho scelto come lettura consigliata del venerdì. Un utile approfondimento, per cominciare a studiare la Bibbia.

Studiare la Bibbia o le Bibbie?

Una delle particolarità, nella definizione del canone biblico, è la differenza fra Giudei e Cristiani. Le due religioni condividono una parte del canone Biblico. La Torah, che noi chiamiamo Pentateuco, e i libri dei Profeti, sono testi canonici per entrambe le fedi.

I cattolici hanno però sette libri, inclusi nelle Scritture solo da loro. Essi vengono chiamati deuterocanonici. Molte confessioni protestanti considerano invece gli scritti deuterocanonici apocrifi. Tutto questo ci dimostra che, anche se tutti indistintamente utilizziamo lo stesso termine per indicare il nostro testo Sacro, la Bibbia non è una soltanto.

Diverse Chiese si richiamano a un canone Biblico diverso. Solo studiare la Bibbia permette di comprendere queste differenze.

Come leggere la Bibbia

Il libro di oggi ci accompagna attraverso i vari piani di lettura della Bibbia. Il primo è un piano religioso, in cui il testo riguarda la fede. Ci sono poi altri piani di lettura, ogni volta che ci si proponga di studiare la Bibbia. C’è un piano storico, laddove le vicende narrate nel libro sacro si intrecciano con vicende e personaggi storici. Esiste un piano culturale, legato alle tradizioni, alle abitudini allo stile di vita dei popoli narrati.

Si può studiare la Bibbia anche per comprendere la mentalità dell’epoca. Lo stile, la forma letteraria delle Scritture è oggetto di studio. Le convinzioni scientifiche del tempo ne testimoniano conoscenze e credenze. Una lettura affascinante. Interessa il credente, ma anche il laico. E’ importante per lo storico. Se ne occupa il letterato e lo scienziato. E chi, come noi, è un comune lettore, curioso di studiare la Bibbia come testimonianza di una fede, di una storia e di una cultura.

https://annaporchetti.it/2023/01/20/in-cosa-crede-chi-non-crede/

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