Conversione alla fede: Cristina

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Oggi voglio raccontare di una incredibile conversione. Ne è protagonista una giovane mamma di tre figli: Cristina Zenoni. Nota sui social come: “folle donna cattolica” attraverso i suoi canali, da più di dieci anni usa il web per fare apostolato. La sua storia personale ci parla di un percorso lungo e complesso, che l’ha portata, dall’indifferenza e l’ostilità verso la Chiesa, a una conversione completa al cattolicesimo. L’ho intervistata per ripercorrere questo cammino e parlare del futuro.

Ciao Cristina, la tua è una storia di conversione alla fede, vuoi raccontarcela?

Ciao Anna, non ho il dono della sintesi per cui proverò a riassumere il tutto in poche righe anche se non sarà facile. Partiamo dal fatto che vengo da una famiglia non credente, genitori divorziati e con altre vite per cui non proprio da basi di fede solide.

Ho smesso di andare in chiesa a 13 anni dopo la morte di un amico di mio fratello. Da lì ho scelto strade religiose diverse e poco convenzionali ovvero la Wicca (una corrente neo pagana). Per qualche anno anche satanismo. La mia conversione ha avuto un primo accenno con la morte di Giovanni Paolo II.

Fino a prima di quel momento ero anticlericale senza mezzi termini. Odiavo i sacerdoti e non risparmiavo critiche alla Chiesa. La sua morte ha smosso qualcosa ma ancora la conversione era lontana. Convivevo con quello che ora è mio marito, ci siamo sposati con rito pagano poi civile. Arriva agosto del 2009, il desiderio di maternità e questo richiamo alla figura di Maria che fino a quel momento avevo totalmente ignorato. Anche perché frequentavo ancora la wicca.

Decido di recarmi al Santuario a cui era molto legata mia nonna (dove oltretutto è presente una veste che Giovanni Paolo II aveva donato al santuario) per chiedere questa grazia. Tre giorni dopo scopro di essere incinta. Da lì, con molti alti e bassi ha inizio la mia conversione. Mi accosto piano piano, vado a messa poi sento il desiderio di ricevere i sacramenti e decidiamo di sposarci in chiesa, il cammino ha avuto inizio in modo concreto.

In che modo questa esperienza di conversione ti ha cambiato come persona e nel rapporto con gli altri?

C’è voluto tanto tempo perché potessi cambiare come persona. Il mio caratteraccio era sempre presente, le cose che non accettavo per me erano sbagliate, non mi adeguavo, mi imponevo e quant’altro. Poi il Signore mi ha messa davanti a prove molto dure sia nel matrimonio che in altri ambiti. Grazie a queste cose c’è stato il reale cambiamento e la vera e propria conversione.

Ho scoperto l’umiltà, il fare il passo indietro, il poter dire le cose in modo diverso, la correzione fraterna. Non solo grazie al cammino con un padre spirituale ma anche grazie ad un cammino parallelo di psicoterapia. Per fare pace con le ferite della mia vita.


Dopo questo cammino di conversione, cosa rappresenta oggi la fede per te?

Per me la fede è il punto di partenza di ogni cosa, tutto parte da lì. L’amore e la dedizione per la mia famiglia, ciò che sono, chi sono, ciò che voglio essere, le scelte del quotidiano, saper affrontare le cose belle e meno belle. Quando la fede vacilla tutto il resto vacilla con essa. Quando la fede è salda lo è anche tutto il resto. La conversione mi ha portato tutto questo.


Dopo la tua conversione, hai scelto di testimoniare la tua fede in modo attivo. Oggi gestisci una presenza su diversi canali social. ci parli delle tue attività?

Il tutto ha avuto inizio con il blog oramai 10 anni fa. Poi è arrivata la pagina facebook, il gruppo e il profilo instagram. Quest’ultimo è quello dove pubblico di più perché ti permette di creare un rapporto costante con chi ti segue, fare dirette, sondaggi e chiacchierare in modo serio e più leggero.

Una piccola rivista online che pubblico circa ogni due mesi. Dei podcast che riprenderanno a breve. Poi è arrivato il canale youtube. Lì a breve prenderanno vita dei piccoli video di liturgical living legati alle attività proposte nell’agenda che oramai pubblico da qualche anno e che mi permette di vivere la fede nella vita quotidiana.


Cosa ne pensi dei social per la trasmissione di testimonianze e per fare apostolato?

Personalmente li trovo uno strumento ottimo per poter fare apostolato perché crei un rapporto diretto e concreto con chi ti segue. Ovviamente devono essere utilizzati bene e non sempre accade questo. Una cosa che non amo è il dover fare per forza qualcosa di “giovane”. Scimmiottando magari alcune cose della fede per arrivare ai giovani rischiando di togliere la sacralità di certe tematiche o attività.

Oppure il mostrare solo il bello della propria vita, ecco, questo a mio avviso non è la strada giusta. Tendo a condividere molto anche i momenti “no”. Proprio perché anche quelli possono essere utili e fanno sentire meno soli. E’ giusto mostrare (nei limiti della propria vita privata) come la fede possa essere un’ancora anche quando tutto sembra crollare.



Chi è la tua follower tipo? cosa desidera e cerca?

Bella domanda, solitamente c’è molta varietà. Anche perché parlo di parecchie tematiche legate alla fede. Ci sono le devozioni che scopro e sono poco conosciute, la mia conversione, trucchi per pregare il Rosario senza distrarsi. Parlo del tema del discernimento che ho imparato con gli e.v.o (esercizi spirituali ignaziani per la vita ordinaria). E poi il liturgical living ovvero il vivere la liturgia a casa con ricette dei santi, attività carine da fare in famiglia etc.


Da tre anni a questa parte, hai dato vita a un progetto, non più on line ma cartaceo: un’agenda. vuoi raccontarci come è nata l’idea?

L’agenda è nata quasi per caso. C’erano molte proposte nel mondo delle cattoliche americane ma la lingua era un grosso limite per molte. Allora per il 2021, con delle amiche abbiamo creato il calendario di liturgical living. Era un libretto molto semplice con un resoconto mensile delle attività e novene e alcune piccole proposte. Per il 2022 invece abbiamo optato per la prima agenda, ma era molto scarna e con poche proposte ma pur sempre un inizio.

Per il 2023 invece ho portato avanti il progetto da sola creando un’agenda molto più completa con bible journaling, devozioni, ricette e molto altro.
Ora è in prevendita quella 2024 con tante novità, la possibilità di un cammino comunitario. Si può portare con sé le attività grazie ai qrcode, promemoria di novene. Se tutto va bene, verrà pubblicata dalla Tau Editrice che ha apprezzato molto il progetto.


In cosa si differenzia la tua agenda da altre pubblicazioni di questo tipo?

E’ molto diversa dalle classiche agende, soprattutto cattoliche. Ha 320 pagine ma non finisce qui, ha anche 215 pagine aggiuntive di materiale da scaricare con i QrCode per un totale di 535 pagine di contenuti in totale.

Non ci sono solo i Santi e il riferimento dei brani di vangelo del giorno. Ogni giorno ci sono proposte di preghiera, una lista di novene ogni mese, pagine da personalizzare e colorare con citazioni dei santi attraverso il bible journaling. Ci sono ricette legate alla festività o al Santo/Santa, attività da fare a casa in famiglia o da soli, curiosità, devozioni e moltissimo altro.

Inoltre grazie ai QrCode sarà possibile avere sempre sul cellulare le attività che vogliamo fare. Ci sarà un gruppo telegram attraverso il quale sarà possibile camminare insieme e avere ulteriori contenuti extra.


Quali sono i tuoi progetti futuri?

Spero di poter continuare con le agende ogni anno. Poi sto scrivendo (da anni) il libro sulla conversione. Ora come ora sto cercando di fare progetti a breve termine senza guardare troppo oltre ma lasciandomi guidare da ciò che può essere buono.

il libro di Cristina si può prenotare qui: https://crowdfunding.taueditrice.it/prodotto/agenda-per-follidonne-cattoliche/

seguimi sul blog: www.AnnaPorchetti.it.

il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu