Il mio incontro con il Cammino
Ricordo perfettamente il giorno in cui acquistai il Cammino. Era una domenica nuvolosa e gelida. Io vagabondavo come al solito fra le bancarelle di libri usati. In quei casi, mi viene sempre uno sguardo acuto, rapace, da aquila, io che di solito sono orba. Ma quella mattina c’era poco o nulla. La minaccia di pioggia aveva spaventato molti venditori e ancora più acquirenti. C’erano pochissime bancarelle, grandi spazi vuoti e apparentemente poco di interessante.
Ero sul punto di tornarmene mestamente a casa. Mi sono trovata di fronte a una bancarella che aveva una grande collezione di gialli Mondadori, piuttosto malconci e una marea di romanzi Harmony. L’ambulante si è accorto del mio sguardo vigile, ma non particolarmente entusiasta. Mai far andar via una cliente a mani vuote, specie in un giorno di pioggia. Ha dato una energica rimestata ai libri che aveva sul banchetto. Ne è emerso il Cammino, in condizioni perfette. Non potevo lasciarlo lì.
L’autore e il libro
Il Cammino fu pubblicato per la prima volta nel 1934 con il titolo Considerazioni spirituali da un Mons. Escrivá allora poco più che trentenne. Tuttavia fu solo nel 1939, cinque anni dopo, che nacque il Cammino come lo conosciamo oggi. Questa seconda edizione, più ampia, apparve con il titolo attuale e definitivo. Col passare degli anni, il libro ha raggiunto milioni di persone, è stato tradotto in moltissime lingue ed è diventato un classico della spiritualità cristiana. Mons. Escrivá fondò l’Opus dei, il 2 ottobre del 1928. Aveva l’obiettivo di contribuire alla missione evangelizzatrice della Chiesa.
Tuttavia, il Cammino non è un libro concepito e diretto per un gruppo limitato di fedeli, che si riconoscano nella prelatura dell’Opus dei. E’ invece un libro per tutti i credenti, per i tiepidi, per gli uomini e le donne in crisi e in cammino verso la ricerca della fede.
Il messaggio del Cammino
Il Cammino è l’invito al fedele a vivere la propria chiamata alla santità, conducendo una esistenza normale. Ogni cristiano può santificarsi nella vita quotidiana, restando esattamente dove Dio, la vita, le circostanze lo hanno messo. C’è occasione di farsi santi anche nel mondo del lavoro, negli ambienti in cui si vive ogni giorno. La santità non è un percorso destinato agli ecclesiastici, ma una missione che si può vivere anche nello stato laicale.
Cade così il possibile alibi di non trovarsi in situazioni eccezionali. Non c’è bisogno di cose irrealizzabili, eccezionali, inusuali. E’ proprio questa chiamata al realismo che spiega come mai il Cammino abbia toccato il cuore di persone così diverse fra loro per età, nazionalità, condizione sociale o livello culturale.
Di cosa parla il Cammino
Il Cammino contiene quarantasei capitoli, ciascuno dedicato a un tema: Umiltà, Obbedienza, Allegria, Perseveranza ecc.. Ogni capitolo contiene delle frasi. Brevi, eppure capaci di incidere nel profondo. Ciascuna delle 999 riflessioni accompagna il lettore e lo porta a riflettere sulla sua vita, sul Vangelo, sull’incontro con Dio. In molti momenti della vita, ho trovato molto rincuorante leggere qualcuno dei pensieri e meditarlo. Le riflessioni che mi sono più care sono quelle della Discrezione e le Cose piccole.
Consiglio la lettura di questo libro, che si è fatto trovare da me in un giorno di pioggia che sembrava inutile.
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