Annuncio ai naviganti appassionati di Tolkien
Siete appassionati di Tolkien? Non prendete impegni. Questo ultimo sabato di agosto vi riserva un appuntamento speciale. Proprio con Tolkien e, più in generale, con la narrativa cristiana. Ne abbiamo parlato con Sebastiano Tassinari, moderatore della conferenza Il Battesimo dell’Immaginazione. La Narrativa Cristiana di Tolkien e Lewis. Un evento su questi due autori e sulla dimensione cristiana della narrativa che hanno creato. All’interno della Fiera del libro di Pieve di Cento.
Parliamo della Fiera del libro di Pieve di Cento: di che si tratta?
La Fiera del Libro è giunta alla sua 5a edizione. Si svolge in occasione della 256a Festa della Madonna del Buon Consiglio, detta dei Giovani. La Fiera del Libro, organizzata da alcuni volontari della Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Pieve di Cento nasce con l’intento di offrire un’appuntamento culturale con letture scelte d’ispirazione cattolica. Quest’anno, oltre alla vendita di libri nuovi ed usati per beneficenza, viene proposta una conferenza. E’ già la seconda volta.
All’interno della manifestazione ci sarà un evento intitolato: Il Battesimo dell’Immaginazione. La Narrativa Cristiana di Tolkien e Lewis, possiamo dire qualcosa in più?
Quest’anno cade un importante anniversario della letteratura inglese: 50 anni dalla scomparsa di J.R.R. Tolkien, filologo docente di Oxford e popolare scrittore di romanzi. L’anniversario ha portato molte celebrazioni ed iniziative culturali nel mondo. Pare che nessuna abbia considerato che quest’anno sono anche 60 anni dalla scomparsa del suo grande amico e collega C.S. Lewis.
Tolkien, Lewis, amici di fede
Per questo a Pieve di Cento abbiamo pensato che l’appuntamento culturale della Fiera del Libro dovesse essere dedicato ad entrambi gli scrittori ed alla loro forte amicizia. Nel segno di quello che più li appassionava. Ossia quelle storie che ci offrono una visione della «Gioia, Gioia al di là delle mura del mondo, acuta come un dolore». Ovvero della Gloria cristiana.
La conferenza si terrà sabato 2 settembre alle ore 21. Sarà intitolata Il Battesimo dell’Immaginazione. La Narrativa Cristiana di Tolkien e Lewis. Richiamando quanto quest’ultimo scrisse a proposito della sua conversione letteraria:
«Nella stazione mi accostai alla bancarella dei libri, tirai fuori un Everyman dalla copertina unta: Phantastes, a faerie romance, di George MacDonald […] Quella sera cominciai a leggere il mio nuovo libro […]. La mia immaginazione ricevette, in un certo senso, il battesimo; per il resto di me, e non senza ragione, ci volle di più. Non avevo la più pallida idea in che cosa mi fossi addentrato comprando Phantastes»
A cornice della Fiera ci sarà anche la mostra “Fu l’inizio della vita vera”. L’Avventura di Lewis: Le Cronache di Narnia, a cura dell’associazione studentesca Student Office dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Il sottotitolo recita: “narrativa cristiana di Tolkien e Lewis.” Cosa si intende per: “narrativa cristiana”?
La sobrietà del titolo nasconde un tema veramente complesso, alla luce del quale “narrativa cristiana” risulta solo una definizione sintetica. Cosa rende cristiano un racconto, un romanzo, un autore? Si può cercare una risposta indagando su cosa hanno in comune Tolkien Lewis, Chesterton, MacDonald, Waugh, O’Connor eccetera…
Così giungere alla conclusione che la narrativa cristiana necessariamente ci fa riflettere su importanti temi come il Mistero dell’Incarnazione o il dogma del Peccato Originale. Argomenti che ci parrebbero appartenere solo alla rigorosa teologia sistematica. Invece scopriamo essere la fonte della vitalità e della bellezza di tante opere letterarie.
Ciò che affascina è che ogni grande scrittore cristiano ha maturato una propria via originale. Essa merita di essere approfondita separatamente e posta in dialogo con quella di altri autori. Non va ridotta ad un modello rigido che di fatto non è mai esistito. Per questo la narrativa cristiana include romanzi fantasy ambientati nella Terra di Mezzo o Narnia. E al contempo racconti gialli come quelli di Padre Brown o le umoristiche diatribe tra don Camillo e Peppone del nostro Guareschi.
Tolkien e Lewis: autori trasversali all’età e alla formazione dei lettori, o diretti a un pubblico specifico?
Tolkien, un linguista con la passione per la narrativa
Sebbene parliamo di autori cristiani, non si può dimenticare che i due strinsero amicizia grazie alla comune passione per i miti nordici e le fiabe. Qualcosa che non è comunemente parte della formazione e della cultura cristiana. Abbracciando questa loro passione, entrambi sentirono la necessità di riaffermare la dignità di questi generi letterari in maniera combattiva. A esempio Tolkien rivoluzionò gli studi sul poema epico antico inglese Beowulf. Lottò affinché se ne riconoscesse la bellezza e la poetica. Non voleva fosse solo dominio di storici, filologi ed archeologi. Esperti determinati a usare la letteratura come mero reperto attraverso cui fare scoperte sul passato.
La letteratura fantastica non è (solo) per bambini
Sia Lewis che Tolkien erano decisi a dimostrare che le fiabe e la letteratura fantastica non avevano un nesso essenziale con bambini e ragazzi. Era solo un legame accidentale, da mettere in discussione. Perciò si impegnarono a diffondere questo pensiero. Non solo con conferenze e saggi nel mondo accademico. Si lanciarono nella scrittura narrativa per il grande pubblico. Proprio per questo Lewis scrisse nella dedica delle Cronache di Narnia: «Un giorno sarai grande abbastanza per ricominciare a leggere le fiabe». Poi recensì Lo Hobbit di Tolkien scrivendo sulle colonne del Times Literary Supplement:
«sarà più divertente per i lettori più giovani, che solo anni dopo, alla decima o alla ventesima lettura, cominceranno a rendersi conto di quanto l’abile studio e la profonda riflessione abbiano reso tutto così maturo, così amichevole e, a suo modo, così vero. Le previsioni sono pericolose: ma Lo Hobbit potrebbe rivelarsi un classico»
Il fatto che ancora oggi Tolkien e Lewis abbiano tanti affezionati lettori di ogni età mostra che hanno vinto la loro scommessa.
Chi sono i relatori?
Annalisa Teggi è dottore di ricerca in Letteratura Comparata. È stata nella redazione di Aleteia Italia e scrive per Tempi, l’Osservatore romano e Il Timone. Come traduttrice si è dedicata soprattutto a Chesterton, distinguendosi come autrice della prima traduzione italiana de La Ballata del Cavallo Bianco. Alla conferenza Teggi presenterà un ritratto di Lewis attraverso il proprio lavoro di traduzione de Le Lettere di Berlicche per Oscar Mondadori. È socia onoraria del Centro Culturale G.K. Chesterton, ente patrocinante dell’evento.
«È valso per Chesterton e vale anche per Tolkien e Lewis. Sono molto felice nel dire che la loro scoperta non è farina del mio sacco. Sono stati altri, amici e colleghi di lavoro, a spingermi a scoprire questi autori. E c’è quindi anche un di più di gratitudine quando li leggo, perché ho la certezza di avere trovato dei padri adottivi e non per mio merito. La compagnia migliore che ho, non me la sono creata da sola.» (Annalisa Teggi)
Claudio Antonio Testi è laureato in Filosofia all’Università di Bologna ed è co-fondatore dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici. Ha promosso Tolkien in Italia come direttore della collana saggistica Tolkien e dintorni e nel ruolo di vice-presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, che ha patrocinato l’evento. Testi presenterà la sua ricerca sul Cristianesimo nelle opere di Tolkien, già esposta sulla prestigiosa rivista internazionale Tolkien Studies. Il tema è stato trattato anche in una monografia pubblicata dalle Edizioni Studio Domenicano, dal titolo Santi pagani nella Terra di Mezzo di Tolkien.
«Ho letto per la prima volta Il Signore degli Anelli a 16 anni e non so quante volte l’ho riletto trovandoci sempre qualcosa di nuovo.» (Claudio Antonio Testi)
Perché partecipare a: Il Battesimo dell’Immaginazione. La Narrativa Cristiana di Tolkien e Lewis?
In mezzo all’allegro clima dei festeggiamenti della Fiera Fiera è possibile dedicare un po’ di tempo alla crescita culturale.
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