La missione del matrimonio

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I miei articoli:

Ho intervistato Luisa e Antonio De Rosa, due veri e propri “guru” del matrimonio. Abbiamo parlato di amore, femminilità, virilità, genitorialità, di intimità di coppia e del percorso straordinario del matrimonio.

Oltre ad aver scritto vari libri, la coppia cura un seguitissimo blog: www.matrimoniocristiano.org

Siete sposati da oltre 20 anni e avete 4 ragazzi, com’è nato il vostro amore?

È nato casualmente. Io, Antonio, avevo 25 anni mentre Luisa 33. Un mio collega mi chiese di fare un’uscita a sei, lui con la fidanzata più due amici suoi e due amiche che avrebbe portato la sua ragazza. Lì conobbi Luisa. In realtà quella che l’amico voleva farmi conoscere era l’altra che aveva la mia età. In quell’occasione non successe nulla. Né io né Luisa ci sentimmo particolarmente attratti.

Però iniziò una conoscenza. Con il tempo ebbi modo di uscire altre volte con Luisa e conoscendola iniziai anche ad esserne attratto. Era una ragazza molto profonda e con la quale riuscivo a parlare. Si è creata una bella miscela. Senza accorgermi mi resi conto di esserne innamorato. Per Luisa fu più difficile. Lei mi aveva escluso fin dall’inizio. Ero troppo giovane, credeva che non potesse funzionare. Riuscii fortunatamente a conquistarla ma non fu per nulla facile.

Un aneddoto. Lei veniva da alcune delusioni. Si sentiva già zitella, pensava che non avrebbe trovato nessuno. Andò a Padova da Sant’Antonio a pregare di non sprecare la sua vita. Dopo poche settimane conobbe me, Antonio.

Come e quando avete capito di aver incontrato la “persona giusta” con cui dividere la vita?

È una consapevolezza che ho avuto quasi subito. Non so dire perché ma sentivo dentro che lei era quella giusta. Sarà che era fuori di testa, che mi proponeva cose strane come andare a adorazioni o corsi di spiritualità. Io non ero molto praticante all’epoca. Sarà che voleva vivere la castità, una richiesta che all’inizio mi ha stranito ed indispettito ma anche tanto affascinato. Insomma, ci siamo fidanzati nell’ottobre del 2000 a fine 2001 le ho chiesto di sposarmi. Anche per lei è stato un passaggio abbastanza veloce. Non che abbiamo avuto un fidanzamento facile. Ci siamo anche lasciati per un breve periodo ma chiarite alcune questioni (prima tra tutte la castità) poi è andato tutto in discesa.

Grazie anche a padre Raimondo Bardelli che abbiamo incontrato nel 2001 frequentando i suoi corsi per fidanzati. Lui è riuscito a mettere ordine in noi e ad aiutarci a capire l’amore e come amare. Non l’abbiamo più mollato fino al 2008 quando purtroppo è morto. 

Ad un certo punto sono nati i vostri libri. Parliamo del primo: “Ecologia dell’amore”. Com’è nato e di cosa tratta?

Il libro è l’ultimo step di un percorso. Mi spiego meglio. Padre Raimondo prima di lasciarci ha voluto incontrare le coppie che più di tutte lo hanno seguito e gli sono state vicino. Tra queste c’eravamo anche Luisa ed io. Era il 2008 poche settimane prima della sua morte. Ci ha chiesto di stare uniti, di creare un’associazione per non perderci di vista (Intercomunione delle famiglie), e di prendere il suo posto per portare avanti l’evangelizzazione per fidanzati e sposi.

Padre Raimondo basava i suoi insegnamenti sul magistero e sulla morale della Chiesa, prendendo in particolare spunto dalla Teologia del Corpo di San Giovanni Paolo II. Da lì sono nati diversi corsi. Il corso base è il primo, in questo percorso padre Raimondo ci aiutava a comprendere il significato della nostra personale chiamata all’amore, del matrimonio e dell’intimità fisica. Il libro è il sunto di tutto questo. Ci teniamo a spiegare il titolo.

Perché ecologia? Perché in un periodo storico come il nostro, dove l’ecologia richiama un’attenzione sempre maggiore, manca invece una ecologia all’amore, cioè manca la capacità di vivere in pienezza e nella verità l’amore e la sessualità.

Da cosa è nato lo spunto per la vostra trilogia: “Sposi, profeti dell’amore”, “sposi sacerdoti dell’amore” e il terzo e appena uscito: “sposi, re dell’amore?”

Anche questi tre libri hanno origine dai corsi proposti dall’Intercomunione delle Famiglie. Qui serve un richiamo al catechismo. Noi con il battesimo acquisiamo tre caratteristiche di Cristo. Diventiamo sacerdoti con Cristo, profeti con Cristo e re con Cristo. Nel matrimonio queste tre dimensioni vengono specificate verso la nostra vocazione e consacrazione sponsale. Cosa significa? Siamo re quando siamo capaci di controllare le nostre pulsioni. Siamo re quando non permettiamo che vizi e peccati possano distruggere la nostra relazione. Siamo re quando educhiamo alla bellezza e alla verità i figli che Dio ci dona. Siamo re quando siamo capaci di servire il nostro coniuge. Questa è la nostra regalità di sposi.

Siamo profeti quando riusciamo a mostrare nel nostro amore qualcosa dell’amore di Dio. Siamo profeti nel vivere la nostra relazione alla luce della relazione con Dio. Siamo profeti quando attraverso la perseveranza nelle difficoltà e la condivisione delle gioie possiamo generare una sana nostalgia dell’amore di Dio in chi è lontano. Siamo profeti quando in un mondo assetato di gratuità, di bellezza, di senso, di fedeltà e di amore siamo capaci di essere una piccola goccia d’acqua che insieme a tante altre può dissetare e rigenerare.

Infine, siamo sacerdoti. Siamo sacerdoti quando ci sposiamo. Quando in piena libertà ci doniamo l’uno all’altra. Siamo sacerdoti nella nostra liturgia sacra. Siamo sacerdoti ogni volta che ci facciamo dono l’uno per l’altra. Siamo sacerdoti ogni volta che rinnoviamo e riattualizziamo il nostro matrimonio nell’amplesso fisico.

A voi si rivolgono molte coppie per consigli e aiuto: quali sono le principali difficoltà che riscontrate nel matrimonio?

Le difficoltà sono tantissime e molto varie, ma visto il taglio dei nostri libri e del blog si rivolgono a noi soprattutto persone, donne per stragrande maggioranza, che hanno problemi nella sessualità. Spesso non ci sono problemi insormontabili. Tanta sofferenza è dovuta ad ignoranza. Lo intendo in senso buono. Voglio dire che manca una consapevolezza di come uomo e donna siano differenti.

In tutto ma nell’intimità queste differenze sono molto evidenti. E poi si dà l’altro troppo per scontato. L’amore ha bisogno di cura, di impegno e di attenzione. Quando manca quella che noi chiamiamo corte continua poi rischia di seccare anche la pianta del nostro amore. E il deserto sessuale ne è una ovvia conseguenza. Quanti danni ha causato l’idea romantica dell’amore dove c’è questa passione che noi dobbiamo solo assecondare. Tutte balle!

L’amore è sostenuto dall’impegno di ogni giorno a ad amarci ed onorarci. Dove l’ho già sentita questa formula?

Quali sono tre consigli indispensabili a chi stia per sposarsi?

  1. Pensate alla festa ma ancor di più a preparare il cuore. Castità almeno i tre mesi precedenti il matrimonio e in ritiro spirituale i tre giorni prima delle nozze (ognuno dei due in una struttura diversa) dove prepararsi nella preghiera. Altro che addii al nubilato o al celibato con fiumi di alcool. Fatevi furbi. Vedrete che la prima notte di nozze sperimenterete qualcosa di meraviglioso.
  2. Dialogate su tutto prima. Le scelte importanti vanno affrontate prima del matrimonio
  3. È importante la desatelizzazione dalla famiglia di origine. Se ci sono dipendenze non risolte con le famiglie di origine aspettate a sposarvi.

Siete sposati da tempo. Ritenete che anche il matrimonio, come le persone, abbia delle “fasi” o delle “età” (piccolo, giovane, maturo ecc.)

Senza dubbio. Per questo è importante non perdersi di vista. È fondamentale calibrare di continuo la relazione ed è bellissimo così. Mai darsi per scontati e sempre in ascolto l’uno verso l’altro.

Che posto ha la fede, nella felicità matrimoniale?

Un posto fondamentale. Senza Gesù nulla avrebbe senso neanche il matrimonio. Noi poi siamo due persone molto imperfette. Quando incontrai Luisa eravamo entrambi insicuri e feriti. Ciò che ci ha dato la forza di metterci in gioco è stata la speranza che Gesù fosse con noi. Da soli non ce l’avremmo fatta mai. Una cosa importante. Siamo due, ognuno con un percorso personale di fede, mai pretendere che l’altro ci segua in tutto. Magari ad uno piace la preghiera carismatica e all’altro invece piace vivere l’oratorio. Vanno bene entrambi i modi. L’importante è che la fede ci aiuti poi ad amarci. Per noi è stata importante la preghiera di coppia. Alla sera mettersi lì sul lettone ed abbracciandoci pregare Dio e allo stesso tempo ringraziandoci e scusandoci per quanto fatto quel giorno. Questo modo di pregare unisce tantissimo. Ora lo facciamo un po’ meno ma dovremmo farlo più spesso.

Oltre che sposi, siete genitori. Come cambia il matrimonio, con l’arrivo dei figli? E con la crescita?

Il matrimonio cambia, è inutile negarlo. Essere genitori è meraviglioso, un dono incredibile ed immeritato. Aumentano però impegni e preoccupazioni. L’importante è avere la consapevolezza che siamo coppia e lo restiamo anche da genitori. I nostri figli hanno bisogno di un papà e di una mamma che si vogliono bene. Mai sacrificare la coppia in nome dei figli. Non staremmo facendo il loro bene.

Cosa suggerite a una coppia, che si trovi a vivere un momento difficile nel proprio matrimonio?

Non mettete la testa sotto la sabbia. Se c’è un problema affrontatelo. Ricordate che non siete “nemici”, siete alleanza e se c’è un problema il problema non è mai l’altro. Non identificate mai un problema con una persona ma date un nome al problema. Solo nel dialogo, nell’ascolto e nell’alleanza si può trovare una soluzione. Insieme e non contro.

Se il problema fosse più serio non vergognatevi a farvi aiutare. Anche noi nel blog abbiamo una sezione con dei riferimenti di persone o associazioni preparate in modo specifico su alcune problematiche. Non vergognatevi di chiedere aiuto.

Avevo già parlato dei loro libri qui: https://annaporchetti.it/2023/05/25/amore-coniugale/

I libri di Antonio e Luisa si trovano qui:

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