Conciliazione lavoro e affetti
Il libro di questo venerdì è dedicato alla conciliazione lavoro e affetti. L’autrice è una giornalista, Annalisa Monfreda. Per diversi anni ha diretto riviste nazionali, ultima delle quali è Donna Moderna.
Ho scritto questo libro invece di divorziare nasce da due anni di ricerche. Tuttavia, la circostanza che lo ha ispirato è la pandemia. L’autrice, prima del lockdown, viveva una condizione di equilibrio. La sua professione conviveva con la gestione della famiglia e della casa, senza apparenti criticità. Anzi, le pareva che si fosse instaurato con il marito un rapporto di collaborazione soddisfacente. La conciliazione lavoro e affetti le sembrava un obiettivo raggiunto.
La pandemia come elemento di crisi per la conciliazione lavoro e affetti
La pandemia e il cambiamento della quotidianità, la mettono però di fronte a un elemento prima quasi impercettibile. La Monfreda lo chiama: carico mentale. E scopre che, per quanto una donna possa delegare parte dei suoi impegni quotidiani a baby sitter, colf, marito, a lei rimane comunque l’onere di gestire tutto, di supervisionare, di pianificare. In pratica di tenere le redini della vita familiare e lavorativa.
Senza mai poter cedere il controllo. Senza mai potersi permettere distrazioni. Pena un senso di fallimento personale e uno stigma sociale.
La pandemia impietosamente recide la rete di sostegno della famiglia: gli aiuti domestici, la scuola, le attività sportive. La cura della casa e dei figli cade interamente sulla donna/mamma.
Tutti cercano la mamma, la moglie, la padrona di casa. Che si tratti di un problema pratico, di un bisogno emotivo o di un consiglio, la parola “mamma” è la prima a risuonare per casa. Talvolta l’unica. Mamma che però deve continuare a onorare i suoi impegni di lavoro. Uno sforzo di concentrazione totalizzante, eppure prima quasi sommerso. Un problema comune a molte donne contemporanee.
La mamma non ha neanche uno spazio tutto suo. Né una stanza fisica, né emotiva in cui rinchiudersi, lasciando il mondo fuori. Le sue peregrinazioni per casa, con il computer, mi hanno ricordato me stessa durante la pandemia. E gli spazi di fortuna in cui mi sono insediata di volta in volta, per scrivere il mio libro.
Perché il carico mentale è il vero ostacolo alla felicità delle donne
Il tempo passa, la società evolve. Le donne conquistano posizioni importanti nel mondo del lavoro, dello sport, della politica. Tuttavia, il carico mentale continua a gravare soprattutto sulle donne. E le sfinisce. Anche se, in apparenza, la conciliazione lavoro e affetti è una realtà in molte case, essa si raggiunge solo al prezzo di un enorme investimento di energia mentale e tempo da parte delle donne. Energia e tempo che le donne sottraggono alla propria creatività, alla possibilità di avere del tempo per sé. Risorse che potrebbero usare per coltivare interessi. Oppure per realizzarsi in modo più completo, dedicandosi ad attività che le facciano crescere. La cura della famiglia è fonte di gioia, ma, allo stesso tempo, mette fuori combattimento gran parte delle donne. Troppo sovraccariche per dare il meglio di sé.
Monfreda riconosce che non è immaginabile una vera parità, finché le donne non potranno spartire meglio coi mariti questo enorme carico mentale.
Il multitasking non è un superpotere
Alle donne spesso si dice che il multitasking sia un loro superpotere. L’idea che abbiamo la capacità di agire su più fronti contemporaneamente, è gratificante e consolatoria. Ci distrae però dalla verità. Verità che emerge dagli studi scientifici: il multitasking non esiste. Il cervello non può gestire simultaneamente due processi cognitivi diversi.
Quello che accade è invece che la mente “saltella” da un argomento all’altro. Per quanto il processo avvenga velocemente, esso sconta comunque una perdita di efficienza. Il cervello ci mette un minuto a concentrarsi su un nuovo argomento. Questo implica che il così detto multitasking si traduca in una perdita di efficienza e non in un guadagno. Oltre ad essere estenuante.
La conciliazione lavoro e affetti e il pregiudizio sulle casalinghe
Mi è piaciuta l’analisi del lavoro casalingo. Quello che le donne e madri fanno in casa, è spesso invisibile. Un lavoro impegnativo, di cui nessuno però sembra accorgersi. Anzi, sono le donne stesse, che sembrano svalutare il loro ruolo essenziale per il benessere della famiglia.
Una certa corrente di femminismo ha spinto le donne a pensare che l’unica realizzazione possibile fosse quella del lavoro salariato fuori casa. Monfreda analizza le motivazioni storiche di questo pregiudizio. Pregiudizio ancora presente. Un atteggiamento che non considera quanto la conciliazione lavoro e affetti gratifichi le donne. Pulire e riordinare non sono solo obbligo, ma scelta. E apportano benefici. Vivere in una casa pulita e ordinata è fonte di pace interiore, per i suoi abitanti.
Inoltre, c’è un mondo del lavoro che non è fatto a misura di famiglie. Un mondo del lavoro che si aspetta la massima reperibilità e produttività. Accanto a questo, c’è una società che continua ad appoggiarsi alle donne, come ammortizzatore sociale.
La conciliazione lavoro e affetti fra letteratura, esperienza e scienza
Il libro di Monfreda è breve ed estremamente denso. Con uno stile asciutto ed essenziale, l’autrice ci guida attraverso letteratura, studi scientifici e sociologici. Poi, contestualizza dati e spunti nella sua esperienza di madre, professionista e moglie. Dalla letteratura trae esempi sulla rappresentazione del ruolo femminile. Attraverso articoli o interviste ad esperti, approfondisce la storia della società e del costume, attorno al ruolo delle donne. Con dati scientifici sfata qualche falso mito sulle capacità femminili o la struttura della loro mente.
Nel libro, poi, confida le proprie riflessioni personali. Analizza i modelli di donna e di madre con cui si è confrontata. Parla delle emozioni -positive e negative- vissute in varie circostanze. Ne emerge un quadro ricco e variegato. La conciliazione lavoro e affetti richiede un cammino ancora lungo di consapevolezza e aggiustamenti sociali, individuali, di coppia. Il testo indica anche una selezione di libri di cui l’autrice si è avvalsa, e che rappresentano spunti di approfondimento e ulteriori riflessioni.
il libro di Annalisa Monfreda si trova qui: https://amzn.to/3KXaqhb
Qui avevo parlato qui del cervello delle mamme: https://annaporchetti.it/2023/01/13/il-libro-del-venerdi-e-per-le-mamme/
e del multitasking: https://annaporchetti.it/2023/01/23/il-multi-tasking-no-grazie/
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