Sessualità e danni della pornografia
La sessualità è una manifestazione normale, quando si svolge in un contesto sano. Purtroppo però, circostanze esterne possono influenzarla negativamente. Una sessualità sana si sviluppa nella psiche, prima ancora che nei corpi. La nostra educazione all’affettività comincia molto presto. Ben prima delle esperienze relazionali con l’altro sesso. La pornografia è un elemento di disturbo, nella crescita affettiva dei ragazzi
Ho già parlato in passato del problema, chiedendo il parere di una esperta. (qui:https://annaporchetti.it/2023/07/07/pornografia-fra-i-giovanissimi-parla-lesperta/ e qui: https://annaporchetti.it/2023/06/18/il-porno-uccide-lamore/)
Ne parlo di nuovo oggi, con un’altra esperta. Lo farò regolarmente, perché il porno è rischioso per la sessualità dei giovani. Un rischio negato, sottovalutato, sommerso. Sia per interessi di parte, che per scarsa preparazione di tutti coloro che circondano i ragazzi: le famiglie e gli educatori.
Pornografia giovanile: a che età avviene statisticamente il primo contatto con contenuti espliciti? e quanto comune è il fenomeno?
Un primo contatto con contenuti espliciti avviene spesso in età giovanissima. Il telefono azzurro riporta che il 35% degli adolescenti italiani ha amici/amiche che hanno mandato immagini sessualmente esplicite di se stessi. Secondo Doxa kids a quasi 1 ragazzo su 2 (48%, 53% nel caso di ragazzi 15-18 anni) è incappato in contenuti poco appropriati. Nel 25% dei casi, le immagini li hanno turbati e impressionati. Nel 59% dei casi i contenuti più diffusi sono quelli pornografici. La pandemia ha aggravato il fenomeno, portando a una vera impennata nel consumo di pornografia. https://www.bva-doxa.com/ragazzi-e-genitori-nel-mondo-digitale-tra-social-gaming-e-metaverso/
quali sono i canali e le modalità di fruizione più comuni?
Secondo un’indagine Istat 2019
https://www.istat.it/it/files//2019/12/Cittadini-e-ICT-2019.pdf Il 72% dei bambini dai 6 ai 14 anni usa internet. La percentuale sale al 91,5% nella fascia 15-19 anni. Diffusione e pervasività del cellulare facilitano contatti con contenuti espliciti, anche pedopornografici. Contatti spesso accidentali e non voluti. I ragazzi talvolta scambiano fra loro materiale esplicito. Oppure condividono materiale ricevuto da altri. Esistono delle dinamiche di gruppo fra giovanissimi, che favoriscono la circolazione di queste immagini o video. Si alimenta così il circolo vizioso.
Quali segnali a breve termine potrebbero mettere in allarme genitori ed educatori?
Un segnale che deve mettere in allarme è che il ragazzino si isoli per accedere al proprio telefono e non voglia mostrare ai familiari cosa sta visionando. Inoltre un uso smodato e in orari improbabili del telefono, può nascondere un utilizzo di materiali espliciti.
Quali sono i danni relazionali, psicologici e comportamentali che l’uso di contenuti espliciti induce nella sessualità dei ragazzi, anche a lungo termine?
Il consumo eccessivo di contenuti espliciti e pornografia hanno conseguenze pesanti sui ragazzi. Questa abitudine influenza la sessualità. Può stimolare un’attività sessuale precoce. Inoltre, predispone il fruitore a una sessualità a rischio, come per esempio la promiscuità. Chi fa uso di pornografia spesso ha molti partner e può arrivare a cercare sesso a pagamento. La frequenza di utilizzo di contenuti espliciti può andare a scapito di molte altre attività: lo studio, ma anche lo sport e la socialità.
Il problema diventa anche comportamentale, nelle relazioni con gli altri. Sappiamo che il consumatore di pornografia sviluppa un atteggiamento non realistico nei confronti della sessualità e delle relazioni. Inoltre, si manifestano spesso comportamenti sessualmente permissivi. Non è raro il coinvolgimento in sesso non desiderato.
L’uso massiccio di pornografia è correlato con un’aumentata disfunzione erettile. L’esposizione anche involontaria a scene di sesso violento influenza le aspettative. Inoltre instilla credenze scorrette a proposito della sessualità. Non va sottovalutato il fatto che i bambini o ragazzi che hanno un regolare accesso al porno, possono sviluppare vulnerabilità all’abuso. O sono spinti ad agire sessualmente su
coetanei o ragazzi più giovani, attuando anche azioni criminali. In pratica la sessualità delle persone coinvolte risulta danneggiata.
Esposizione alla pornografia in maschi e femmine e sessualità: quali sono le differenze?
Anche le ragazze possono essere esposte alla pornografia o farne uso. Tuttavia il fenomeno è più conosciuto nei maschi. Tale esperienza altera la spontaneità e crea ostacoli nella capacità di costruire una sessualità sana.
I giovani che abusano di pornografia sviluppano spesso impulsività, diventano iper-sessuali. Sovente faticano a sopportare l’impegno di una relazione sentimentale. Questo causa una certa instabilità relazionale. Ne deriva frustrazione, nei comportamenti con l’altro sesso. I ragazzi che visionano regolarmente pornografia, tendono ad oggettificare le figure femminili. Essi identificano le donne come strumenti per soddisfare pulsioni sessuali, più che come soggetti di una relazione.
Nei maschi, la visione di materiale porno attiva i neuroni specchio, che portano il giovane a immedesimarsi profondamente nelle scene a cui assiste. I danni al cervello sono stati dimostrati. Ogni volta che un ragazzo sviluppa dipendenza dalla pornografia, si attiva il circuito neurochimico della
ricompensa.
Alcune aree del cervello: talamo e ipotalamo, vengono stimolate, intrappolando la persona in un meccanismo di assuefazione. La dipendenza somiglia a quella che si instaura con il consumo di
droga. Al punto che, anche per il porno, i soggetti possono sviluppare vere e proprie crisi di astinenza. Per quel che riguarda le ragazze, l’esposizione a contenuti espliciti rischia di causare insicurezze.
Le ragazze e i ragazzi sono indotti a iper-valutare la sessualità e incontrare difficoltà di relazione.
Cosa consiglia a un genitore che scopra che il figlio o la figlia è un consumatore abituale di contenuti espliciti? Come evitare danni alla sessualità dei ragazzi?
È importante dialogare con i figli. Il problema non va sottovalutato, e nemmeno demonizzato. Piuttosto va affrontato in modo diretto. Serve che il genitore sia una presenza costante e attenta, contenitiva. E’ bene che metta regole, anche fornendo spiegazioni e soprattutto condividendo il proprio sistema valoriale.
Occorre capire le necessità dietro il ricorso al porno. Parlare di sessualità. Bisogna poi reinserire i ragazzi nella vita quotidiana, incentivando la socialità e lo sport. Quest’ultimo può rivelarsi particolarmente utile per staccare i ragazzi dai contenuti espliciti. L’attività fisica permette quello scarico di tensione che altrimenti viene ottenuto attraverso la pornografia. Inoltre, lo sport evita l’isolamento.
Intervista sulla sessualità a:
Miriam Incurvati, Psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva che
esercita a Roma, Presidentessa di Progetto Pioneer
(www.progettopioneer.it – info@progettopioneer.com), associazione di promozione sociale senza
fini di lucro. L’associazione promuove il benessere della persona nella sua unicità e totalità. L’Aps si compone di psicologi, medici ed insegnanti che propongono la diffusione di un’educazione affettiva e sessuale. Tale educazione è basata sul lavoro preventivo sui fattori protettivi correlati positivamente con una sana gestione dell’affettività in età adulta: emotività, capacità relazionali e stili di attaccamento. La collana “Mostrami l’amore”, dedicata a queste tematiche, ha l’obiettivo di fornire uno strumento utile a genitori ed educatori, per affiancarli nella difficile sfida di educare ad affettività e sessualità le nuove generazioni.
Bibliografia
- “RAPPORTO 2019 MOIGE. VENDUTI AI MINORI. Indagine sull’accesso dei minori ad alcol, tabacco, cannabis, azzardo, pornografia e videogiochi 18+”, gennaio 2019, p. 192 “Venduti ai minori” – L’indagine sulle vendite illegali ai minorenni – Moige – Movimento Italiano Genitori
- Istituto Nazionale di Statistica, (2014). Cittadini e nuove tecnologie. Roma.
- Kühn, S; Gallinat, J. (2014). Brain Structure and Functional Connectivity Associated With Pornography Consumption. JAMA Psychiatry. pdf
- Reisman, J. A. (2003). The Psychopharmacology of Pictorial Pornography Restructuring Brain, Mind & Memory & Subverting Freedom of Speech. The Institute for Media Education, (34).pdf
- “Protagonisti della nostra vita, superare la dipendenza da porngrafia”, L. Perrotti, 2020, Città Nuova
- https://progettopioneer.it/
Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it
il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu
per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti