Resistere nelle avversità: la perseveranza
Cosa vuol dire resistere nelle avversità? La vita non è uno spot televisivo. Quelli, di solito, ospitano famiglie perfette, in cui tutti sono sorridenti, allegri, soddisfatti. Le mamme della pubblicità sono tutte molto belle, molto giovani, curate. Non hanno scatti d’ira, non sono nervose, non alzano la voce. Nessuna preoccupazione le sfiora. Vivono in case perfettamente pulite e ordinate, con le loro famiglie altrettanto ordinate e coordinate. Non c’è spazio per l’ansia o la frustrazione, in queste rappresentazioni ideali. Non c’è spazio per le avversità.
Invece la vita è piena di momenti difficili. Essi portano con sé stanchezza, delusione, disperazione. Un effetto collaterale delle avversità è la paura. Paura di non farcela, di essere inadeguati, di soffrire. Paura di perdere tutto: l’amore dei nostri cari, la considerazione di chi ci circonda, il rispetto per noi stessi. Il problema, con la paura, è che un sentimento tanto disarmante, quanto irrazionale. Anzi, è disarmante proprio perché irrazionale. Se non impariamo a controllare la paura, la paura controlla noi. Anche se è impossibile sottrarsi alla paura, è comunque possibile dominarla. È possibile coltivare la speranza, la perseveranza nel bene, la tolleranza alla frustrazione. Come? Bisogna dar retta al San Paolo!
San Paolo meglio di un life coach
La nostra epoca è piena di sedicenti esperti, life coach, guru e motivatori. Abbiamo persino creato un neologismo: “resilienza”. Una parola nuova per un concetto antico. Quello di perseveranza. Ci illudiamo di aver inventato noi moderni la resilienza, quando la capacità di resistere nelle avversità è una virtù già nota ai primi cristiani.
Il mio affetto per San Paolo non è un mistero. San Paolo conosce la natura umana, in tutte le sue debolezze. La conosce non in teoria, ma nella pratica. La sua storia di conversione, l’apostolato, il dialogo con le comunità cristiane, sono esperienze che lo rendono sensibile alle fragilità dell’uomo.
Nessun nostro contemporaneo si avvicina alla saggezza e alla sensibilità di San Paolo verso l’umanità. Ho già scritto di come l’Apostolo delle genti sia una vera guida al benessere interiore: https://annaporchetti.it/2023/07/03/il-benessere-interiore/
Per tutta la sua vita di apostolo, San Paolo incoraggerà, conforterà, guiderà i fedeli che ha convertito e conosciuto di persona. Le sue lettere sono piene di inviti a resistere alle durezze della vita. Sono, ancora oggi, un valido aiuto per chiunque si trovi in un momento di difficoltà.
Resistere nelle avversità è la sua parola d’ordine.
Resistere nelle avversità è la parola d’ordine di questo grande Santo. Buttate via i manuali dei super esperti di benessere interiore. Non perdete il vostro tempo a guardare le loro dirette sui social o le loro interviste televisive. Risparmiate i vostri soldi. Sedute e consulenze a pagamento non vi servono. Leggete invece le Lettere di San Paolo.
Prima e meglio di tutti i così detti esperti, San Paolo ha detto tutto quello che ci serve sapere per coltivare la grande qualità della perseveranza.
Qui ho raccolto alcune delle mie massime paoline preferite, che vorrei condividere con chiunque possa trarne vantaggio.
Perseverare nel fare del bene
Qual è la giusta misura, nel fare il bene? Si può farne per un po’ e poi basta? E quanto bene è sufficiente fare? Dobbiamo farne anche se chi circonda non lo merita? Se mai potevamo avere dubbi di questo tipo, San Paolo ce li chiarisce subito. Il cristiano persevera nel fare il bene, sempre. Anche se, a guardarlo dall’esterno, a qualcuno verrebbe da chiedergli: ma chi te lo fa fare? San Paolo lo scrive ai Galati. Li vuole convincere che non sarà la legge di Mosè a salvarli, ma la fede in Dio.
La ricompensa per aver perseverato nel bene arriverà. Non dagli uomini, ma da Dio. Il Signore non si distrae, non si gira mai dall’altra parte. Non gli sfugge il più piccolo gesto di carità. San Paolo ci invita a continuare a fare del bene a tutti, senza stanchezza né scoraggiamento. Se seminiamo il bene, mieteremo la nostra ricompensa.
Galati 6:9-10
Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede.
Dove lo troviamo l’entusiasmo di perseverare nelle opere di bene, se temiamo che il prossimo non mostrerà riconoscenza? Anche qui San Paolo ha la soluzione!
Per fare del bene con tutto il cuore e non controvoglia, dobbiamo agire come se lo facessimo per il Signore! Sulla sua equità non abbiamo alcun dubbio. Verso Dio siamo bendisposti. Se pensiamo di fare del bene per lui, non ci pesa. Lo facciamo di buon animo!
Colossesi 3:23-24
23 Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, 24 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore!
La salvezza è un destino su misura
Per salvarci dobbiamo crearci un destino eroico? Dobbiamo fare qualcosa di straordinario, per guadagnarci l’amore e la misericordia divini? Per fortuna, la salvezza non è un club esclusivo, con la selezione all’ingresso. Non servono abbonamenti, titoli di studio o medaglie. Ogni vita, anche la più ordinaria, può essere cammino di salvezza. A patto che riusciamo a resistere nelle avversità, con la nostra fede e a fare del bene. San Paolo parla chiaro.
Ebrei 12:1
1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta,
Ciascuno di noi ha la sua gara, quella che ci è stata proposta. E’ sufficiente che restiamo esattamente dove siamo, al nostro posto. E da lì, corriamo la nostra gara. Per farlo, ci liberiamo del peso del peccato e perseveriamo nelle prove che la vita ci mette davanti. La salvezza è un destino, costruito su misura per ciascuno di noi, anche il più semplice.
Resistere nelle avversità, guardando al divino
Come si fa a resistere nelle avversità, quando saremmo tentati di arrenderci allo scoraggiamento? Anche qui San Paolo ci viene in aiuto. E cambia completamente la prospettiva. E’ vero, la natura umana è debole. L’uomo, dal punto di vista esteriore e materiale si disfa. Obbedisce alle regole della natura, che prevedono un declino progressivo. Le cose che ci circondano, le cose terrene, sono destinate anch’esse a soccombere al tempo che passa. Dove troviamo la forza per affrontare tutte le difficoltà del vivere?
San Paolo ci ricorda che le nostre afflizioni sono passeggere. Affrontarle ci farà ottenere La gloria eterna, perché l’uomo interiore, ovvero l’anima, è eterno. Se solleviamo lo sguardo dalle cose quotidiane e terrene, la perseveranza con cui affrontiamo le prove, ci fa guadagnare la salvezza.
2Corinzi 4:16-18
16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
San Paolo, nei suoi scritti, ci fa un master in perseveranza. Non ci sono difficoltà insormontabili per chi confida in Dio.
Filippesi 4:13
Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica.
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