Biancaneve e il politicamente corretto

Vai al blog

I miei articoli:

Biancaneve e il politicamente corretto

Che ne sarà di Biancaneve? Il politicamente corretto imperversa, nella riscrittura di storie. Era già successo con Roald Dahl. (Io ne avevo parlato qui: https://annaporchetti.it/2023/02/23/il-lato-ottuso-inclusivita/

Ne aveva parlato qui la Soncini: https://www.linkiesta.it/2023/02/roald-dahl-censura-opere/)

Se già l’editoria sembrava sensibile a pressioni di inclusività e politicamente corretto, figuriamoci il cinema, che produce una materia molto più effimera e deperibile ed immensamente più commerciale. La vittima del momento è un grande nome: niente meno che Biancaneve. Walt Disney ha deciso che andasse ripensata in chiave moderna e inclusiva.

Quindi la nuova Biancaneve non è più Bianca (non sia mai)! I sette nani non sono più nani. Come se non bastasse, non c’è più nemmeno il principe azzurro. Sì, perché questo delirio misandrico culmina proprio nell’eliminazione dell’uomo da una storia d’amore. Secondo me la trama non regge, ma sono stata rimbrottata da due ragazzotte arrogantelle su un gruppo Facebook, convinte di essere straordinarie intellettuali.

In ogni caso, questo è: il remake di Biancaneve in salsa inclusive non è ancora stato girato, e io gli auguro un flop. Per affetto verso la storia della dolce Biancaneve e anche perché questa ottusità dilagante mi ha stancata.

Il politicamente corretto, fra tragico e comico

In queste situazioni di politicamente corretto, si cammina su una corda tesa a metà fra tragedia (ci stiamo completamente rimbecillendo) e commedia (fino a che paradosso l’ideologia può arrivare). Siccome un po’ mi conoscete, sapete che, fra tragico e comico, io scelgo sempre il secondo. Per questo ho immaginato un dialogo fra il regista e lo sceneggiatore, a proposito delle modifiche al film. Anche se Walt Disney è una multinazionale americana e americani saranno di certo i due professionisti, io li immagino in modo diverso.

Me li immagino italianissimi. Lui, il regista visionario, ha la voce e la sicumera di Valerio Mastandrea, coscienza critica e cinica, nei cartoni di Zerocalcare. Giovanni lo sceneggiatore, invece, parla proprio come Zerocalcare. E, come lui, è pieno di insicurezze, paturnie e fobie. Ho immaginato di sentirli discutere delle modifiche da fare al film. E questa è l’unica cosa divertente che sono riuscita a trovare nella vicenda.

I dialoghi su Biancaneve

Regista: “senti, Giovà, dovemo rifà la favola, come si chiama… quella de Biancaneve”

Sceneggiatore: “ah, forte! Biancaneve e i sette nani”

“però Giovà, una cosa un po’ più moderna, che stiamo nel ventunesimo secolo”

“ah, e vabbé, la ambientiamo oggi”

“si ma non solo. La voglio fa’ più inclusiva. Per esempio, ‘sta storia che lei sia Biancaneve”

“se chiama così”

“se chiamava! Tempo passato. Mo’ basta co’ sto bianco. Fa suprematismo. Famola de un altro colore, n’altra razza. ‘A famo… chesso, Diversamente Bianca”

“ma come diversamente Bianca! Non suona”

“suona, Giovà, suona! Fidate del regista visionario. Che poi so’ io. Diversamente Bianca. È perfetto. C’è pure quel precedente, della canzone, quello: infinitamente Giulia

(qui, per esigenze narrative, stiamo presumendo che un regista visionario americano conosca la canzone di Le vibrazioni, un gruppo che pure in Italia non si fila nessuno)

“Vabbé, diversamente Bianca e i sette nani”

“e no Giovà!”

“come no?”

“ma dai, Giovà, ‘sti nani! È discriminatorio. Sfruttare i diversamente abili in un film. Non è politicamente corretto. Ce fanno neri. Anzi no, “neri” non lo dimo, caso mai qualcuno s’offende!”

“che famo?”

“Li famo diventà… chessoio, creature magiche”

“ma come creature magiche! Quelli facevano i minatori”

“ecco appunto! I minatori! Ce vorrebbe na professione più sostenibile, più trendy, più green… non so, gli allevatori di insetti da farina, i montatori di pannelli solari, i riciclatori di cialdine compostabili de caffè. Che magari, troviamo pure gli sponsor”

“e vabbè, diversamente Bianca e i sette?”

“i sette… i sette… boh, i sette cosi”

“E col principe? Che dovemo fa’?”

“Giovà, sto principe mica lo possiamo vesti’ de azzurro! Assolutamente no! Ma sai come ci massacrano?  Nun è politicamente corretto! Tanto vale metterje al collo il cartello: Sono uno stereotipo di genere

“e che famo? Er principe bianco?”

“no, troppo Ku Klux clan”
“er principe nero?”

“fa troppo fascista”

“er principe verde?”

“ma no, verde pisello, verde bandiera… allude”

“e allora, che vestito je famo?”

“non so, Giovà, ce vorrebbe un bel colore politicamente corretto, gender neutral. Chesso io, un beige, un grigio, un terra de Siena”

(tutto questo ipotizzando che un registra americano sappia dell’esistenza di Siena e del colore: “terra di Siena”)

“uhm?”

“ma no, Giovà, c’ho un’idea. Niente principe. A che ce serve?”

“ma era una storia d’amore”

“la diversamente Bianca si ama da sola. “love yourself”. È figo, è un messaggio bellissimo: peace, love e autostima”

“ma il principe la salvava!”

“e vorrà dire che se salva da sola! È autodeterminazione, Giovà, che poi, salvarsi… qua bisogna capi’ se co sta storia della mela, ci attiriamo le ire delle lobby dell’ortofrutta”

“ma no, famo una cosa ecologica. Diciamo che la mela era avvelenata per gli anticrittogamici, non era di agricoltura biologica”

“bravo Giovà! Vedrai! Sarà un successo: Diversamente Bianca e i sette cosi. Anzi, non: Diversamente Bianca con la “a”. No, alla fine ci mettiamo una bella schwa! Diversamente Bianc* e i sette cosi. Che io so’ un regista coraggioso!”

“ma l’accademia della Crusca dice che non se po’”

“che è sta crusca? Ma che è no sponsor?”
“ma no, è una istituzione, tipo un ministero”
“Capirai! Se fosse no’ sponsor che ce mette i soldi… altrimenti, mica può venirmi a cambia’ i titoli a me, che so’ il regista visionario”

(questo presumendo che a uno sceneggiatore americano interessi qualcosa dell’Accademia della Crusca, mentre noi italiani ce ne freghiamo).

Biancaneve perdonaci

Avrei voluto scrivere un articolo molto più serio. Di critica sociale, culturale antropologica. Ma capite bene che, di fronte a una Biancaneve e i sette nani che non è più Biancaneve, non ha più i sette nani e nemmeno il principe, qualunque serio proposito va a farsi benedire. E io dico purtroppo. Perché Biancaneve io l’ho sempre amata.

Biancaneve è una favola moderna

È una favola modernissima. C’è una matrigna che non accetta gli anni che passano, le rughe, la cellulite, i segni di cedimento. Come tante donne di mezza età, che oggi si gonfiano come canotti e si riempiono di botox, nell’illusione di fermare il tempo e competere con ragazze che hanno l’età delle loro figlie.

C’è una ragazza, Biancaneve, che è un vero e pressoché unico esempio (nelle favole) di indipendenza. Una che va via di casa e si cerca un lavoretto. Va a fare la ragazza alla pari dai nani. Ed è una bellissima storia di amicizia, perché sono soli, i nani, derelitti come lei, che non ha più nessuno al mondo. E dall’incontro di queste due solitudini nasce l’affetto, la solidarietà, il desiderio di aiutarsi, dando ciascuno quello che può.

C’è pure il particolare della mela, nella storia. Quel frutto magico e misterioso che dalla Genesi in avanti seduce e inganna. La mela per la quale Eva barattò tutto intero il paradiso. La mela per cui Afrodite corruppe Paride, causando la guerra di Troia. Tutto parte dalla mela, l’oggetto irresistibile dei nostri desideri. Non per niente è il logo del telefono più desiderato e acquistato sulla terra.

E infine c’è lui. Il principe azzurro. Perché è solo l’amore che salva. L’amore ci salva da noi stessi. Dall’egoismo, dall’unilateralità, dall’autocompiacimento, dal vittimismo, dalla solitudine. L’amore ci spinge ad esserci per l’altro, a dare all’altro, a custodirlo.

Non mancava niente alla favola di Biancaneve. Prima di ‘sto cancro del politicamente corretto.

Ho già parlato di politicamente corretto:

https://annaporchetti.it/2023/03/27/le-parole-politicamente-corrette-che-non-ti-ho-chiesto/ https://annaporchetti.it/2022/12/01/quanto-sei-politicamente-corretto/

Seguimi sul Blog: www.annaporchetti.it

il mio libro si trova qui: https://amzn.to/3VqM5nu

per ricevere gli aggiornamenti su blog e podcast, iscriviti al canale Telegram: https://t.me/annaporchetti

Biancaneve