5 Buoni propositi estivi
Siamo alla prima metà di luglio, e io preparo i buoni propositi estivi. Manca ancora un po’, visto che noi, da vera mediofamily italica, andiamo in vacanza ad agosto. Tuttavia, l’attesa della vacanza è già vacanza. O almeno, così ci piacerebbe che fosse. Per questo, già da qualche settimana fantastico sulle mille mila cose che farò, in quelle due settimane o poco più. La mia cronica mancanza di tempo, di energia, di concentrazione, in vacanza dovrebbe svanire, come per magia. Dovrei fare, in quindici giorni, tutto quello che ho sognato per tutto l’anno.
Quindi: leggere libri, almeno uno al giorno, a giudicare dalla pila che vorrei mettere in valigia. E poi andare a correre. Fare stretching. Ascoltare musica. Vedere tutti i film e le serie che ho perso. Inaugurare una serie di meravigliose beauty routine, che non reggeranno al rientro alla vita quotidiana. E magari, perché no, dipingere su porcellana, imparare a fare la meringa all’italiana. Scrivere altri due libri. Vedere venti mostre, trenta chiese, quaranta musei. Strafogarmi in cinquanta diverse sagre del tortellino, dell’orecchietta, del salame piccante, del formaggio di capra, di pecora, di mucca, di asina, di gnu (gli gnu fanno il latte?).
In verità, c’è una vocina dentro di me. È una specie di grillo parlante, pronto a ricordarmi in che modo inglorioso finiscono questi miei buoni propositi estivi. Ogni estate.
La metà del tempo la passo dormendo (colpa del crollo dell’adrenalina). L’altra la spreco quasi tutta senza concludere niente. Perché, è bene ammetterlo, quando la tua vita quotidiana ha più incastri di un puzzle da cinquemila tessere, è meraviglioso non avere niente da fare. Almeno per un po’.
Vacanze: istruzioni per l’uso
Dunque il grillo parlante mi ricorda la mia rara capacità di sprecare tempo libero, pur non possedendone. Ora, io di solito non sono tipo da farsi rimettere in riga da una voce interiore a forma di grillo parlante. Specie se ha il piglio del maestrino. In genere, io cazzeggio allegramente, senza preoccuparmi delle conseguenze. Come se ci fosse non solo un domani, ma anche un dopo domani e un domani l’altro. In pratica, come se avessi davanti una serie infinita di giorni, di cui disporre, per fare tutto quello che mi piace.
O per non fare assolutamente nulla. Cosa che, generalmente, è ciò che amo di più. Ecco, devo dire che, se questa è la vita eterna (un avvenire senza tempo e senza vincoli, in cui fare tutto quello che vogliamo), mi pare una prospettiva fantastica. Ma torniamo a noi. Non per dare soddisfazione al grillo, ma quest’anno voglio fare pochi buoni propositi estivi. E cercare di mantenerli. E quindi ecco la mia lista. Tiriamo le somme a settembre.
Il primo dei miei buoni propositi estivi: più Messe feriali
Se c’è una cosa che amo, è la Messa feriale. La Messa feriale è un dono, che sbuca inaspettato, le rare volte che l’incastro funziona a perfezione. Ovvero se non ho una riunione di prima mattina, se riesco a non finire di lavorare troppo tardi, se non c’è traffico. Occorre che non ci sia nemmeno una figlia da recuperare qui o lì, emergenze di shopping (assorbenti, carta igienica, sapone, pastiglie per la lavastoviglie eccetera). Molte volte, invece l’incastro non riesce.
Per come gira la vita moderna, è più facile fare la spesa all’alba o in tarda serata, che imbroccare l’orario di una Messa. In vacanza però diventa possibile. Anni fa ho scoperto un’app che segnala l’orario delle messe con una buona accuratezza. Questo ha reso la mia ricerca delle Messe feriali molto semplice. Persino in vacanza. Per questo, le Messe feriali sono il primo dei miei buoni propositi estivi.
Leggere approfonditamente
Da sempre ho una specie di compulsione per i libri. Ne comprerei in continuazione. Ho libri in lista d’attesa da anni. Altri che avevo persino dimenticato di aver comprato. Al punto che magari finisco con il ricomprarli. Faccio scorta di libri, come si farebbe scorta di cibo prima di una carestia, un ciclone, un’invasione di cavallette di portata biblica. Come se una qualche catastrofe naturale mi impedisse di percorrere i trecento metri che mi separano dalla libreria più vicina. Continuare a procurarmi libri, da un lato mi dà gioia e dall’altro mi mette in ansia.
Quando si avvicinano le vacanze, il principale dei miei buoni propositi estivi è tentare di abbattere la pila di libri intonsi che ho accumulato su ogni superficie piana di casa. Quest’anno però, vorrei contenere gli attacchi di lettura bulimica. Leggere meno, ma bene. Dedicarmi a libri importanti. Fare quelle letture che, durante l’anno, non avrò mai la freschezza e il vigore mentale di affrontare. Primo fra tutti un libro di liturgia, uno di bioetica e uno di storia. Vediamo se ci riesco.
Pregare di più
Ci sono due cose che non faccio mai quanto vorrei: dormire e pregare! Pregare di più, dire il rosario intero e non a puntate. Recitare preghiere diverse, scoprirne di nuove. Magari addirittura pregare e basta. Senza assumere quella modalità multitasking solita: prego intanto che pelo le patate, intanto che svuoto la lavastoviglie, intanto sto ferma al semaforo o in coda alla cassa…
multitasking che puntualmente si incricca (aspé… a che Ave Maria ero arrivata?). Invece è bellissimo prendersi il proprio spazio, senza che le vita e le sue pene, ti inseguano a mano armata. Questo è uno dei buoni propositi estivi che preferisco.
Il quarto dei miei buoni propositi estivi: svegliarsi sempre all’alba
Il mattino ha l’oro in bocca, dicono. Ma, nei periodi normali, mi capita di lavorare anche dopo cena. Non riesco ad andare a letto presto. Com’è ovvio, la mattina sono pesta come un tamburo. Il suono della sveglia è uno dei rumori più molesti di sempre. Per svegliarsi col sole in fronte, cinguettando come un usignolo e col sorriso sulle labbra, bisogna avere dormito non dico le canoniche otto ore (che lusso!), ma almeno cinque o sei.
E svegliarsi presto è una cosa bellissima. Non date retta a chi blatera che è lo stesso. Che se anche ci si sveglia più tardi, in fondo si tratta solo di spostare la giornata in avanti. Sarebbe così se stessimo in una navetta spaziale orbitante. Se invece viviamo sul pianeta terra, più assecondiamo il ritmo naturale del giorno e meglio è.
Svegliarsi tardi è come aver buttato via parte della giornata. La parte migliore. Invece, se ti svegli presto, sembra quasi che la giornata duri di più. Finisci di fare qualcosa, prima che gli altri intorno a te abbiano anche solo cominciato a farne altre. Puoi aver letto, pregato, essere andata a Messa, prima ancora che il bar sotto casa serva la prima colazione della giornata. Sei padrona di una spiaggia ancora deserta e puoi godertela, prima che orde di bagnanti ti piantino l’ombrellone nell’ombelico. Puoi prendertela finalmente con calma, perché sei in anticipo rispetto all’ora di punta. Per questo la sveglia presto è uno dei buoni propositi estivi che desidero da tempo.
Il mio quinto e ultimo dei miei buoni propositi estivi: Passare del tempo con mio marito
Ogni giorno divido il letto, la tavola e il bagno con mio marito. Divano e telecomando no, ché quelli sono sua proprietà esclusiva. Ciononostante, il tempo di qualità che si passa insieme non è tanto. C’è sempre qualcosa da fare, delle cose da finire, dei figli a cui dedicare attenzione, una baracca da mandare avanti. È normale e nessuno se ne lamenta, ma uno dei buoni propositi dell’estate è ritagliarsi dei momenti per la coppia. Per parlare, camminare, bere qualcosa.
Non è importante fare chissà che cosa. Già la compagnia dell’altro è sufficiente. Una compagnia e un’attenzione finalmente esclusiva, totale, indivisa. Fosse anche solo per il tempo di una colazione o di una passeggiata. Un modo per ricordarsi di essere una sola cosa in due. Una cosa che ha bisogno di ritrovarsi, sottraendosi di tanto in tanto da tutti gli altri.
Credo che 5 buoni propositi estivi siano un piano ambizioso. Vediamo se riesco a mantenerli.
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